Perché Stalin conferì un’onorificenza al re di Romania, che era stato alleato di Hitler?

Ullstein bild/ Getty Images
Decisivi furono il suo passaggio di schieramento e le azioni messe in campo per estromettere dal potere il “Conducător” filonazista Ion Antonescu

Nella guerra contro l’Urss, la Romania fu uno dei principali alleati della Germania nazista. In quel periodo era formalmente governata dal re Michele I, sebbene il potere reale fosse nelle mani del “Conducător” (“condottiero” o “duce”) Ion Antonescu.

In quel periodo, il re romeno, durante le visite alle truppe, definiva “sacra” la guerra contro l’Unione Sovietica.

Michele I di Romania

LEGGI ANCHE: Perché i rumeni lottarono contro l’Urss durante la Seconda guerra mondiale

Nel 1942, tuttavia, la posizione di Michele I in merito alla guerra cominciò a cambiare, tanto che dopo il disastro subito dalle truppe a Stalingrado, aderì attivamente al complotto per rovesciare il potere di Antonescu. L’impetuosa avanzata dell’Armata Rossa verso il confine romeno in agosto del 1944 costrinse gli attori del complotto ad agire in fretta.

“Quando mi sono svegliato la mattina del 23 agosto, non ero sicuro di poter sopravvivere fino al giorno successivo. Le armate di Stalin erano alle porte della Romania, la linea del fronte stava crollando, il popolo non ne poteva più della guerra”, avrebbe ricordato in seguito il re romeno.

Lo stesso giorno Michele I diede l’ordine di arrestare il “Conducător” e a Bucarest iniziò una rivolta armata. Il re parlò ai microfoni della radio, annunciando il cambio di potere e la fine della guerra contro l’Urss e i suoi alleati occidentali.

Il re Michele I di Romania con gli alti ufficiali dell'esercito in un punto di osservazione di fronte alle posizioni difensive sovietiche in Crimea, settembre 1941

Già il 31 agosto 1944, l’Armata Rossa occupò Bucarest senza incontrare alcuna resistenza. La Romania aderì alla coalizione antinazista e le sue truppe si schierarono contro gli ex alleati.

LEGGI ANCHE: La Bucarest liberata raccontata attraverso gli scatti dei fotografi sovietici

Michele I, 1947

Il 6 luglio 1945, il maresciallo sovietico Fjodor Tolbukhin consegnò a Michele I l’Ordine della Vittoria dell’Urss “per l’atto coraggioso e la risoluta svolta della politica della Romania in direzione della rottura con la Germania hitleriana e verso l’alleanza con le Nazioni Unite, nel momento in cui la disfatta della Germania non era ancora scontata”.

PER SAPERNE DI PIÙ: Perché Stalin consegnò un’importante onorificenza al re romeno che era alleato di Hitler

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie