1 / Cuffia senza fili “Mirazh”
Foto d'archivio
Il “dispositivo di accompagnamento musicale ‘Mirazh’” (tale era la denominazione indicata nella scheda tecnica) funzionava così: nella presa AUX del televisore veniva inserita un’antenna che funzionava anche come trasmettitore. Usare il dispositivo era facilissimo, lo poteva fare persino un bambino. L’adattatore, nel quale era integrato un ricevitore, pesava circa 200 grammi ed era alimentato da una pila da 1,5 volt. Il segnale si poteva ricevere nel raggio di 20 metri. Per ascoltare si usava un auricolare, il quale, è vero, era collegato all’adattatore a mezzo di un cavo, ma l’adattatore e il televisore comunicavano senza fili!
Il “Mirazh” (ossia “Miraggio”) fu il primo gadget sovietico con auricolare “in-ear”, cioè di tipo che si inserisce all’interno dell’orecchio. Il dispositivo permetteva di guardare la tv anche in ambienti molto rumorosi. Per molti sovietici ciò era importante, perché, all’epoca della coabitazione nelle kommunalki, in una stanza potevano vivere più persone che, contemporaneamente, studiavano, facevano ginnastica o cucinavano.
L’adattatore “Mirazh” fu prodotto a Ivano-Frankovsk, nella Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, dal 1975 fino quasi alla fine degli anni Ottanta. In Urss, però, era molto raro. La maggioranza dei sovietici non sapeva nemmeno che esistesse.
2 / Telefoni duplex per bambini
Il giocattolo si vendeva con i nomi “Pereklichka-M” (prodotto a Leningrado dal 1985) e “Druzhok” (prodotto a Nizhnij Novgorod dal 1981). Il set comprendeva due apparecchi collegati tra essi da un cavo. Quelli di Nizhnij Novgorod avevano la forma di due adorabili cuccioli di cane (“Druzhok”, cioè “amichetto”, è il nome che viene dato spesso ai cani, specie se scelto dai bambini). Gli apparecchi erano alimentati da una pila da 9 V, alloggiata in uno di essi.
Tuttavia, il cavo tra gli apparecchi era lungo appena 10 metri. Con questi telefoni si poteva comunicare trovandosi in stanze diverse dello stesso appartamento, oppure, nella migliore delle ipotesi, far passare il cavo attraverso la finestra per comunicare con il piano di sotto o di sopra.
3 / Walkie-talkie per bambini
Per i consumatori americani, gli walkie-talkie erano disponibili sin dagli anni Cinquanta. Nell’Urss, i primi dispositivi di questo tipo comparvero soltanto alla fine degli anni Ottanta. Furono lanciati come “walkie-talkie per bambini” e si vendevano coi nomi di “Sigma”, “Duet”, “Radius” (per comunicare a voce), mentre per usare gli apparecchi “Colibri” bisognava imparare il codice Morse. Il raggio d’azione di tali dispositivi non superava 50-70 metri.
4 / Gioco elettronico portatile “Nu, pogodí!”
Dilis Antanas, G.Shlevits/TASS
Questo gioco (che prende il nome dalla celebre serie di cartoni animati omonima) era il sogno di quasi tutti i ragazzi sovietici degli anni Ottanta. Si trattava, in sostanza, di una copia esatta del giapponese Nintendo Egg (Game & Watch), prodotto tra il 1980 e 1991.
Il gioco era praticamente identico: in entrambi i casi, il Lupo, con il suo cappello o cestino, deve raccogliere le uova di quattro galline. Ogni uovo dà un punto. All’inizio, le uova cadono lentamente, ma poi la velocità aumenta. Se l’uovo tocca la terra, il giocatore perde 1 vita (in totale ne ha 3). Come il gioco originale, anche quello sovietico aveva la funzione di orologio e sveglia.
Dominio pubblico
Tra i patiti di “Nu, pogodí!”, molti bambini credevano che se fossero riusciti a vincere, totalizzando 999 punti, il dispositivo gli avrebbe fatto vedere un cartone animato. In realtà, il punteggio del vincitore veniva azzerato, e il gioco ricominciava da capo.
La versione più incredibile del gioco era “Altair”, lanciata nel 1991 dall’azienda “Nauchnyj pribor” della città di Orel: aveva un dosimetro integrato.
5 / Elettroquiz
I gadget più semplici per i bambini erano forse gli elettroquiz, lanciati negli anni Cinquanta e prodotti fino alla fine degli anni Ottanta.
Seppure prodotti con forme diverse, questi giochi erano tutti uguali: il giocatore doveva rispondere alle domande del quiz, toccando il relativo contatto con un pennino elettrico. Se la risposta era corretta, si accendeva una luce. Il gioco piaceva a moltissimi bambini. Le domande si potevano cambiare, cambiando le schede comprese nel gioco.
I temi dei quiz erano i più vari: geografia, fisica, flora e fauna, cosmo, segni stradali, ecc. Molto popolare era il quiz “Check your answer” che aiutava a imparare l’inglese.
6 / Dispositivo elettrico per pulire i dischi di vinile
Nell’Urss esisteva un’enorme industria discografica. Sui dischi di vinile si incidevano non solo la musica, ma anche favole per bambini, audiolibri e molto altro. Uno dei gadget sovietici più esotici era “Elektra-001”, dispositivo elettrico per la pulizia dei dischi di vinile, prodotto a Rjazan dal 1990.
Il dispositivo veniva collegato alla rete elettrica e posizionato sul disco, dopo di che si doveva accendere il giradischi. In 20 secondi, “Elektra-001” puliva un lato del disco, eliminando anche l’elettricità statica. Il gadget pesava 250 grammi e in realtà era poco utile: visto che aveva un cavo, c’era sempre il rischio di danneggiare il disco. Pertanto, tutti preferivano pulire i loro LP con un pezzo di velluto.
7 / Clavier à lumières
Petrukhin/Sputnik
Il primo strumento musicale elettrofono, che produceva un fascio di luce colorata (clavier à lumières), fu ideato dal compositore russo Aleksandr Srkjabin per l’esecuzione della sua opera “Prometeo o il Poema del fuoco” del 1910. Negli anni Sessanta-Settanta del XX secolo, l’ingegnere sovietico Bulat Galeev cominciò a produrre dei dispositivi luminosi che accompagnavano la musica, aprendo presso l’Università aeronautica di Kazan, in Tatarstan, l’azienda “Prometeo” (in onore del componimento di Skrjabin) e creando col tempo moltissimi modelli di questi dispositivi.
Il dispositivo accendeva le luci in conformità all’intensità del suono, i colori delle luci cambiavano in sintonia con il ritmo della musica.
Roman Krylov, che studia il fenomeno delle luci per concerti e contesti musicali nell’Urss, sostiene che nell’Unione Sovietica si producevano ben 80 modelli di tali dispositivi. Spesso, questi dispositivi provenivano da aziende del settore militare che li vendevano come “prodotti sperimentali, creati nell’ambito della riconversione della produzione”.
Tali strumenti andavano a ruba. Nel Paese dei Soviet, c’erano pochissimi locali dove si poteva bere un bicchierino ascoltando la musica. Con queste luci, anche la festa organizzata in casa diventava speciale: per un attimo, agli ospiti sembrava di trovarsi all’estero. Le riviste per gli appassionati del fai da te pubblicavano schemi elettrici, con i quali si poteva costruire queste luci magiche in casa.
LEGGI ANCHE: Sei cose che, anche se non lo direste mai, sono state inventate dai russi
Cari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
- Iscrivervi al nostro canale Telegram
- Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
- Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
- Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese