“M’ama – non m’ama, mi sputa – mi bacia, mi stringe al cuore – mi manda al diavolo”. Probabilmente, tutti abbiamo pronunciato questa formula, staccando i petali di una margherita. Ma eravamo consapevoli che ciò era un atto di divinazione con l’uso dei fiori?
I rituali con la margherita erano noti già agli antichi egizi che la consideravano un fiore divino. Una margherita è raffigurata sui sandali di Tutankhamon, mentre il corpo dei faraoni, prima della sepoltura, veniva trattato con l’oleolito di margherita.
Questo è soltanto un esempio. In Asia centrale e orientale, i fiori da sempre svolgono un ruolo importante nelle pratiche rituali e nelle festività laiche. È da queste regioni che la moda dei fiori giunse in Europa nel XVIII secolo.
Lady Mary Wortley Montagu (1689-1762) , scrittrice, poetessa e aristocratica inglese, in un ritratto di Charles Jervas (successivo al 1716)
Galleria nazionale irlandeseNel 1716-1718, l’aristocratica e poetessa inglese lady Mary Wortley Montagu soggiornò a Istanbul insieme a suo marito, che era ambasciatore di Londra nell’Impero ottomano. Le lettere che questa donna inviò a casa furono pubblicate a Londra nel 1763, diventando subito molto popolari. La società europea di quell’epoca era affascinata dall’Impero ottomano. Sulla scia di questa nuova moda, soprannominata “turkery”, il linguaggio dei fiori, descritto nelle lettere di lady Montagu, divenne noto agli europei.
“Non esiste un colore, un fiore, un’erbaccia, un frutto, un filo d’erba, una pietra né una piuma, che non abbiano un verso corrispondente, pertanto potete litigare, biasimare, mandare messaggi di passione, amicizia o cortesia, o scambiare le notizie, senza sporcare le vostre dita”, scriveva lady Montagu del gioco “selam”, nel quale le donne turche scambiavano delle “missive”, comprendenti oggetti i cui nomi componevano delle rime – una specie di gioco di poesie a rime obbligate.
In questo gioco ai fiori si attribuivano moltissimi significati. Ai britannici piacque proprio la possibilità di inviare messaggi in codice. Chiusa e vanitosa, la società britannica adorava i codici segreti che permettevano di discutere di temi particolari senza attirare l’attenzione indesiderata, nonché di flirtare senza pronunciare una parola.
“Selam, o il Linguaggio dei fiori”, libro pubblicato da Dmitrj Oznobishin nel 1830
Dominio pubblicoSubito dopo la pubblicazione delle lettere della Montagu, in Europa si iniziarono a compilare dei “dizionari dei fiori”, che spiegavano i significati metaforici delle piante. In Russia, all’inizio, questi dizionari venivano tradotti dalle lingue straniere e le definizioni si trascrivevano a mano.
Lo scrittore Dmitrij Oznobishin (1804-1877)
Dominio pubblicoNel 1830, il noto poeta russo Dmitrij Oznobishin pubblicò un libro intitolato “Del selam o del linguaggio dei fiori”. Nella prefazione egli scrive che la base del libro è la traduzione della pubblicazione tedesca “Il linguaggio dei fiori”, uscita nel 1823. Da questo momento, i russi avevano un proprio dizionario e quindi potevano comporre dei mazzi di fiori con significati speciali.
Prime pagine del libro “Selam, o il Linguaggio dei fiori”, pubblicato da Dmitrj Oznobishin, 1830
Museo Statale di PushkinNel suo libro, Dmitrij Oznobishin descrive il significato di moltissime piante. Eccone alcune dal significato più metaforico.
Albicocco (ramo) – Mi affascini con la tua bellissima anima
Acacia – L’amicizia guarisce le ferite lasciate dall’amore
Aloe – Mi hai fatto male
Astro – Sai amare per sempre?
Basilico – Soltanto da vicino mi puoi conoscere
Balsamina – Splendi su tutti come una regina
Betulla (ramo) – Seguimi e saremo felici
Foglia di betulla – Conta su di me
Edera – Sono per sempre saldamente legato a quello che ho scelto una volta
Cicuta – La forza divina dell’amore non teme la morte
Biancospino – Adoro quando canti
Sambuco – Non mi riconosci
Sambuco nero – Sono tua
Fiordaliso – Sii semplice come questo fiore
Scabiosa – Sono triste
Ericacee – Ci vedremo
Foglie di vite – Ama e godi
Ciliegio (fiori) – Le mie intenzioni sono candide
Cardo – Mi hai insultato
Olmo (foglie) – Su con il morale!
Gardenia – Quando mi passi di fronte, il mio cuore gioisce
Garofano bianco – Fidati di me
Garofano selvatico - L’amore per te mi tormenta
Dalia – Posso avvicinarmi a te che sei così fiera?
Geranio – Devo vederti per parlare in segreto
Pisello odoroso – Vivo per te
Ortensia – Sei crudele! Come hai potuto dimenticarmi così presto?
Origano – Tutto gioisce per il mio benessere
Erba di San Giovanni – Credi al mio amore
Gaggiolo – Perché hai disturbato la pace del mio cuore?
Cactus – Per poche ore mi hai reso felice
Viburno – Perché sei così fredda e insensibile?
Cipresso – Quando la morte porrà fine al mio amore senza speranza, versa una lacrima sulla mia tomba
Campanelle – Quando potremo parlare oggi?
Spiga di grano – Ci sto pensando. Tra poco sarai mia
Spiga di segale – Felici son coloro che amano e sono amati
Ortica – Attenzione! Sono vergine
Lavanda – Non ti capisco
Mugherino – Per molto tempo ti ho amato in segreto
Giglio bianco – Che il tuo cuore rimanga puro e non viziato!
Cipolla – Perché piangi, quando sono così vicino?
Papavero – Il ricordo di te sarà sempre con me nella buona come e nella cattiva sorte
Lampone – Accetta questo segno del mio rispetto
Tossilaggine – Che cosa mi devo aspettare, amore o freddezza?
Muschio – Piangerò sulle rovine del passato, preservando la mia costanza di sempre e malgrado la mutevolezza dei tempi
Narciso trombone – Guardo con occhi pieni di invidia coloro che ti stanno attorno
Nasturzio – Datti da fare
Nontiscordardimé – Sarà questo fiore a dirti tutto
Soffione – Dappertutto mi sento a casa
Felce – Soltanto l’unione dei due cuori garantisce un piacere prolungato
Prezzemolo – Sii modesto
Peonia – Ma come sei lento!
Girasole – Possibile che l’amore non possa prevalere sulla tua fierezza?
Bardana – La tempesta della vita è passata!
Rosa bianca – Tu disprezzi il mio amore; sto morendo
Rosa gialla – Ma il tuo amore è sincero?
Rosa cinese – Stai fingendo
Rosa rossa – Hai sconfitto il mio cuore!
Rosa (ramo) – No!
Foglia di rosa – Sì!
Rosmarino – Tra poco ti porto all’altare
Margherita – Basta un solo tuo sguardo dolce per consolarmi nelle mie sofferenze.
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