Gli italiani che hanno ricevuto il Premio per la Pace in URSS

Durante l'era di Stalin, la leadership sovietica decise di assegnare agli stranieri un premio onorario per la pace, indipendentemente dalle loro opinioni politiche. Da quando venne istituito, è stato assegnato anche ad alcuni italiani

Il Premio internazionale “Per il consolidamento della pace tra le nazioni” era uno dei più prestigiosi riconoscimenti dell'Unione Sovietica. Istituito nel 1949, si è chiamato “Premio Stalin” fino al 1955; ma dopo lo smantellamento del culto della personalità di Stalin, è stato ribattezzato in onore di Lenin

Ogni anno il premio veniva assegnato a 5-10 cittadini di qualsiasi Paese del mondo, “indipendentemente dalle loro differenze politiche, religiose o razziali, che si erano distinti nella lotta contro la guerra e per il rafforzamento della pace”. Il vincitore riceveva una medaglia, un diploma e un premio in denaro (circa 25.000 dollari al tasso di cambio di quegli anni). Il vincitore veniva scelto da un comitato speciale. Nella storia del Premio ci furono anche alcuni italiani.

Andrea Gaggero

Andrea Gaggero (1916 – 1988) è stato un presbitero e pacifista italiano. Entra in seminario a 12 anni e continua a svolgere l'attività sacerdotale anche dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Dopo l'8 settembre inizia a svolgere attività partigiana ma l'anno successivo viene arrestato, torturato e rinchiuso in un campo di concentramento. Dopo la liberazione del campio, nel 1945, finisce a Genova, dove viene ricoverato in ospedale per le conseguenze della malnutrizione. Gaggero riprende la sua attività sacerdotale nonappena viene dimesso dall’ospedale, e si avvicina in seguito al Partito Comunista Italiano: organizzazione che secondo lui più di tutte si impegna nella lotta per migliorare le condizioni di vita della popolazione, difendendo gli ideali di uguaglianza sociale. È stato insignito del Premio Stalin nel 1953.

Pietro Nenni

Pietro Nenni (1891 – 1980) è stato un politico e giornalista, leader storico del Partito Socialista Italiano. Durante il periodo fascista, fu uno dei massimi dirigenti del socialismo e dell'antifascismo, sia a livello italiano che internazionale.

Entra giovanissimo nel Partito repubblicano italiano e partecipa a numerose manifestazioni che lo portano più volte in carcere (nel 1911, ad esempio, viene arrestato per aver organizzato lo sciopero contro la guerra di Libia). 

Durante gli anni del suo esilio in Francia (nel 1926 raggiunse di nascosto Lugano e da lì arrivò a Parigi per fuggire alla polizia fascista) Nenni dette un contributo decisivo per la sopravvivenza del Partito socialista e si adoperò per la conclusione di alleanze tra i partiti italiani antifascisti in esilio: nel ‘26, infatti, costituì a Parigi un primo “Comitato d'attività antifascista”. Viene eletto segretario generale del PSI il 5 agosto 1943. Fu insignito del Premio Stalin nel 1951.

Antonio Banfi 

Antonio Banfi (1886 – 1957) non fu insignito del Premio Stalin, ma fece parte del Comitato del Premio. Filosofo, politico e critico letterario, ha scritto importanti saggi e articoli, fondato riviste filosofiche e aderito al Partito Comunista. Si interessò in modo molto approfondito al marxismo, che a suo giudizio aveva capacità di “universalità filosofica ed efficacia storico-pragmatica”.

Eletto senatore per il Partito comunista italiano, visitò l’URSS per viaggi politici e di studio. Fece parte del Comitato del Premio nel 1955 insieme ad altri personaggi di spicco, tra i quali il poeta cileno Pablo Neruda.

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