Originario del Caucaso del Nord, il sultano Klych-Girei discendeva da Joci, il figlio primogenito di Gengis Khan. Quando la guerra civile scoppiò sui “cocci” dell'Impero russo, la risposta alla domanda “da che parte stare?” per lui fu piuttosto scontata.
Contro i sovietici
Allo scoppio della sanguinosa guerra tra i bolscevichi e i loro avversari, il Sultano era già un cavaliere esperto, che aveva trascorso la Seconda guerra mondiale tra i ranghi della Divisione equestre del Caucaso, composta perlopiù da montanari. Il colonnello Klych-Girei fu premiato più di una volta per il “il servizio esemplare e l'eccellente addestramento dei soldati”.
Dominio pubblico
Il Sultano, che comandava una divisione di Cavalieri, combatté contro i Rossi nel Sud della Russia, tra le fila dell’esercito Bianco di volontari. Ma dopo la vittoria finale dei Bolscevichi, fu costretto a lasciare il Paese.
In esilio non rimase con le mani in mano: partecipò attivamente a vari tipi di “comitati nazionali” e organizzazioni di montanari, il cui scopo era ottenere la separazione del Caucaso dallo “Stato socialista dei lavoratori e dei contadini”.
Quando la Wehrmacht invase i confini dell'URSS, nel 1941, il Sultano, che aveva già superato i sessant'anni, si rese conto che i suoi sogni potevano presto diventare realtà.
Dalla parte di Hitler
Arkadij Shajkhet/russiainphoto.ru
Su richiesta di Berlino, Klych-Girei partecipò alla creazione di formazioni collaborazioniste nella Wehrmacht composte da caucasici catturati o volontariamente passati dalla parte del Terzo Reich. Inoltre, lui stesso comandava le unità caucasiche coinvolte nella lotta anti-partigiana sul territorio della Jugoslavia.
Dopo la rottura delle forze tedesche nell’estate del 1942, il Sultano Klych-Girei si recò nel Caucaso settentrionale. Il territorio dell’Adighezia passò sotto la sua responsabilità. Klych-Girei, con i suoi discorsi di propaganda alla popolazione locale, esortò gli abitanti del posto a prendere parte a una “guerra di liberazione” contro i bolscevichi.
Foto d'archivio
Poco dopo la vittoria dell'Armata Rossa a Stalingrado, le forze tedesche iniziarono a ritirarsi dal Caucaso. Ormai la propaganda non aveva più senso e il Sultano iniziò a parlare a cuore aperto nelle conversazioni private con gli abitanti locali.
“Il mio caso è deciso e firmato. Ho legato la mia vita a queste persone e morirò con loro. Ma voi non avete bisogno di morire con loro. State urlando ‘evviva, evviva’, ma tenete presente che il loro potere qui non durerà a lungo. I bolscevichi sono più forti, li cacceranno di qui e se voi, come sciocchi, ci andrete dietro, allora sarete annientati anche voi”, disse.
Dominio pubblico
All'inizio di giugno 1945, in Austria, gli inglesi consegnarono alla parte sovietica decine di migliaia di cosacchi che si erano arresi dopo aver combattuto dalla parte di Hitler. Tra loro c'era anche il Sultano Klych-Girei. Il 16 gennaio 1947, questo discendente di Gengis Khan, condannato per tradimento, fu impiccato a Mosca.
LEGGI ANCHE: Perché la Chiesa ortodossa russa ha canonizzato questo soldato hitleriano?
Cari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
- Iscrivervi al nostro canale Telegram
- Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
- Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
- Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese