Quel misterioso attentato sulla Piazza Rossa che risultò un rompicapo per gli investigatori

Kira Lisitskaya (Foto: Konstantin Kokoshkin/Global Look Press; Anatoly Garanin/Sputnik; The Swedish Army Museum)
Tutto faceva pensare a una cospirazione, ma le indagini presero un'altra direzione...

Il 6 novembre 1942, mentre un corteo governativo entrava nella Piazza Rossa, un uomo in uniforme militare aprì il fuoco, prendendo di mira i passeggeri di alto profilo seduti nel mezzo. Per anni il caso lasciò perplessi gli investigatori: si trattava di un complotto di spionaggio nazista, di una cospirazione controrivoluzionaria o dell’attacco di un lupo solitario?

Una misteriosa sentinella

Era il 6 novembre 1942 e la polizia sovietica, l'NKVD e l'esercito si trovavano in stato di massima allerta, perché sulla Piazza Rossa si stavano riunendo importanti ospiti, accorsi per celebrare il 25° anniversario della Rivoluzione bolscevica.

Josef Stalin (al centro), Vjacheslav Molotov (il secondo da sinistra), Anastas Mikojan (a sinistra) e Mikhail Kalinin (a destra) salutano i manifestanti del Primo Maggio sul Mausoleo di Lenin, 1936

A mezzogiorno entrò in servizio il caporale Savelij Dmitriev. Armato di fucile, si diresse verso la Piazza Rossa. Una volta raggiunta la piazza, salì i gradini del cosiddetto Luogo delle Esecuzioni (la costruzione circolare in pietra bianca posta su un piedistallo vicino alla Cattedrale di San Basilio, nota anche come Luogo degli Zar).

La Piazza Rossa a Mosca, 23 giugno 1941

Dmitriev assicurò i cancelli con un filo di ferro e si guardò intorno: il luogo era perfetto per una persona armata che tramava di uccidere. 

Quella misteriosa sentinella che faceva la guardia in un luogo insolito insospettì la polizia che pattugliava la piazza. Ma Dmitriev trovò un modo per confonderli, fornendo loro risposte decise che dissiparono i loro dubbi.

Mosca, agosto 1941

“Pattuglia militare. Inviata per rafforzare la sicurezza della Piazza Rossa alla vigilia della parata di novembre”, rispose la misteriosa sentinella, mentre tornava al suo posto. Dopo che alcune auto di alto profilo passarono indenni davanti alla misteriosa sentinella, gli altri addetti alla sicurezza persero completamente interesse per quell'uomo col fucile.

L’incidente

Alle 14:55 circa, un corteo di auto governative apparve dalla direzione del Vasilevskij Spusk, vicino alla cattedrale di San Basilio. E negli attimi successivi si verificò un piccolo incidente, che avrebbe lasciato perplessi gli investigatori per gli anni a seguire.

Lo schema dell'attentato ad Anastas Ivanovich Mikojan sulla Piazza Rossa redatto dall'NKVD

Un carro pieno di fieno apparve dal nulla e incrociò l'auto governativa a bordo della quale viaggiava il commissario sovietico al commercio estero, Anastas Mikojan. Il conducente del carro sembrò perdere il controllo del cavallo e l'autista di Mikojan dovette sterzare il volante a destra per evitare il contatto con il carro. Così facendo, si avvicinò al Luogo delle Esecuzioni e rallentò l'auto.

In quel momento, Dmitriev alzò il fucile e sparò tre colpi contro l'auto.

Coincidenze sospette

Capendo di essere stato attaccato, l'autista accelerò, gli agenti dell'NKVD saltarono fuori dall'auto di scorta e si scatenò un conflitto a fuoco.

Il tiratore affrontò gli agenti, ma alla fine fu stordito dall'esplosione di una granata e si arrese.

Una pagina del fascicolo personale di Savelij Dmitriev, accusato dall'NKVD sovietica

Considerando che l’attentatore avrebbe potuto prendere di mira Joseph Stalin, gli investigatori fecero il loro lavoro con estremo fervore. 

Un complotto nazista per sterminare il capo dello Stato sovietico durante la guerra o, in alternativa, un complotto controrivoluzionario per uccidere Stalin, sembravano delle ipotesi fin troppo ovvie. Per il resto era impossibile far quadrare come un puzzle i tasselli di coincidenze che portarono all’attacco. Come aveva fatto la carrozza di fieno ad avvicinarsi alla Piazza Rossa? Perché gli addetti alla sicurezza non si erano accorti di quello sconosciuto rimasto per ore nel luogo dell'esecuzione sopraelevato? Queste domande rimasero senza risposte per anni. 

LEGGI ANCHE: Tutti i modi con cui cercarono di uccidere Stalin 

Un processo tenuto nell’ombra

All'inizio Dmitriev non collaborò molto. Confessò di aver pianificato l'uccisione di Stalin, ma questo fu tutto ciò che gli investigatori appresero da quell'uomo sotto arresto.

Gli investigatori lo interrogarono a lungo. Tuttavia il caso, poi archiviato, continuò ad avere molti punti oscuri. Ad esempio, non è chiaro se l'autista della carrozza fosse stato indagato. 

E, cosa ancora più importante, non è chiaro se Dmitriev fosse mentalmente sano. Anche se una commissione speciale giunse alla conclusione che l'aggressore non soffriva di malattie mentali, alcune prove suggeriscono che Dmitriev avrebbe avuto allucinazioni uditive e instabilità mentale. 

Alla fine, l'indagine escluse la presenza di complotti clandestini e si arrivò a una semplice conclusione: si era trattato dell’attacco di un lupo solitario. Tuttavia, ci vollero altri sei anni affinché la commissione passasse il caso al tribunale. Non è chiaro perché questo processo si sia prolungato così tanto. Forse le indagini proseguirono in modo non ufficiale, alla ricerca di una possibile cospirazione.

Il tribunale esaminò il caso dell'attentato sulla Piazza Rossa solo nel 1950. Dmitriev fu dichiarato colpevole e condannato a morte. Lo stesso giorno, la sentenza fu eseguita da un plotone di esecuzione. 

L'opinione pubblica dell'URSS non seppe mai della sparatoria sulla Piazza Rossa. Non si seppe nulla nemmeno di come si svolsero le indagini, di come fu condotto il processo e della successiva condanna a morte. 

​​ 

LEGGI ANCHE: Tutti gli attacchi armati a Lenin (prima e dopo la morte)  

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese



Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie