Come era organizzato e come operava il Kgb?

Kira Lisitskaya (Foto: Moussa81, THEPALMER/Getty Images)
Attivo dal 1954 al 1991, il Comitato per la sicurezza dello Stato fu “la spada e lo scudo” dell’Urss

Dalla sua fondazione fino al crollo dell’Unione Sovietica, il Kgb è stato una forza di primo piano nella politica e nella società sovietiche. Le sue magistrali operazioni segrete di intelligence e i suoi sabotaggi in territorio straniero hanno cementato lo status di superpotenza dell’Unione Sovietica, ma la sua spietata lotta contro i dissidenti sovietici ha gravemente macchiato la sua reputazione all’interno dell’Urss.

“La spada e lo scudo”

La storia del Kgb iniziò nel 1954, quando il leader dell’Unione Sovietica Nikita Khrushchev mise mano alla riforma dell’Nkvd, il Commissariato del popolo per gli Affari interni, che aveva operato sotto Stalin, consentendogli di consolidare il potere e gestendo la politica delle purghe nell’Urss alla fine degli anni Trenta.

Nikita Khrushchev nel 1952, un anno prima della morte di Stalin

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Il Kgb appena formato – l’abbreviazione sta per Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti (Comitato per la sicurezza dello Stato) – venne progettato per essere responsabile nei confronti della leadership politica sovietica, nonostante fosse formalmente subordinato al Consiglio dei ministri, governo de iure dell’Urss, che era de facto meno potente del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Pcus).

Lo scopo ufficiale proclamato del Kgb era “proteggere lo Stato socialista dalla minacce dei nemici esterni e interni e proteggere i confini di Stato dell’Urss”.

In pratica, il nuovo apparato di sicurezza divenne la “spada e lo scudo” del Pcus, la leadership politica de facto del Paese. La sua ragion d’essere era la protezione del Pcus, assicurando la stabilità del sistema politico dell’Urss, sopprimendo l’opposizione e i dissidenti, raccogliendo informazioni, supervisionando le attività di controspionaggio nell’Urss, conducendo operazioni clandestine all’estero e proteggendo i confini sovietici, per citare solo alcuni dei suoi compiti.

Direttorati e dipartimenti

Strutturalmente, il Kgb era organizzato in dieci direttorati (“upravlenija”), cinque direttorati principali (“glavnye upravlenija”) e alcuni sottodirettorati amministrativi progettati per facilitare il lavoro.

Ciascuno dei direttorati era fortemente specializzato. Vari direttorati si occupavano di questioni di sicurezza apparentemente non correlate che, messe insieme, formavano un approccio globale alla sicurezza interna ed esterna dell’Urss.

Ad esempio, il settimo direttorato, soprannominato “naruzhka”, era incaricato della sorveglianza. Gli agenti della direzione seguivano diplomatici stranieri, visitatori comuni e funzionari stranieri di alto rango ovunque andassero in Unione Sovietica. In poche parole, il settimo direttorato rappresentava gli occhi e le orecchie del sistema all’interno dell’Urss.

Un monumento a Dzerzhinskij davanti all'edificio del KGB a Mosca, URSS

Il Kgb era noto per i suoi metodi altamente creativi per intercettare il personale dell’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca. Una volta, gli agenti sovietici modificarono le macchine da scrivere utilizzate dal personale dell’ambasciata.

“All’interno della macchina da scrivere c’era un pezzo di alluminio che andava da un lato all’altro. Quello che i sovietici avevano fatto attraverso un canale di spedizione era stato, in pratica, smontare le macchine da scrivere e sostituire quella barra con una barra che sembrava esattamente la stessa, ma era stata modificata. Dei componenti elettronici discreti erano stati inseriti al suo interno: la barra sembrava piena, ma in realtà era svuotata all’interno. Ciò che il sistema elettronico faceva era memorizzare ogni singolo tasto digitato. Quando la memoria era piena, il contenuto veniva trasmesso attraverso un segnale radio a un vicino punto di ascolto sovietico”, ha raccontato Jim Gosler, ex direttore dell’ufficio Clandestine Information Technology presso la Cia (in pensione), parlando in un documentario per Netflix.

Per i diplomatici statunitensi, le macchine da scrivere modificate furono solo la punta dell’iceberg. L’intero edificio era pieno di dispositivi nascosti per le intercettazioni.

L'ambasciata americana a Mosca (sopra); in basso, uno degli oltre 40 microfoni segreti trovati nell'ambasciata americana a Mosca

Quando i russi costruirono una nuova ambasciata degli Stati Uniti a Mosca alla fine degli anni Settanta, il Kgb la riempì di cimici nella fase di muratura.

“L’unico modo per rendere sicuro quell’edificio fu demolire i tre piani superiori dell’edificio e ricostruirli utilizzando manodopera statunitense e materiale statunitense importato direttamente dagli Stati Uniti”, ha affermato, sempre nel suddetto documentario, Ray Parrack, ex Senior Technical Intelligence Officer (in pensione) della Cia.

Altri direttorati supervisionavano: il controspionaggio (il secondo direttorato principale), il lavoro di crittografia e decrittazione (ottavo direttorato principale), la sicurezza dei leader del partito (il nono direttorato) e la stabilità politica dello Stato sovietico attraverso il contrasto delle attività antisovietiche (quarto direttorato).

Mentre in prima linea nella lotta dell’Urss con l’Occidente durante la Guerra Fredda c’era la Prima direzione principale, famosa per i suoi famigerati circuiti di spionaggio e le operazioni clandestine ad alto rischio all’estero.

In prima linea

Il primo direttore della Cia Allen Dulles una volta descrisse il Kgb come “più di un’organizzazione di polizia segreta, più di un’organizzazione di intelligence e controspionaggio. È uno strumento di sovversione, manipolazione e violenza, di intervento segreto negli affari di altri Paesi».

In effetti, gli agenti del Kgb hanno svolto diverse operazioni all’estero e hanno influenzato il corso della Guerra Fredda in molti modi. L’agente del Kgb Bohdan Stashynsky (1931-) è noto per aver ucciso nel 1959 due nazionalisti ucraini antisovietici, tra cui Stepan Bandera, riparati nella Germania occidentale, con un’elaborata pistola nebulizzatrice che non lasciava segni di morte violenta sulle vittime.

Una replica dell'ombrello usato per uccidere il dissidente bulgaro Georgij Markov esposto al Museo Internazionale delle Spie a Washington

È stato ipotizzato che il Kgb possa aver aiutato la polizia segreta bulgara a uccidere nel 1978 lo scrittore dissidente Georgi Markov, probabilmente con un ombrello che sparava proiettili di ricina.

Il Kgb è stato anche coinvolto in operazioni su larga scala all’estero, inclusa un’operazione segreta per organizzare un assalto al ben protetto Palazzo Tajbeg a Kabul e uccidere il leader afghano Hafizullah Amin, al fine di indurre un cambio di regime nel Paese nel 1979. In precedenza, l’agenzia aveva svolto un ruolo chiave nel reprimere la Rivoluzione ungherese del 1956, arrestando alcuni dei suoi leader.

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Al culmine della Guerra Fredda, il Kgb gestiva reti di spionaggio e reti di informatori in tutti gli angoli del mondo. L’agenzia operava attivamente sul suolo degli Stati Uniti, anche reclutando ufficiali militari e agenti di intelligence statunitensi come l’ufficiale della marina statunitense John Anthony Walker Jr. e l’ufficiale della Cia Aldrich Ames per passare i segreti militari degli Stati Uniti all’Urss. Sebbene sia impossibile stabilire un numero esatto, alcuni ricercatori ritengono che il numero di informatori che hanno lavorato per il Kgb durante la Guerra Fredda sia stato nell’ordine di grandezza  di milioni di persone.

Documenti d'identità usati dalla spia John Anthony Walker

L’era del Kgb si è conclusa con il crollo dell’Unione Sovietica e la fine della Guerra Fredda, nel 1991. La famigerata agenzia di sicurezza, che per 37 anni aveva presidiato gli interessi del Partito Comunista all’interno dell’Urss e all’estero, è stata sciolta e sostituita con il moderno Fsb, il Servizio di sicurezza federale, che ha ereditato nella Russia moderna molte delle funzioni che il Kgb aveva in Urss.

La statua del fondatore del KGB, Feliks Dzerzhinskij, smantellata a Mosca, in Russia, nell'agosto 1991


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