Una principessa russa sul trono di Francia
Non si sa quasi nulla dei primi contatti tra i russi e i francesi: le fonti storiche tacciono sull'argomento. Tuttavia, nell'XI secolo ci fu un evento che né le cronache russe, né quelle dell'Europa occidentale, trascurarono.
Intorno all'anno 1050, un'ambasciata del re di Francia Enrico I arrivò nella Rus' di Kiev: il monarca chiese la mano di Anna, la figlia minore del Gran Principe di Kiev Jaroslav il Saggio.
Enrico “è venuto a conoscenza del fascino della principessa... ed è rimasto incantato dai racconti sulla sua perfezione”, scrive lo storico francese del XVII secolo Francois de Maiziere. Ma la ragione principale del matrimonio era ovviamente politica: la Francia voleva formare un'alleanza con la potente Rus' di Kiev, per opporsi insieme a lei al Sacro Romano Impero.
Anna diede a Enrico quattro figli, tra cui il futuro re Filippo I. Per il suo attivo sostegno alla Chiesa, il suo impegno nella fondazione di monasteri e le concessioni di privilegi abbaziali, fu persino lodata da papa Nicola II: “Le voci delle vostre virtù, bella fanciulla, sono giunte alle nostre orecchie e con grande gioia sentiamo che svolgete i vostri doveri reali in questo Stato cristiano con uno zelo encomiabile e una notevole intelligenza”.
Pur essendo un evento eccezionale, il matrimonio dinastico tra il re francese e la principessa russa non contribuì al riavvicinamento dei due Stati; e la speranza di Enrico di creare un'alleanza politico-militare tra la Francia e la Rus' di Kiev non si concretizzò.
Anna perse rapidamente ogni contatto con la sua patria e solo la sua abitudine di firmare alcuni documenti in alfabeto cirillico testimoniò le sue origini.
Dopo la morte del marito, nel 1060, Anna Jaroslavna, insieme al conte Baldovino di Fiandra, diventò reggente del giovane Filippo, ma ben presto si ritirò dagli affari, sposando uno dei più influenti signori feudali del nord della Francia: il conte Ralph IV di Valois.
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Informazioni frammentarie
Nei secoli successivi, i russi e i francesi ebbero poco o nessun interesse reciproco. La prima descrizione dettagliata della “Grande Russia” in francese apparve solo all'inizio del XV secolo e fu fatta da Guillebert de Lannoy, un cavaliere fiammingo.
Guerriero, diplomatico e viaggiatore, visitò quasi tutta l'Europa, così come l'Egitto e la Siria. Nell'inverno del 1413, il cavaliere arrivò a Novgorod, dove, per la prima volta nella sua vita, sperimentò il freddo, quello vero: “Quando passavamo attraverso i boschi, potevamo sentire gli alberi scricchiolare e spaccarsi da cima a fondo per il gelo”. Fece anche conoscenza con il sapore della cucina locale: “Mi diedero il pranzo più strano e sorprendente che avessi mai provato”. Sulla via del ritorno in Livonia, Gilbert si fermò a Pskov.
La Russia appare periodicamente negli appunti di scrittori e filosofi francesi del XVI secolo. François Rabelais, Michel Montaigne e Jean Bodin descrivono la lontana e mitica Moscovia come un paese semi-selvaggio, dove lo zar aveva il potere assoluto e il suo possente esercito era pronto a dare battaglia al suo “breve, ma formidabile comando”.
La costruzione di nuovi legami
Alla fine del XVI secolo, i francesi pensarono di stabilire relazioni commerciali con lo Stato russo; ma, con loro disappunto, appresero che gli inglesi avevano commerciato attivamente con i russi per decenni.
Nel 1586, i mercanti francesi Jean Sauvage, Colas e du Nenel, con una lettera amichevole del re Enrico III, arrivarono nell'unico grande porto russo di Arkhangelsk. Il governatore locale diede loro un'accoglienza ospitale, offrendo una forte vodka che, si disse, bruciava perfino le interiora. Dopo tre calici, dovettero brindare anche alla salute dello zar Feodor Ioannovich. Alla fine, nonostante le proteste degli inglesi, i francesi ottennero nel molo un posto per commerciare.
Nel 1615, la prima ambasciata russa, guidata da Ivan Kondyrev, arrivò in Francia e fu ricevuta cerimoniosamente a Bordeaux da Luigi XIII, accompagnato da sua madre Maria de Medici e da sua moglie Anna d'Austria.
Il re rispose favorevolmente all'offerta presentatagli dallo zar russo Mikhail Feodorovich di stabilire relazioni diplomatiche e commerciali e promise di inviare immediatamente un'ambasciata in Moscovia. Tuttavia, non si affrettò: i diplomatici francesi ricambiarono la visita nello Stato russo solo 14 anni dopo.
Le relazioni tra i due Paesi si svilupparono molto più attivamente all'inizio del XVIII secolo durante il regno di Pietro I. La vittoria sulla potente Svezia, durante la Grande Guerra del Nord, portò la Russia nel cerchio delle grandi potenze europee. E Parigi non poté più più ignorare il nuovo Impero.
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