Un garage privato era qualcosa che tutti i sovietici sognavano di avere. E coloro che avevano la fortuna di possederne uno, non si limitavano a utilizzarlo come semplice rimessa o posto auto, ma lo trasformavano in un luogo di incontro e socializzazione.
Un’officina gratuita
In URSS, chi aveva un’auto preferiva ripararla da sé in caso di guasti. Non era facile, infatti, trainare la macchina rotta verso un’officina specializzata: ciò implicava dei costi. Le automobili sovietiche presentavano spesso dei difetti di fabbricazione e gli automobilisti avevano ormai imparato a risolverli autonomamente.
Il garage di un comune proprietario di auto, quindi, era equipaggiato con tutto l’occorrente per riparare tubi e valvole. La cosa curiosa è che la maggior parte dei garage aveva un’incavatura nel terreno, che permetteva di sdraiarsi e accedere al fondo dell’auto senza doverla sollevare.
I garage si trasformavano quindi in vere e proprie officine, e se un pezzo di ricambio mancava, lo si poteva chiedere ai vicini: i proprietari dei garage erano solitamente ben disposti a dare una mano, quando qualcuno chiedeva loro dei consigli.
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Un club per soli uomini
Spesso gli uomini si riunivano nei garage con il pretesto di riparare l’auto. E visto che i sovietici vivevano perlopiù in minuscoli appartamenti, il garage si rivelava un rifugio di salvezza, un luogo dove ritagliarsi un po’ di spazio personale.
All’interno di questa “comunità di garage”, gli uomini sovietici cercavano la compagnia e coltivavano amicizie con persone che la pensavano come loro; spesso passavano davanti ai box dei loro vicini per condividere notizie e conversare.
A volte le persone cenavano persino nei garage, usando il cofano di un’auto come tavolo improvvisato. Il menu era ovviamente semplice: pane, uova, salsicce, cipolle, sottaceti, birra o vodka.
Russia in photo
In seguito, le chiacchiere attorno a questi tavoli improvvisati hanno trasformato i garage di uno degli spazi ricreativi più popolari per gli uomini sovietici.
Deposito di attrezzi e conserve
Era un'abitudine sovietica quella di coltivare, raccogliere e poi conservare le verdure in vista dell'inverno. Molti proprietari di dacie affrontavano questa missione con devozione e accumulavano enormi quantità di cibo. Tuttavia, volumi del genere difficilmente potevano essere conservati in casa: era quindi naturale che le persone usassero i loro garage per scorte e conserve.
Oleg Ivanov / Sputnik
Ma in garage si accumulavano anche vecchi mobili, libri, registratori, vecchi vestiti e molti altri oggetti, in attesa di trovare loro una sistemazione migliore. Non era un’abitudine sovietica quella di buttare via oggetti rotti o vecchi, perciò avere uno spazio da usare come magazzino era una vera benedizione.
Parco giochi
Molte persone cresciute in URSS ricordano che uno dei loro passatempi preferiti era giocare in cima a questi garage: i bambini salivano sui tetti di lamiera e saltavano da un garage all’altro inscenando battaglie, inseguimenti e scontri a fuoco.
Ovviamente gli adulti rimproveravano i ragazzini che passavano il loro tempo in questo modo, ma ogni richiamo era inutile: non appena i grandi si allontanavano, i bambini si rituffavano nel loro mondo immaginario, sopra i tetti e fra le lamiere dei garage.
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