All’inizio degli anni Trenta la propaganda sovietica introdusse il programma di addestramento fisico “Pronti per il lavoro e la difesa dell’URSS”, un progetto che ambiva a preparare i ragazzini alla difesa della patria. Fu così che “giocare alla guerra” divenne un passatempo molto popolare fra i più piccoli.
Naturalmente, i bambini usavano pistole giocattolo, e ne costruivano alcune in legno.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la guerra “virtuale” giocata dai ragazzi non era più un combattimento astratto, ma si rifaceva all’idea di sconfiggere i nazisti.
Quando si mettevano da parte le armi giocattolo, spuntavano i palloni… e il gioco continuava.
Nei campi dei giovani pionieri e nelle scuole si facevano giochi più articolati; in questa foto, alcuni bambini si mettono alla prova con un gioco da tavolo e dei birilli.
Una delle attività più popolari fra le ragazze era il salto della corda; lo si faceva ovunque: a ricreazione, dopo le lezioni, a casa e per le strade.
In questa foto, alcune ragazzine saltano la corda vicino alla statua “L’operaio e la ragazza del kholkhoz” che si può ammirare ancora oggi a VDNKh, a Mosca.
Un’alternativa al salto della corda era il salto dell’elastico, più difficile ma ancor più interessante. Si poteva giocare addirittura nei corridoi delle scuole: gli adulti capivano infatti l’importanza dell’attività fisica per i giovani.
Le ragazzine, naturalmente, giocavano molto con le bambole, magari con quelle “ereditate” da una sorella maggiore o da qualche cugina.
Ogni bambino sovietico sognava di avere una macchinina giocattolo; i più fortunati, condividevano il loro “bolide” con i propri amici: in Unione Sovietica la condivisione riguardava tutti gli aspetti della vita quotidiana.
E in assenza di una macchinina giocattolo, ci si divertiva con qualsiasi cosa avesse le ruote, come un vecchio carrello o un passeggino per bambini.
In passato, come al giorno d’oggi, in alcuni parchi per bambini si trovavano delle piazzole piene di sabbia, dove i più piccoli potevano costruire castelli e divertirsi come in spiaggia.
Bastava davvero poco per divertirsi...
Spesso i giochi si rivelavano un complicato processo di ingegneria.
In questa foto, dei bambini giocano a calcio su un campo dove prima si erano divertiti a disegnare coi gessetti.
Molti bambini sovietici sognavano di diventare piloti; spesso costruivano da soli i propri modellini.
Per divertirsi bastava poco: in questa foto, un gruppo di ragazzi e ragazze gioca a “Rompi la catena”; l’obiettivo è rompere la catena di mani formata dai membri della squadra opposta.
Molti cortili condominiali erano dotati di altalene e giochi comuni.
Ragazzi si divertono al parco.
Spinti dalla curiosità e dallo spirito d’avventura, i bambini sovietici spesso si ritrovavano a giocare anche nei luoghi più impensati, laddove i loro genitori non potevano vederli.
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