Che fine fecero le persone più ricche dell'Impero russo dopo la Rivoluzione del 1917?

Storia
NIKOLAJ SHEVCHENKO
Stranamente, alcuni degli uomini più ricchi dell'Impero simpatizzarono con la causa rivoluzionaria. Ecco le loro storie

1 / Nikolaj Vtorov - 60 milioni di rubli (l’equivalente di circa 777 milioni di dollari nel 2021)

Lo chiamavano “il siberiano americano” per le sue eccezionali capacità imprenditoriali: doti che ereditò dal padre, commerciante di successo, insieme a oltre 13 milioni di rubli. 

Trasferitosi a Mosca nel 1897, Vtorov investì la fortuna del padre in diverse aziende, banche e fabbriche, puntando anche sulla creazione di nuovi impianti di produzione, come fabbriche di tinture chimiche e di automobili.

La Prima guerra mondiale si rivelò per Vtorov una vera “benedizione”, giacché l’imprenditore convertì rapidamente la produzione dei propri impianti in prodotti destinati a uso militare. 

Dopo la Rivoluzione del 1917, Vtorov passò dalla parte dei bolscevichi, ma non visse abbastanza a lungo da poter adeguare il proprio business al nuovo tipo di governo. L’anno successivo, nel 1918, morì in circostanze misteriose. 

Il suo palazzo moscovita Spaso House è divenuto in seguito la residenza ufficiale dell'ambasciatore degli Stati Uniti in Unione Sovietica e, più tardi, in Russia.

2 / La famiglia Nobel - 60 milioni di rubli (l’equivalente di circa 777 milioni di dollari nel 2021)

Discendente di un’altra influente famiglia, anche Emmanuel Nobel si arricchì grazie all’industria petrolifera. La sua famiglia investì molto nella produzione di petrolio e cherosene nell'Impero russo. Fondata nel 1879, la Nobel Brothers Partnership spinse la Standard Oil - il principale fornitore di cherosena in Russia - fuori dal mercato. La Partnership aprì più di una dozzina di raffinerie di petrolio nell'Impero russo, investì in oleodotti, impianti di stoccaggio e petroliere.

All'inizio della Prima guerra mondiale, il reddito della Partnership crebbe insieme alla domanda di petrolio. Ma ben presto la crisi economica e politica colpì anche la famiglia Nobel. Dopo che i bolscevichi nazionalizzarono la produzione di petrolio nel 1918, la famiglia dovette lasciare la Russia. Emmanuel Nobel morì in Svezia nel 1932.

3 / Savva Morozov - 44 milioni di rubli (l’equivalente di circa 570 milioni di dollari nel 2021)

La celebre dinastia Morozov aveva origini modeste: fu fondata da un contadino servo della gleba che negli anni ‘90 del 1700 creò, con appena 5 rubli, un’azienda tessile divenuta poi di successo. 

Con il tempo, la piccola impresa crebbe significativamente e, all'inizio del XX secolo, divenne una delle più grandi imprese tessili dell'Impero russo.  

Fu allora che Savva Morozov prese il controllo dell'azienda di famiglia: Savva, oltre a essere estremamente ricco, era anche un filantropo. Forse intuendo l'avvicinarsi di un grosso terremoto, propose a sua madre - che era la proprietaria legale delle ricchezze della famiglia - di introdurre nelle loro fabbriche un nuovo sistema di gestione che avrebbe condiviso i profitti e alcune funzioni di gestione con i lavoratori. Furiosa, sua madre rimosse Savva dalla gestione nel 1905. Lo stesso anno, Savva si suicidò a Cannes, in Francia.

Le fabbriche e la ricchezza della famiglia furono nazionalizzate nel 1918. Ma la madre di Savva non visse abbastanza a lungo da poterlo sapere: morì nel 1911.

4 / La famiglia Günzburg - 25 milioni di rubli (l’equivalente di circa 323 milioni di dollari nel 2021)

Dopo essersi trasferita a San Pietroburgo, questa famiglia ebreo-tedesca fondò nella città del nord una società bancaria. L'azienda “I.E. Günzburg” si sviluppò rapidamente e divenne una delle più grandi dell'Impero russo negli anni ‘60 del 1800. 

Horace Günzburg - il capo della famiglia all'epoca - investì nel business delle assicurazioni, nelle miniere d'oro, nelle ferrovie, nelle spedizioni e nelle fabbriche di zucchero. Fu insignito del titolo di barone e conobbe alti funzionari dell'amministrazione dello zar. 

All'inizio degli anni ‘90 del 1800, la società bancaria attraversò una crisi e la famiglia spostò la propria attenzione e il proprio denaro sul business minerario. Horace Ginzburg prese il controllo della ricca associazione mineraria d'oro Lenskij. 

Nel 1912, i lavoratori delle miniere Leninskij furono giustiziati nell’ambito di una brutale soppressione delle agitazioni di massa. Il caso causò un grosso scandalo e il consiglio di amministrazione della società si dimise. I restanti membri della famiglia Günzburg lasciarono la Russia nel 1917, fuggendo dalla Rivoluzione.

5 / La famiglia Gukasov - 15 milioni di rubli (l’equivalente di circa 194 milioni di dollari nel 2021)

Uno dei tre fratelli dell'influente famiglia Gukasov, Abram Gukasov, fece fortuna nel business del petrolio. Insieme ai suoi due fratelli, fondò la società petrolifera “Caspian Partnership” che possedeva 60 pozzi di perforazione e rappresentava quasi l'8% di tutta la produzione di petrolio nella penisola di Absheron (Azerbaigian).

Nel 1917, i tre fratelli lasciarono la turbolenta Russia ed emigrarono in Francia. Abram Gukasov, che aveva forti legami all'estero, riuscì a prosperare anche in terre straniere. Nel 1924 a Parigi fondò una società di costruzione navale chiamata “Des Petroles d'Outre-Mer”. Abram Gukasov morì in Svizzera nel 1969.