Perché tre soldati della Wehrmacht e delle Waffen-SS divennero star del cinema sovietico?

Viktor Lorencs in "Va' e vedi"

Viktor Lorencs in "Va' e vedi"

L. Luppov/Sputnik
Uno riuscì a nascondere fino alla fine quell’ingombrante passato, altri dovettero fare l’esperienza del gulag prima di quella del set. In ogni caso, si rifecero una vita, e di successo. Anche se, per ironia del destino, dovettero spesso recitare la parte dei nazisti

1 / Artista del popolo della Repubblica Socialista Sovietica Estone

Kaljo Kiisk nel film

Nel 1944, il diciannovenne estone Kaljo Kiisk (1925-2007) fu mobilitato nella 20ª Divisione dei granatieri delle SS (1ª estone). Dopo aver completato tre mesi di addestramento presso il campo di addestramento SS-Truppenübungsplatz Heidelager in Polonia, fu inviato sulla linea difensiva “Tannenberg” nell’Estonia orientale, dove nell’estate dello stesso anno avvennero sanguinose battaglie contro le unità dell’Armata Rossa in avanzata.

Le posizioni delle truppe tedesche furono sottoposte a massicci bombardamenti e continui colpi dell’artiglieria sovietica. Kiisk, che prestava servizio nelle squadre della difesa aerea, ha ricordato che per paura di danneggiare i timpani per quel rumore insopportabile, stava sempre a bocca aperta, e gli si riempiva continuamente di sabbia.

Nel settembre 1944, la linea “Tannenberg” fu sfondata e le forze tedesche si ritirarono dalle loro posizioni. Kaljo Kiisk, decise di aver combattuto abbastanza, e non se ne andò in ritirata con le SS, ma tornò a casa nella contea di Virumaa.

Dopo la liberazione del territorio dell’Estonia da parte dell’Armata Rossa, il servizio locale di sicurezza dello Stato chiese a Kiisk cosa avesse fatto durante la guerra e perché lui, che era adatto alla leva per età, non fosse stato reclutato dai tedeschi. Fu salvato da suo padre: riuscì a dimostrare che avevano lavorato insieme nell’industria di scisto bituminoso della città di Sillamäe e che quindi non erano stati richiamati alle armi.

Kiisk dedicò tutta la sua vita successiva al cinema, facendo carriera sia come attore che come regista. Da regista ha al suo attivo 17 film, un risultato eccezionale non solo nella piccola Estonia, ma in tutto il grande Paese dei soviet. Come attore la sua filmografia arriva a circa quaranta pellicole. Inoltre fu sceneggiatore. Adattò, per esempio per lo schermo il più famoso romanzo estone, “Kevade” (“Primavera”) di Oskar Luts (1887-1953).

Nel 1980 venne insignito del titolo di Artista del popolo della Repubblica Socialista Sovietica Estone. Più importante di quel riconoscimento, in campo artistico, c’era solo il titolo di Artista del popolo dell’Unione Sovietica.

Kaljo Kiisk mantenne con cura il segreto del suo passato militare. Solo i suoi amici più stretti sapevano del suo servizio nelle SS. Fu solo dopo il crollo dell’Urss e l’indipendenza dell’Estonia che il grande pubblico ne venne a conoscenza.

2 / Artista del popolo dell’Unione Sovietica

Harijs Liepins nel film

Nei cinquant’anni della sua carriera, uno degli attori lettoni più famosi, Harijs Liepiņš (1927-1998), ha interpretato più di 250 ruoli tra teatro e cinema. Tuttavia, prima di ottenere la popolarità, Liepiņš dovette affrontare la guerra e il Gulag.

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Nel 1944, quando il futuro attore aveva 17 anni, fu mobilitato come “Hiwi” (sigla tedesca per “assistente volontario”, da “Hilfswilliger”) nell’esercito hitleriano. Reclutate dai nazisti (non sempre volontariamente) tra la popolazione sovietica, queste persone servivano come facchini, inservienti, meccanici, portatori di proiettili, e svolgevano altri lavori umili e pesanti. Harijs Liepiņš finì nella Difesa contraerea.

Presto Liepiņš, insieme ai resti dell’Heeresgruppe Nord, rimase bloccato nella Lettonia occidentale, nella cosiddetta Sacca di Curlandia. Le truppe che non furono evacuate via mare nel Reich dovettero rimanere qui fino alla resa dei nazisti.

Harijs non aveva intenzione di fuggire in Germania. Dopo la fine della guerra, tornò a Riga, dove fu però presto arrestato come collaborazionista e inviato nel Nord dell’Urss, nelle miniere di carbone di Vorkutà

Il 13 aprile 1946, il Consiglio dei ministri dell’Urss emanò un decreto “Sul ritorno in patria di lettoni, estoni e lituani”, secondo il quale rappresentanti dei popoli baltici, che in un modo o nell’altro si erano trovati a collaborare con i tedeschi durante la guerra, furono amnistiati. Liepiņš fu tra loro. Poco dopo il ritorno a Riga, si dedicò interamente al teatro e al cinema, e nel 1988, dopo decenni di carriera, venne insignito del prestigioso titolo di Artista del popolo dell’Unione Sovietica

A causa del loro caratteristico aspetto non slavo, gli attori baltici del cinema sovietico erano spesso usati per interpretare i ruoli di stranieri: britannici, americani e, ovviamente, tedeschi nei film sulla Seconda guerra mondiale.

Harijs Liepiņš non fece eccezione. Tra gli altri, ha interpretato il feldmaresciallo Erich von Manstein nel film “Kontrudàr” del 1985, e un ufficiale delle SS sia nella serie tv cult sovietica in sette puntate “Dolgaja doroga v djunakh” del 1982, che nel film del 1968 “Bezumie”, tra l’altro per la regia di quel Kaljo Kiisk di cui al punto 1.

3 / Artista emerito della Repubblica Socialista Sovietica Lettone

Viktors Lorencs nel film

Nel 1944, Viktors Lorencs (1927-1992), un diciassettenne di Riga, fu mobilitato nella Legione dei volontari delle SS lettoni. Nonostante il nome, il corpo reclutava su base obbligatoria.

Dopo la guerra, Lorencs finì in uno dei campi di filtraggio dell’Nkvd in Estremo Oriente, attraverso il quale passarono diversi cittadini sovietici che avevano prestato servizio nell’esercito tedesco, erano stati in prigionia o semplicemente vivevano nei territori occupati dai tedeschi. Tuttavia, dopo l’amnistia dei collaborazionisti baltici, nel 1946 tornò in Lettonia.

Dopo essersi diplomato nel 1961 all’Istituto Statale di cinematografia di tutta l’Unione (il mitico Vgik; oggi “Università statale pan-russa di cinematografia S. A. Gerasimov”), Viktors Lorencs divenne il primo sceneggiatore lettone professionista.

Mentre era ancora uno studente, Lorencs scrisse la sua prima sceneggiatura basata sul suo background militare nelle SS. Intitolato “Ródina, prostì” (ossia: “Perdonami, Patria!”), raccontava la storia di tre amici che furono mobilitati nella Legione lettone delle SS durante la Seconda guerra mondiale.

La sceneggiatura venne pubblicata a Mosca, ma all’epoca si rivelò troppo audace per il cinema. Si decisero a portarla sullo schermo solo nel 1964.

Il film “Ja vsjó pómnju, Richard” (ossia: “Io mi ricordo tutto, Richard”), con Harijs Liepiņš nel ruolo di protagonista, uscì due anni dopo. Fu pesantemente censurato, ma comunque autorizzato alla distribuzione in tutta l’Unione Sovietica. Solo in Lettonia fu limitato a pochi piccoli cinema, senza recensioni e menzioni sulla stampa locale. Nel 1992 il film è uscito senza tagli, con il titolo “Kamen i oskolki” (ossia: “La pietra e le schegge”).

Decorato come Artista emerito della Repubblica Socialista Sovietica Lettone nel 1987, Lorenz non si limitò solo all’attività di sceneggiatore, ma recitò anche. Ironia della sorte, nel 1985, dovette nuovamente indossare l’uniforme delle SS. In uno dei film più belli e duri sulla Seconda guerra mondiale, “Va’ e vedi” (1985) del regista Elem Klimov, interpretava il ruolo di uno Sturmbannführer che ordina a un distaccamento punitivo di uccidere tutti gli abitanti di un villaggio bielorusso.


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