Dopo il 12 aprile 1961, Yurij Gagarin divenne un vero eroe, quasi una superstar. Tutti in Unione Sovietica erano orgogliosi di lui.
Gagarin era nato in una famiglia povera, nella campagna russa. Non era molto alto, era umile e poteva affascinare chiunque con il suo iconico sorriso. I suoi contemporanei ricordano che era un uomo molto alla mano. E forse non era nemmeno pronto per l’enorme fama che lo travolse. Rimase sempre una persona timida e tranquilla, pacata e onesta: l’incarnazione perfetta del vero uomo sovietico.
Gagarin amava teneramente sua moglie Valentina (scomparsa nel marzo 2020) e le sue due figlie: Elena (oggi direttrice dei Musei del Cremlino di Mosca) e Galina (professoressa di economia).
Più volte amici e colleghi hanno ricordato che a Gagarin piaceva ridere e divertirsi. L'ingegnere Evgenij Shilnikov, che lavorava con Gagarin, ha raccontato che l’astronauta amava raccontare una barzelletta quando era in compagnia: “Un passero vola nel cielo. All’improvviso vede volare a tutta velocità verso di lui un razzo. L’uccellino gli chiede: Perché voli così veloce? E il razzo gli risponde: Se ti appiccassero il fuoco al sedere, voleresti molto più veloce anche tu!”.