Gagarin, eroe timido e coraggioso: il cosmonauta fotografato nella vita di tutti i giorni

12 Mar 2021

Russia Beyond

Le immagini del primo uomo nello spazio, avvolto nella sua tuta da cosmonauta, hanno fatto il giro del mondo. Ecco com’era nella vita reale…

Dopo il 12 aprile 1961, Yurij Gagarin divenne un vero eroe, quasi una superstar. Tutti in Unione Sovietica erano orgogliosi di lui.

Gagarin era nato in una famiglia povera, nella campagna russa. Non era molto alto, era umile e poteva affascinare chiunque con il suo iconico sorriso. I suoi contemporanei ricordano che era un uomo molto alla mano. E forse non era nemmeno pronto per l’enorme fama che lo travolse. Rimase sempre una persona timida e tranquilla, pacata e onesta: l’incarnazione perfetta del vero uomo sovietico.

Gagarin in posa nel 1965

Autore sconosciuto/MAMM/MDF

Verso un lancio con il paracadute, 1960

Sputnik

Gagarin in posa nella sua auto, 1961

Yurij Abramochkin/Sputnik

Esercizi mattutini, 1961

Aleksandr Sergeev/Sputnik

Ginnastica davanti alle telecamere, 1963

Igor Snegirev/Sputnik

In vacanza a Sochi, 1961

Yurij Abramochkin/russiainphoto.ru

Giocando a biliardo, 1961

Aleksandr Sergeev/Sputnik

A pesca nel suo villaggio natale, 1961

Igor Snegirev/Sputnik

Sci d'acqua in vacanza, 1965

Yurij Somov/Sputnik

Gagarin nel suo ufficio, 1967

Aleksandr Mokletsov/Sputnik

Gagarin amava teneramente sua moglie Valentina (scomparsa nel marzo 2020) e le sue due figlie: Elena (oggi direttrice dei Musei del Cremlino di Mosca) e Galina (professoressa di economia).

Gagarin con la moglie Valentina e la figlia Galina, 1961

Yurij Abramochkin/Sputnik

La fotografia come hobby, 1963

Igor Snegirev/Sputnik

Gagarin legge insieme alle figlie, 1965

Aleksandr Mokletsov/Sputnik

Gagarin in vacanza con la figlia Galina, 1966

Aleksandr Mokletsov/Sputnik

Gagarin con la famiglia, 1967-68

MAMM/MDF

Più volte amici e colleghi hanno ricordato che a Gagarin piaceva ridere e divertirsi. L'ingegnere Evgenij Shilnikov, che lavorava con Gagarin, ha raccontato che l’astronauta amava raccontare una barzelletta quando era in compagnia: “Un passero vola nel cielo. All’improvviso vede volare a tutta velocità verso di lui un razzo. L’uccellino gli chiede: Perché voli così veloce? E il razzo gli risponde: Se ti appiccassero il fuoco al sedere, voleresti molto più veloce anche tu!”.