Che fine fecero i parenti di Hitler caduti prigionieri dei sovietici?

Foto d'archivio; Boris Vdovenko/МАММ/МDF/russiainphoto.ru; Scherl/Global Look Press; Russia beyond
Per uno dei due, il Führer propose anche uno scambio con Jakov Dzhugashvili, il figlio di Stalin incarcerato nei lager nazisti, ma ottenne un deciso “net” da Mosca

Heinz Hitler (1920-1942)

Il Führer della nazione tedesca, Adolf Hitler (1889-1945), aveva una relazione piuttosto tesa con il suo fratellastro, Alois Hitler Jr. (1882-1956). Tuttavia, trattò sempre suo figlio Heinrich (Heinz) con grande calore e attenzione.

Heinz Hitler

Nazionalsocialista convinto, Heinz Hitler sognava di diventare come il suo celebre zio. Con l’aiuto di quest’ultimo, fu ammesso ai National Politische Erziehungsanstalten (gli Istituti di Educazione Nazionalpolitica; noti anche con l’acronimo di NaPoLA), prestigiose scuole dalle quali provenivano i migliori elementi della dirigenza militare nazista e delle Waffen-SS. Qui però le spintarelle del Führer al nipote finirono. In seguito, volle che si facesse da solo, senza sfruttare la pesante parentela.

Nel 1941, il ventunenne Heinz, ufficiale di collegamento del 23° reggimento di artiglieria di Potsdam, prese parte all’invasione dell’Urss e fu persino insignito della Croce di ferro di 2ª classe.

Prigionieri di guerra tedeschi vicino Mosca

Tuttavia, il percorso bellico del giovane Hitler fu di breve durata. Il 10 gennaio 1942, durante una controffensiva su larga scala dell’Armata Rossa vicino a Mosca, fu catturato nella regione di Vjazma.

Il successivo destino del giovane nazista rimane praticamente sconosciuto. Identificato come un parente del più importante nemico dell’Unione Sovietica, Heinz Hitler fu portato nella prigione della Butyrka, a Mosca, dove morì il 21 febbraio. In Germania, non seppero più nulla di lui, considerandolo ufficialmente disperso.

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Leo Raubal (1906-1977)

Leo Rudolf Raubal

Molto più fortunato fu un altro parente del Führer, il figlio della sua sorellastra Angela Raubal: Leo Rudolf Raubal.

A differenza di Heinz, Leo, sebbene membro del partito nazista dal 1932, mantenne una rispettosa distanza dalla politica. Tuttavia, Adolf lo considerava il suo nipote preferito, e spesso trascorreva del tempo con lui.

Poco dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, il trentaduenne Leo, che lavorava come manager in un’acciaieria nella città austriaca di Linz, fu arruolato nell’esercito. Iniziò prestando servizio nella Luftwaffe come tenente nel Corpo degli Genieri.

Il comandante Friedrich Paulus fatto prigioniero a Stalingrado con i suoi uomini

Alla fine del 1942, Raubal rimase a Stalingrado insieme alla 6ª Armata, circondata e isolata. Il suo comandante, Friedrich Paulus, suggerì a Hitler di rimpatriare Leo, ferito. Il Führer, tuttavia, rifiutò, affermando che come ufficiale doveva rimanere con i suoi soldati.

Il 23 gennaio 1943, Leo Raubal fu catturato dalle truppe sovietiche. All’inizio nessuno sapeva della sua parentela. Leo stesso ne parlò in seguito, e le sue parole furono confermate da altri ufficiali catturati.

Il tenente Raubal venne portato a Mosca, dove fu interrogato. Scrisse informazioni dettagliate sui parenti di suo zio, le sue abitudini, la routine quotidiana, gli interessi, fornì una descrizione della cerchia di uomini più vicini al Führer, evidenziando il grado della loro influenza su Hitler. Queste informazioni si rivelarono molto utili dopo la guerra, quando alcune di queste personalità furono catturate dai sovietici.

Jakov Dzhugashvili, figlio di Stalin

Tramite intermediari, Hitler offrì alla parte sovietica di scambiare il suo amato nipote con il comandante di una batteria di artiglieria Jakov Dzhugashvili, figlio di Stalin, che era in prigionia tedesca dal luglio 1941. Il capo dell’Urss, tuttavia, rifiutò categoricamente.

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Nonostante non ci fossero prove della sua colpevolezza, nel 1949 Leo Raubal fu condannato come criminale di guerra. La pena fu di 25 anni da scontare nei campi di lavoro per il fatto che, come nipote, aveva sostenuto la politica criminale aggressiva di Hitler, e inoltre era stato coinvolto nei crimini della 6ª Armata tedesca in territorio sovietico.

Il processo di Norimberga

Nel 1955, a seguito di una petizione del cancelliere tedesco Konrad Adenauer, migliaia di criminali di guerra tedeschi furono scarcerati dall’Unione Sovietica. Tra loro c’era anche Raubal. Ritornò nella nativa Linz, dove lavorò come insegnante di chimica fino alla sua morte, avvenuta nell’agosto del 1977.


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