Perché sulle chiese russe ci sono quelle tipiche cupole a forma di cipolla?

Storia
ALEKSANDRA GUZEVA
L’architettura religiosa russa è ricca e varia, e gli edifici ecclesiastici hanno cambiato profondamente aspetto nei secoli, ma questo è sicuramente l’elemento unificatore più comune. Da dove viene e perché si è diffuso così tanto, e cosa significano i diversi colori dei bulbi?

Le basiliche paleocristiane e gli antichi templi romani avevano spesso un’enorme cupola emisferica. Le chiese russe possono invece essere coronate da un numero vario di cupole, dalle forme diverse.

Quando l’edificio sacro ha tre cupole, queste simboleggiano la Santissima Trinità; quando ne ha cinque simboleggiano Cristo e i quattro evangelisti; quando ne ha 13, Cristo e gli apostoli. Possono esserci anche 25 cupole, come, ad esempio, nella prima chiesa ortodossa in pietra, costruita alla fine del X secolo nella Rus’ di Kiev. Oltre a Cristo e agli apostoli, le altre 12 cupole simboleggiavano altrettanti profeti dell’Antico Testamento. Questo edificio non è però giunto fino a noi.

Tuttavia, le cupole di quella chiesa non assomigliavano affatto alle tipiche cupole “a cipolla” (in russo: “lukovitsa”) a cui siamo abituati oggi. Infatti, per molto tempo, nell’architettura delle chiese russe furono più comuni le cupole a forma di elmo. Come suggerisce il nome, la loro forma ricorda l’elmo di un bogatyr, i guerrieri eroici della tradizione russa. Possiamo vedere queste cupole su alcuni edifici sacri più antichi che sono sopravvissuti.

Tuttavia, le cupole a cipolla sono diventate poi uno dei simboli della Russia e la principale caratteristica distintiva dell’architettura ortodossa. Questa forma a bulbo vuole in realtà simboleggiare la fiamma di una candela. “Questo completamento superiore del tempio è come una lingua di fuoco, coronata e affilata dalla croce…”, ha scritto il filosofo religioso Evgenij Trubetskoj (1863-1920) nel suo trattato “Contemplazione nel colore: tre studi sull’icona russa” (tradotto in italiano nel 1977 dalla casa editrice “La casa di Matriona”).

La parte a bulbo (detta in russo “màkovka” o màkovitsa”, perché ricorda la “capsula del papavero”) è la parte finale della cupola, che è installata su una base cilindrica (detta “barabàn”; parola che vuol dire “tamburo”, ma che in architettura indica il “timpano”). In questo caso, il diametro del bulbo è più largo del timpano.

Gli storici non sono d’accordo su quando siano apparse per la prima volta le cupole a cipolla e, soprattutto, su cosa servì da modello. Sono però già visibili in molte miniature e icone della fine del XIII secolo. Anche se queste chiese non sono sopravvissute.

Da dove venne questa peculiare forma di cupola in Russia? Alcuni studiosi sostengono che a fare da ispirazione possano essere state le immagini giunte fino in Russia dell’edicola (o “kouvoulkion” in greco) del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che presumibilmente nell’XI secolo aveva un abbellimento superiore a forma di cupole a cipolla.

Altri storici ritengono invece che i bulbi siano stati ispirati dalle moschee, che nel XV secolo iniziarono ad avere spesso cupole allungate.

Ma perché proprio a cipolla? Non c’è consenso. Ci sono ipotesi: per esempio che questa forma a bulbo risultasse la più pratica nelle condizioni climatiche russe: la neve non ci resta sopra. Secondo un’altra opinione, era più facile piegare il legno per fare una cupola a cipolla che una a elmo, e non dobbiamo dimenticare che questo elemento è confluito nelle chiese in muratura dall’architettura lignea. Altri studiosi suggeriscono che gli architetti cercassero di allungare le forme per ottenere una maggiore elevazione delle chiese, che coincideva con simili tendenze allo slancio verso il cielo delle cattedrali gotiche europee.

La maggior parte degli edifici sacri con cupole a cipolla che sono sopravvissuti fino adoggi sono stati costruiti dal XVI secolo in poi. Uno degli esempi più famosi è la Cattedrale di San Basilio sulla Piazza Rossa, costruita sotto Ivan il Terribile.

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La diffusione delle cupole a cipolla potrebbe anche essere stata facilitata dalla comparsa di chiese con dai tetti a tenda (in russo: shatjór) nel XVI-XVII secolo. La tenda, una piramide alta e sfaccettata, era un’alternativa alla cupola come chiusura del timpano. Gli studiosi hanno concluso che sembrava insufficiente per gli architetti semplicemente coronare la struttura del tetto a tenda con una croce e avrebbero così aggiunto una cupola a cipolla. Tali disegni erano diffusi sia nelle chiese in legno che in quelle in pietra: possono ancora essere visti nel nord della Russia, così come a Mosca, Vladimir e Suzdal. Inoltre, in molte chiese dall’architettura più abituale, la tenda è coronata da un campanile.

Come il numero delle cupole, anche il loro colore ha un significato simbolico. Spesso ci sono cupole dorate: simboleggiano la gloria celeste, e molto spesso coronano cattedrali o l’edificio sacro principale di un monastero. Tali cattedrali sono spesso dedicate a Cristo o al Dodekaorton (le 12 principali feste cristiane: Annunciazione, Natività, Epifania, Candelora, Trasfigurazione, Ingresso a Gerusalemme, Resurrezione di Lazzaro, Crocifissione, Resurrezione, Ascensione, Dormizione di Maria, Pentecoste).

Le cupole blu con le stelle dorate indicano invece che il tempio è dedicato alla Madre di Dio o alla nascita di Cristo.

Le cupole verdi si trovano sulle chiese dedicate alla Santissima Trinità o ai singoli santi, così come anche le cupole argentate.

Le cupole nere sono sulle chiese dei monasteri.

Si ritiene che le cupole multicolori della Cattedrale di San Basilio simboleggino la bellezza della Gerusalemme celeste, che, secondo la leggenda, apparve in sogno al santo, che era uno “Stolto in Cristo”.


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