Il territorio che oggi occupa la zona orientale della moderna Mosca, nel XIX secolo non rappresentava altro che la periferia della città. Era collegato ad altre località con una fitta rete ferroviaria, che, crescendo, diede la possibilità di sviluppare ulteriormente il tessuto industriale in parte già presente, fino a farlo diventare un polo industriale con molte fabbriche.
Mappa topografica della zona, 1850. Il grande triangolo centrale avrebbe poi ospitato la fabbrica “Serp i Molot”
Moscow's general plan research instituteQuesta località attirò l’attenzione dell’imprenditore Julius Goujon, che lì, nel 1883, fondò l'Associazione dello Stabilimento metallurgico di Mosca. L’Associazione divenne operativa ospitando una serie di officine per la produzione di fili metallici. Al contempo, Goujon avviò i lavori per la costruzione di un nuovo stabilimento, ultimato nel 1890, e che ospitò l’installazione del primo forno Martin, a olio combustibile. Nel 1913, si contavano 7 forni analoghi per la produzione di ghisa.
Lo stabilimento di Goujon all'inizio del XX secolo
Foto d'archivioLo stabilimento produceva 90.000 tonnellate di acciaio all'anno e dava lavoro a 2.000 persone: all’epoca era la più grande fabbrica metallurgica di Mosca. L'impianto era conosciuto come “MMZ” o stabilimento di Goujon, e lì si producevano chiodi, fili e acciaio. Le dure condizioni di lavoro gli conferirono l’epiteto popolare di “scavezzacollo”.
L’impianto “Serp i molot” negli anni ‘30
Aleksandr Rodchenko/MAMM/MDFDopo la rivoluzione d'ottobre del 1918, lo stabilimento fu nazionalizzato, come molte altre fabbriche. Nel 1922, a grande richiesta, la fabbrica fu ribattezzata in “Serp i Molot” (Falce e martello) e ampliata negli anni ‘30: al posto dei fatiscenti edifici circostanti, furono costruite altre strutture, un’officina per la laminazione dell'acciaio e una sezione di calibratura.
La fabbrica nel 1931
Aleksandr Rodchenko/MAMM/MDF“Serp i Molot” era considerata una delle fabbriche leader del settore. La qualità dell'acciaio prodotto era molto alta, e così nel 1937 l'impianto ricevette l'ordine di realizzare l'acciaio laminato per la scultura di Vera Mukhina “L’operaio e la ragazza del kholkoz”, alta 24 metri, uno dei più famosi monumenti sovietici, ancora oggi visibile a VDNKh. L’impresa si rivelò una vera sfida: per la statua si dovette produrre uno speciale acciaio al cromo-nichel. L’impresa ebbe successo e nello stesso anno l’imponente monumento impressionò i visitatori dell'Esposizione Internazionale di Parigi.
L’operaio e la ragazza del kholkoz
Vladislav Mikosha/MAMM/MDFQuando scoppiò la Grande guerra patriottica (la Seconda guerra mondiale), la “Serp i Molot” non fu evacuata, ma riconvertita alla produzione di armi, così come avvenne per molti altri impianti. Al termine del conflitto, la fabbrica fu insignita con l'Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro.
Operai della “Serp i Molot” riparano dei carri armati durante la Seconda guerra mondiale (Grande guerra patriottica in russo)
Foto d'archivioNegli anni ‘70 la “Serp i Molot” fu al centro di un massiccio lavoro di modernizzazione: vennero rimossi tutti i forni Martin, ormai considerati obsoleti, e sostituiti con forni elettrici. L’area della fabbrica fu ingrandita: con la costruzione di nuove sezioni e magazzini, lo stabilimento arrivò a occupare una superficie di circa 60 ettari, che contava anche dei laboratori per lo studio di nuove leghe d’acciaio, un centro per la comunità, un museo e un campo di pionieri.
La sezione del forno Martin negli anni ‘60
Valentin Sobolev/TASSIl crollo dell’URSS segnò il tramonto della gloriosa “Serp i Molot”. La crisi che investì il paese portò a un drammatico declino della produzione di acciaio. A quel tempo, lo stabilimento impiegava circa 13.000 persone, che, negli anni '90, iniziarono a perdere il lavoro. Le sezioni vuote e i magazzini furono affittati; uno dopo l’altro, i reparti caddero in stato di abbandono.
Lavori di costruzione di una nuova sezione negli anni '70
Valentin Sobolev/TASSAll'inizio degli anni 2000, il Terzo Anello Circolare, la circonvallazione a scorrimento veloce della città, ha diviso il territorio della “Serp i Molot” in due. E davanti a questo luogo ormai in sfacelo che ha segnato la storia di Mosca e del paese, le autorità a lungo hanno cercato di mettere in piedi un progetto di riqualificazione. Ma l’impianto, situato ad appena 5 km in linea d’aria dal Cremlino, non possiede elementi architettonici di valore storico, visto che negli anni quelli originali sono stati sostituiti. L’impianto è stato definitivamente chiuso nel 2011.
Un magazzino abbandonato
Serp i MolotLe locomotive utilizzate per il trasporto interno delle merci
Serp i MolotDal 2007 il governo di Mosca ha studiato varie opzioni per riqualificare il territorio della fabbrica, che verrà smantellata per fare posto a un’area residenziale, un parco, un centro commerciale e una sala concerto con 3.500 posti a sedere. Oggi la maggior parte degli edifici è stata smantellata, e nell’estate 2019 è stato inaugurato il parco “Zelenaya reka” (Fiume verde). Prossimamente verrà completata anche la costruzione dell’area residenziale, iniziata nel 2015. La riqualificazione dell’area della storica “Serp i Molot” dovrebbe concludersi entro il 2025.
Come sarà il territorio della “Serp i Molot” una volta completati i lavori di riqualificazione
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