Perché i cittadini sovietici non buttavano via i vecchi giornali?

Storia
ELEONORA GOLDMAN
Li accatastavano in un angolo sapendo che prima o poi sarebbero tornati utili: la carta infatti veniva usata in mille modi diversi, per fare lavori di ristrutturazione in casa e per riparare dal freddo

Vi avevamo già parlato della mania russa di accumulare di tutto e di più e di non buttare mai via nulla: un’usanza diffusa fin dal periodo sovietico, e che riguardava anche gli oggetti apparentemente più inutili. Ne avevamo parlato qui

Entrando in una casa di epoca sovietica, infatti, una delle cose che sicuramente non passava inosservata era la pila di vecchi giornali accatastati in qualche angolo. Ma perché i cittadini sovietici avevano una tale passione per la carta stampata? 

1 / Serviva come base per attaccare la carta da parati

Non è un segreto che la qualità dei muri nei condomini sovietici lasciasse spesso a desiderare. E molte persone non prendevano nemmeno in considerazione l’idea di dipingere le pareti, perché le superfici non erano perfettamente piane e le imperfezioni sul muro potevano rappresentare un problema; in secondo luogo, la carta da parati serviva da ulteriore strato per riparare dal freddo durante i mesi invernali. 

All’epoca non vi era una grande varietà di materiali per i lavori di ristrutturazione, e la stessa carta da parati era spesso di bassa qualità. Ed è qui che entrano in gioco i giornali. 

Si poteva quindi incollare dei fogli di giornale su qualsiasi superficie, in modo da renderla più liscia e nascondere le imperfezioni, e applicarvi sopra la carta da parati. Inoltre i giornali venivano stesi sul pavimento per non sporcare la stanza di colla, che spesso veniva prodotta in casa con l’amido.  

2 / Era utile per asciugare le scarpe

Gli elettrodomestici per asciugare erano una rarità in epoca sovietica. Ma la gente se la cavava bene anche senza di loro e utilizzava metodi fai-da-te: infilava vecchi fogli di giornale nella punta bagnata delle scarpe e le lasciava asciugare così per tutta la notte. 

Il giornale assorbiva perfettamente l'umidità senza deformare la scarpa. Nei casi più gravi, si dovevano cambiare periodicamente i pezzi di carta. Questo metodo è perfetto per quando non si ha accesso all'elettricità, ad esempio durante le gite nella natura e in campeggio.

3 / Si usava per far maturare la frutta

Se desiderate che il vostro avocado diventi morbido e maturo, ecco un vecchio trucchetto: avvolgetelo in un foglio di giornale e lasciatelo in un posto freddo e buio per un giorno. Naturalmente, i cittadini sovietici non avevano accesso alla frutta esotica, perciò questa tecnica era utilizzata prevalentemente con le mele e le pere coltivate nella propria dacia. 

4 / Serviva per creare origami 

Ogni studente della scuola sovietica conosceva l’arte giapponese di piegare la carta. Ma in URSS non si creavano cicogne o farfalle, ma oggetti più pratici come cappellini di carta, utili per fare lavori di ristrutturazione in casa o per proteggersi dal sole in estate. 

Ogni bambino, poi, era in grado di costruire una barchetta di carta per giocare sulle pozzanghere o sulla riva di fiumi e laghi. 

5 / Veniva usata per lavare i vetri

I fogli di giornale venivano utilizzati anche per pulire i vetri. Si utilizzava una soluzione di sapone, si sciacquava con acqua e infine si passava accuratamente il giornale. La carta infatti è ottima per asciugare e lasciare le finestre lucide e scintillanti. 

6 / Mantiene il calore

Può sembrare assurdo, ma nei mesi più freddi i giornali venivano spesso infilati tra le calze di lana e gli stivali per mantenere il calore: come detto sopra, la carta assorbe l’umidità, ed evita che i piedi si bagnino e si raffreddino. 

In epoca sovietica, lo stesso principio veniva applicato anche dentro casa: si avvolgevano le pentole e i contenitori nei fogli di giornale per mantenerli caldi, ottenendo un effetto simile al thermos. 

7 / Si usava per conservare la forma dei cappelli

Ricordate l’ushanka, il colbacco russo di pelliccia? La carta di giornale veniva riposta al suo interno per evitare che il copricapo perdesse la forma.