Come nacque l’Unione Sovietica?

Storia
GEORGY MANAEV
Ufficialmente, l'URSS fu costituita il 30 dicembre 1922. Ma il processo della sua creazione iniziò parecchi anni prima. Lenin sognava di gettare le basi per unire tutti i paesi socialisti in una Repubblica Socialista Sovietica Mondiale, così come affermava la Costituzione del 1924. Ma, alla fine, prevalse il piano di Stalin di rendere l'URSS uno Stato autoritario centralizzato

“Cosa? I bolscevichi hanno iniziato a ricostruire l'Impero Russo che hanno letteralmente appena distrutto?”. Probabilmente fu questo il primo pensiero di molta gente in ogni parte del mondo, quando, nel 1922, l'URSS venne dichiarata ufficialmente un “unico stato unito” comprendente 4 repubbliche (Russia, Ucraina, Bielorussia e le Repubbliche Socialiste Sovietiche Transcaucasiche). 

Tuttavia, la nascita dell'URSS così come la conosciamo non fu immediata e nemmeno semplice.

Come nacque l’Unione Sovietica? 

Durante la stesura dei progetti per l’URSS, Lenin e Stalin si ritrovarono a interpretare i ruoli del “poliziotto buono e di quello cattivo”. Dopo il 1918, molti dei territori dell’Impero Russo si trasformarono in Repubbliche socialiste sovietiche. E l’idea iniziale di Stalin puntava semplicemente a fondere tutte le altre repubbliche nella Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa con un governo centralizzato e una legislazione unica per tutti. 

Ma ecco a voi un fatto interessante: nel 1922, Stalin era Commissario del popolo (de facto, ministro) per le questioni nazionali della RSFS Russa. E fu lui che, insieme a Lenin, il 3 novembre 1917, firmò la “Dichiarazione dei diritti per i popoli della Russia”, che parlava del “diritto dei popoli della Russia alla libera autodeterminazione, fino alla separazione e alla formazione di uno Stato indipendente”. Insomma, Stalin stava andando esattamente nella direzione opposta.

Lenin si oppose ferocemente all'idea di uno Stato centralizzato, definendolo antidemocratico. Suggerì che le repubbliche indipendenti si unissero sulla parità dei diritti, mantenendo i rispettivi governi. Alcune fonti sostengono che Lenin stesse effettivamente progettando un’URSS ancor più ampia, che avrebbe compreso molti Paesi in Europa e in Asia.

Le ragioni alla base della sua formazione

I bolscevichi capirono che avrebbero potuto unire gli ex governatorati dell'Impero in un unico Stato per “avere una posizione migliore di fronte a un ambiente ‘capitalistico’ ostile”, sostiene lo storico Aleksandr Orlov. Sembra però che questa Unione esistesse già prima che venisse formalizzata l’URSS. Come mai? 

Nel 1920 furono firmati dei trattati di unità tra Russia e Ucraina, nel 1921, tra Russia e Bielorussia, e poi fu la volta delle repubbliche caucasiche. Secondo i trattati, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa avrebbe avuto il diritto di rappresentare tutte le altre repubbliche a livello internazionale e di firmare documenti diplomatici per loro conto.

Inoltre, i 7 più importanti Commissariati del Popolo (Ministeri), quello di Difesa, Economia Nazionale, Commercio Estero, Finanze, Lavoro, Ferrovie, Poste e Telegrafi, erano tutti centralizzati, il che significava che i Commissariati del Popolo russi governavano le rispettive sfere non solo in Russia, ma anche nelle altre Repubbliche Socialiste. 

Ufficialmente, l'URSS fu costituita il 30 dicembre 1922, quando venne approvato dal Primo Congresso dei Soviet dell'Unione Sovietica il Trattato sulla creazione dell'URSS (firmato tra la Federazione Russa, la Federazione Russa Transcaucasica, l'Ucraina e la Bielorussia).

Lenin voleva creare l'URSS come base per la futura unità di tutti i paesi socialisti in una Repubblica Socialista Sovietica Mondiale. Almeno questo è quanto affermava la Costituzione dell'URSS (31 gennaio 1924). Ma, alla fine, prevalse il piano di Stalin di rendere l'URSS uno Stato autoritario centralizzato.

Come divenne uno Stato autoritario? 

Nel 1925 il Partito Comunista della RSFS Russa divenne il Partito comunista di tutta l’Unione (bolscevica), e Stalin ne divenne il Segretario Generale. Già nel 1927, per esempio, il 15° Congresso del Partito comunista di tutta l’Unione approvò il piano di collettivizzazione. Il che significava che il Partito al governo finalizzava e dirigeva le decisioni del governo.

Il “controllo del Partito” implicava, in sostanza, che tutte le decisioni degli organi statali dell’URSS fossero controllate e approvate dal Partito Comunista, che governava tutto. Ma non bisogna dimenticare che i leader sovietici erano chiamati Segretari generali del Comitato centrale del Partito comunista dell’URSS. Insomma, alla fine c’era una sola persona in cima a tutto: il Segretario generale. E questa persona, dal 1922-1923, fu Stalin. 

Molti vecchi territori dell’Impero Russo non entrarono a far parte dell’URSS subito nel 1922, ma vi “aderirono” in seguito. Dato che la maggior parte di queste repubbliche non aveva realmente un governo indipendente - erano repubbliche socialiste, controllate da un Comitato centrale del Partito comunista dell'Unione Sovietica - la loro "decisione" di entrare nell’URSS non fu altro che una formalità. 

Un po’ alla volta, la Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka e quella turkmena divennero repubbliche dell’Unione Sovietica nel 1925; poi fu la volta della RSS tagika (1929), della RSS Kazaka, Kirghiza, Georgiana, Azera e Armena nel 1936, e infine della Repubblica Socialista Sovietica Lettone, Lituana, Estone e Moldava nel 1940. Nel 1940 all’interno dell’URSS si contavano 17 Repubbliche. E tutte erano governate a livello centrale da Mosca, dove vi era la sede del Comitato centrale e del Segretario generale. Di fatto, il disegno di Stalin prevalse e le Repubbliche socialiste sovietiche non divennero Stati socialisti indipendenti, ma rimasero repubbliche satelliti all'interno dell'URSS.