Sette luoghi di Mosca dedicati agli eroi della Grande guerra patriottica

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La capitale russa vanta più di 160 posti, tra vie, piazze e giardini pubblici, in memoria di chi ha combattuto contro i nazisti. Fra gli eroi ricordati, anche un partigiano sovietico che combatté in Italia

1 / Via Zoya e Aleksandr Kosmodemyanskyj nel quartiere Koptevo

Per tutti i cittadini sovietici, Zoya Kosmodemyanskaya era il simbolo della lotta implacabile per la patria e la libertà. Si è arruolata come volontaria ed è partita per il fronte a 18 anni. Era il 1941. Come membro del gruppo di sabotaggio, aveva il compito di bruciare i villaggi catturati dai tedeschi. Zoya era ben consapevole che questa missione significava per lei una morte certa. 

Fu catturata nel villaggio di Petrischevo, non lontano da Mosca, mentre cercava di appiccare un incendio. Fu duramente torturata, semi-affogata nell’acqua gelida e infine impiccata davanti alla folla. Poco prima di essere giustiziata, Zoya invitò tutti i cittadini del villaggio a portare avanti la lotta contro gli invasori, senza temere la morte.   

Volendo vendicare la morte di sua sorella, nel 1942 il fratello minore di Zoya, Aleksandr Kosmodemyanskyj, partì per il fronte. Non aveva ancora 17 anni. Fu addestrato per guidare carri armati e affidato al comando di un cingolato KV, sul quale scrisse “Per Zoya”. Partecipò alle battaglie presso Orsha, alla liberazione dei Paesi Baltici e di Kaliningrad, dove morì un mese prima della vittoria sulla Germania nazista. 

Per ricordare il coraggio di questi due giovani, è stata intitolata una via a Zoya e Aleksandr nel quartiere Koptevo di Mosca (metro Vojkovskaya), laddove i ragazzi andavano a scuola. Nel cortile della scuola è stato eretto un monumento in memoria di questi due giovani, eroi dell’Unione Sovietica.

2 / Via Gastello a Sokolniki

Quando aveva 34 anni, il pilota Nikolaj Gastello partecipò alle battaglie che si consumarono a Khalka e alla guerra sovietico-finlandese. Divenne una leggenda grazie alle imprese compiute durante la Grande guerra patriottica. 

Il 26 giugno 1941 venne colpito durante uno scontro aereo in Bielorussia. Il proiettile colpì il serbatoio di benzina e Gastello lanciò il mezzo militare contro una colonna di veicoli nemici, facendoli saltare per aria. Oggi una strada nella parte orientale di Mosca porta il suo nome.

3 / Via Musa Zhalil a Zyablikovo

Il nome di questo giovane poeta tataro è impresso sulle vie di varie località della Russia e delle ex Repubbliche. Sono stati dedicati a lui viali, biblioteche, sale cinematografiche, scuole e addirittura un villaggio in Tatarstan. Anche in un quartiere a sud di Mosca c’è una strada intitolata a lui. 

Prima della guerra, Musa lavorava come redattore per alcuni giornali di letteratura in lingua tatara, e nel 1941 è diventato corrispondente di guerra dal fronte. 

Musa venne ferito e catturato presso Veliky Novgorod. In prigione, i tedeschi gli proposero di unirsi al battaglione della Wehrmacht, che da lì a poco sarebbe partito per il fronte orientale. Gli venne affidato l’incarico di occuparsi di lavori culturali ed educativi in questo stesso battaglione. E con il pretesto di allestire un gruppo di artisti per il coro, si infiltrò nei campi di lavoro forzato tedeschi, organizzò fughe di prigionieri e gruppi clandestini per imminenti insurrezioni. Quando i nazisti si accorsero del sabotaggio, spedirono Musa nel lager di Moabit. Poco prima della sua esecuzione, nel 1944, affidò le sue poesie ai suoi compagni di cella. 

La sua raccolta di poesie “Quaderni di Moabit” è stata tradotta in diverse lingue.

4 / Parco pubblico Talalikhin a Taganka

Questo parchetto nel centro di Mosca è stato intitolato al grande pilota Viktor Talalikhin. Nel 1941 il giovane pilota, all’epoca 23enne, fu tra i primi a condurre un attacco notturno su Mosca. 

Oggi qui sono state installate una stele commemorativa e una fontana, accompagnate da una copia della medaglia “Stella dell’eroe dell’Unione Sovietica” e dall’aereo militare I-16 utilizzato da Talalikhin.

5 / Ulitsa Maresev a Nekrasovka

Aleksej Maresev è uno dei piloti da caccia più famosi al mondo. Fu gravemente ferito all’inizio della guerra, e per questo gli amputarono entrambi i piedi. Nonostante ciò, tornò al fronte per combattere, utilizzando le protesi. Riuscì ad abbattere ben 11 aerei nemici, nonostante le gravi ferite riportate. 

Maresev ispirò il personaggio principale del libro “Racconto di un uomo vero” di Boris Polevoj, dal quale nel 1948 venne tratto un film. Dopo la guerra, Maresev si occupò dei veterani fino alla sua morte, avvenuta nel 2001. 

In un quartiere sud-orientale di Mosca gli è stata dedicata una via. 

6 / Parco Poletaev in Ryazanskij Prospekt 

Fyodor Poletaev ricevette la medaglia di Eroe dell'Unione Sovietica ed è fra i pochissimi casi in Italia di stranieri cui venne conferita la medaglia d'oro al valor militare. 

Fabbro di professione, partì per il fronte nel 1941. Inizialmente prese parte alla battaglia di Mosca, quindi agli scontri sul Don e vicino a Kharkov (oggi Ucraina), dove fu gravemente ferito e catturato. Poletaev fuggì quattro volte dal campo di concentramento, e ogni volta venne trovato e rispedito in un nuovo lager.   

Nel 1944 si ritrovò in Italia, non lontano da Genova, dove ancora una volta riuscì a sottrarsi dalla prigionia. Lì si unì a un gruppo di partigiani locali, con i quali per diversi mesi combatté i tedeschi. 

Poletaev morì nell’inverno del 1945 durante un'operazione punitiva tedesca contro i partigiani in Liguria. La sua tomba nei pressi di Genova appare anche nel film “V boy idut odni stariki” (In battaglia vanno solo i vecchi), del 1973. 

Un parchetto in un quartiere a sud-est di Mosca porta il suo nome. 

7 / Via Aliya Moldagulova a Veshnyaki

Durante la guerra, a Mosca venne istituita la Scuola centrale femminile per l’addestramento di esperte tiratrici. Fra le allieve c’era anche Aliya Moldagulova, dal Kazakhstan. La giovane, all’epoca 19enne, passò 8 mesi al fronte, annientando 78 soldati nemici. Aliya morì nel 1944 durante una battaglia nei pressi di Pskov. 

In un quartiere nella parte orientale di Mosca le è stata dedicata una via; non lontano da lì vi è una strada intitolata alle tiratrici della scuola. 

L’articolo è stato scritto sulla base dei materiali del progetto “Zhivaya Pamyat” (Memoria viva), pubblicato sul sito del Sindaco e del Governo di Mosca in ricordo degli eroi morti per difendere la patria dall’invasione tedesca. La mappa di questo progetto è stata creata nell'ambito della conservazione dell'identità di quartiere, sostenuta dal progetto del Sindaco di Mosca “Il mio quartiere”



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