L’educazione fisica nelle scuole sovietiche: così si temprava l’uomo del domani

Storia
DARIA KORNEJCHUK
Nell’Urss l’attività sportiva per tutti era un impegno quotidiano, e il ruolo della ginnastica nell’istruzione era centrale. Ecco il perché (con tante foto dell’epoca)

Figure muscolose, petti scolpiti, braccia forti e uno sguardo dritto verso il futuro luminoso: ragazzi e ragazze ideali, dai corpi tonici, divennero onnipresenti sui manifesti sovietici per motivare l’intera nazione. Ma perché si prestava così tanta attenzione all’attività sportiva nell’Urss?

Durante gli anni Venta e Trenta del Novecento, il popolo sovietico fu travolto dalle difficoltà. Il crimine minorile crebbe rapidamente, perché negli anni successivi alla Rivoluzione d’Ottobre e alla Guerra Civile il Paese aveva milioni di bambini rimasti senza i genitori e finiti per strada. Lo sport fu individuato come uno dei mezzi per combattere il crimine tra le giovani generazioni. Inoltre dava una mano a combattere l’alcolismo e a limitare altre abitudini malsane.

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Le difficoltà nella politica estera del Paese e il fragile stato di salute della popolazione mettevano in pericolo la sicurezza dell’Urss. Il governo sovietico aveva bisogno di molti soldati, ma non poteva permettersi di mantenere costantemente in piena attività un esercito ben addestrato, motivo per cui le autorità decisero di iniziare la propaganda di massa degli sport, per far sì che i lavoratori fossero in ottima forma fisica e, se necessario, potessero difendere la loro patria al momento del bisogno.

Per raggiungere questo obiettivo, il governo intraprese diverse azioni. Ad esempio,  per l’uomo sovietico ogni giornata iniziava con un programma radiofonico in cui veniva guidato nel corso degli esercizi mattutini obbligatori. Nel corso della giornata, al lavoro, doveva poi fare altri esercizi ginnici con tutti i suoi colleghi.

Più tardi, nell’era post-sovietica, le persone si prendevano persino gioco di questa vecchia “routine” con battute, tipo questa:

– Stai facendo gli esercizi del programma radiofonico mattutino?

– Ovviamente. Ma faccio solo il primo.

– E qual è…?

– “Apri la finestra”.

Paradossalmente, è stato grazie allo slogan della propaganda “Oh, sport, tu sei la pace” che molti sovietici hanno iniziato a godersi il loro allenamento quotidiano, e così è diventato rapidamente di tendenza. Gli sport erano considerati la cura per tutte le malattie, e le autorità cercavano di inculcare l’importanza dell’attività fisica fin dall’infanzia. 

Le scuole sovietiche miravano a fornire un programma versatile: attività ginnastica e acrobatica, sia all’aperto (anche in inverno) che in palestra. Alcune istituzioni educative, ad esempio scuole di sport specializzate, avevano anche le loro piscine, il che era considerato un privilegio.

Dopo il lancio nel 1931 del programma di allenamento fisico di massa, noto con l’acronimo russo GTO, che significa “Pronto per il lavoro e la difesa” (“Gotóv k trudù i oboróne”), la popolarità delle lezioni di educazione fisica tra i giovani aumentò in modo significativo. A seconda dell’età ogni persona doveva completare vari esercizi in un certo periodo stabilito, e non era un compito facile: per guadagnarsi un distintivo d’oro, un uomo di età compresa tra 19 e 28 anni doveva fare 13 trazioni alla sbarra e correre i 100 metri piani in 13 secondi; mentre tra 29 a 39 anni, fare 9 trazioni alla sbarra e correre i 100 metri in 14 secondi, e queste erano solo due delle prestazioni richieste!

Lo slogan della GTO fu persino immortalato nella poesia, ad esempio, il poeta sovietico, Samuel Marshak (1887-1964), traduttore anche di Shakespeare in russo, scrisse in “Rasskàz o neizvéstnom geróe” (“Storia di un eroe sconosciuto”), un poema che enfatizzava la buona forma fisica e il coraggio del cittadino sovietico modello: “Molti ragazzi hanno le spalle larghe e forti […] ognuno è pronto per il lavoro e la difesa!”.

L’attività in palestra

La maggior parte delle attività si svolgevano nelle palestre delle scuole. La classica lezione di educazione fisica consisteva nel necessario riscaldamento, la corsa in cerchio, e quindi l’attività principale includeva esercizi con attrezzature speciali. I bambini dovevano arrampicarsi su una corda penzoloni, saltare su un cavallo con maniglie o fare esercizi alle parallele. Gli standard atletici per ragazze e ragazzi non differivano molto e le lezioni erano comuni. La lezione di solito si concludeva con vari giochi attivi come il “Ce l’hai” o sport con la palla. È così che nacque la pionerbol, “Palla dei pionieri” (i “pionieri” erano i membri dell’organizzazione comunista per bambini dai 9 ai 14 anni): una versione modificata della pallavolo.

Si sviluppò poi il Sambo (acronimo di “samozashchita bez oruzhija”, che letteralmente si traduce “autodifesa senza armi”). Si trattava di un’arte marziale sovietica, e divenne particolarmente popolare tra i giovani. Include tecniche di combattimento e mosse tratte da diverse tradizioni di lotta e combattimento. I bambini delle scuole (soprattutto maschi) si allenavano in scuole o sezioni specializzate di Sambo dopo le lezioni.

Alcune scuole avevano anche una sala speciale con attrezzature da atletica pesante, ma a causa dell’elevato rischio di infortuni, veniva utilizzata principalmente dagli allievi più grandi.

Gare e staffetta

È difficile immaginare una lezione di educazione fisica senza giochi di squadra: calcio, pallavolo e la sua versione sovietica, il pionerbol. Queste erano le attività che piacevano di più ai bambini. Oltre alle lezioni di ginnastica, durante la stagione calda gli alunni giocavano all’aperto. Inoltre, i migliori rappresentavano la loro scuola nelle competizioni cittadine tra le scuole.

Per ragazze e ragazzi sovietici anche l’atletica leggera era una delle attività sportive più importanti, in particolare la corsa. Formavano squadre di staffetta e gareggiavano sia negli ostacoli, che nella velocità e nella resistenza. La scuola organizzava spesso competizioni locali, che attiravano persino del pubblico. Gli esercizi compresi in un evento chiamato Zarnìtsa (letteralmente: “vampata”), facevano parte dell’addestramento militare iniziale dei bambini. Due squadre opposte l’una all’altra dovevano conquistare la base e la bandiera nemiche. I ragazzi adoravano questo gioco, che li preparava alle esigenze di addestramento fisico che li attendevano nell’esercito.

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Le lezioni di educazione fisica venivano spesso mostrate nei film sovietici. Nel famoso “Prikljuchenija Elektronika” (“Le avventure di Elektronik”, 1979) di Konstantin Bromberg, alcune memorabili scene si svolgevano proprio in palestra.

In un altro film sovietico, “Gostja iz budushchego” (“Ospiti dal futuro”; 1985), c’è una grande scena che dimostra come appaiono le attività all’aperto durante una lezione sovietica di educazione fisica.

Le attività invernali

Il rigido inverno russo non era una ragione sufficiente per fermare le attività all’aperto, e sport come il basket venivano semplicemente sostituiti con lo sci di fondo. Ad alcuni bambini piaceva molto, mentre per gli altri era solo un obbligo noioso, aggravato dal dover trasportare la pesante attrezzatura e girare in una scomoda tuta da sci.

Alcune scuole specializzate avevano le loro piste di pattinaggio (un privilegio simile alla piscina) dove i bambini potevano frequentare lezioni di pattinaggio artistico o di hockey. Per coloro che non potevano permetterselo, c’era un campo da hockey all’aperto (i russi lo chiamano ancora oggi “koróbka”, “la scatola”) in ogni quartiere, dove i bambini trascorrevano il loro tempo libero dopo le lezioni. E sicuramente la maggior parte dei bambini sovietici non ha mai perso l’occasione di divertirsi facendo a palle di neve con i compagni di classe, andando in slittino o semplicemente buttandosi nella neve alla fine delle lezioni.

In generale, oggi il tenore di vita della popolazione russa è migliorato e lo sport è di moda. Le autorità non si concentrano più sulle potenziali ostilità internazionali e la gente si impegna a organizzare eventi sportivi di massa. Secondo un sondaggio del 2018 condotto dal Russian Public Opinion Research Center (VTsIOM), il 60% dei russi pratica sport. Inoltre, sono accessibili varie attività fisiche per adulti e bambini.

Attualmente, le lezioni di educazione fisica sono in fase di modernizzazione. Da un lato, le attività su corda, barre a muro, cavallo con maniglie e altre attrezzature da palestra sono vietate a causa dell’elevato rischio di infortuni. Dall’altro si sono aggiunte danza, coreografia, lezioni di aerobica e persino stretching. Per coloro che vogliono avere un’intensa attività fisica, ci sono scuole sportive o gruppi speciali dopo le lezioni nelle scuole ordinarie. Tuttavia, i giochi squadra, e lo sci, rimangono parte integrante delle lezioni di educazione fisica.


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