Perché Napoleone ha invaso la Russia?

Storia
GEORGY MANAEV
La Campagna di Russia si rivelò per Napoleone una disastrosa sconfitta, terminata con la distruzione di gran parte delle truppe francesi. Ecco le ragioni che spinsero Bonaparte a tentare l’impresa

L’imperatore francese Napoleone Bonaparte (1769-1821) aspirava a un controllo totale sull’Europa continentale. Ciò significava non solo il controllo politico sugli Stati europei, che Napoleone ottenne con le sue vittoriose campagne militari, ma anche il controllo dei mari e dei principali porti commerciali.

1 / Voleva “schiacciare” la Russia

Nel 1807 lo zar Alessandro I di Russia e Napoleone firmarono il Trattato di pace di Tilsit, che pose fine alla guerra della quarta coalizione (un'alleanza costituita nell'agosto del 1806 tra Gran Bretagna, Prussia, Impero russo, Svezia, Sassonia e Regno di Sicilia per contrastare la Francia imperiale di Napoleone Bonaparte), stabilendo la vittoria di Parigi. 

Il secondo Trattato di Tilsit, firmato tra Francia e Prussia, prevedeva che il re prussiano cedesse quasi la metà dei propri territori a Napoleone. Lì Napoleone creò il Regno di Vestfalia, il Ducato di Varsavia e la Città Libera di Danzica; gli altri territori furono assegnati agli attuali Stati clienti francesi e alla Russia.

Il Trattato di Tilsit tra Russia e Francia portò all’alleanza tra i due grandi imperi contro la Gran Bretagna e la Svezia. Ciò creò una situazione difficile che ben presto, nel 1809, portò alla Guerra della Quinta Coalizione, un'alleanza fra Impero austriaco e Regno Unito creata nell'aprile del 1809 per combattere Napoleone Bonaparte e i suoi alleati.

La Prussia e la Russia non parteciparono a questa guerra, ma ci si rese conto che il prossimo paese nella lista di Napoleone sarebbe stata la Russia. 

Nel 1811, Napoleone disse a Dominique Dufour de Pradt, ambasciatore francese a Varsavia: "Tra cinque anni sarò il padrone del mondo, la Russia rimarrà sola, ma la schiaccerò... Allora sarò anche il padrone dei mari, e tutto il commercio dovrà naturalmente passare per le mie mani". 

L’amicizia fra i due imperatori era a dir poco traballante. "È un vero bizantino", disse Napoleone a proposito di Alessandro, persona sfuggente e dal carattere poco franco.

2 / La Russia non ha aderito al blocco continentale del Regno Unito 

Secondo il trattato di Tilsit, la Russia avrebbe dovuto aderire al blocco continentale contro il commercio marittimo britannico: si voleva vietare alla Gran Bretagna di esportare merci nell'Europa continentale. Ma quali prodotti venivano esportati all’epoca? Soprattutto ferro e tessuti: materiali indispensabili per qualsiasi esercito che avesse bisogno di armi e uniformi. 

Con questo blocco, Napoleone voleva privare dei rifornimenti gli eserciti dei paesi europei, Russia compresa. Secondo lo storico russo Lubomir Beskrovnij, proprio a causa di questo blocco le esportazioni russe di grano diminuirono di quasi quattro volte. 

L’embargo ovviamente era l’esatto opposto di ciò che la Russia voleva e di cui aveva bisogno. Gli ordini impartiti da Napoleone per catturare e fermare le navi mercantili di diverse nazioni che rompevano il blocco si rivelarono spesso inutili.

Nel 1810, la Russia continuò a commerciare con la Gran Bretagna e aumentò i dazi sulle merci francesi. Il guanto di sfida era stato lanciato. 

3 / L’offesa di Napoleone al “niet” delle due principesse russe alle quali aveva chiesto la mano

Nelle vene di Napoleone non scorreva sangue blu, e l’imperatore sognava di sposarsi con una donna appartenente alla famiglia reale. Per due volte avanzò una proposta di matrimonio a due principesse russe: sperava, in questo modo, di ottenere il controllo sulla politica russa attraverso le relazioni private. 

Nel 1808, poco dopo il trattato di Tilsit, il ministro degli Esteri francese Charles-Maurice de Talleyrand trasmise personalmente ad Alessandro I  la proposta di Napoleone rivolta alla granduchessa Caterina Pavlovna (1788-1819), sorella di Alessandro. La proposta fu respinta dallo zar senza troppe spiegazioni.

La seconda proposta di matrimonio fu avanzata nel 1810 alla quattordicenne Anna Pavlovna (1795-1865), poi regina d'Olanda, anche lei sorella di Alessandro. Anche in questo caso la risposta fu negativa.

4 / La Russia si alleò con la Svezia, che disertò dalla coalizione di Napoleone 

A quel punto, Napoleone stava già radunando un esercito internazionale europeo alleato. Solo uno Stato si rifiutò di sostenere la Grande Armata, ed era la Svezia, guidata da Jean-Baptiste Bernadotte (1763-1844), un generale francese, divenuto poi Maresciallo del Primo Impero francese e quindi Re di Svezia e di Norvegia come Carlo XIV (VIII) Giovanni di Svezia e Carlo III Giovanni di Norvegia. 

Carlo XIV Giovanni aspirava a essere un sovrano indipendente, e per questo evitò di inserirsi nel gioco di Napoleone. Una scelta che li portò a essere nemici.

Nel gennaio 1812, Napoleone occupò la Pomerania svedese e a marzo Jean-Baptiste Bernadotte scelse di allearsi con la Russia. Alessandro promise a Bernadotte di aiutarlo a diventare anche re di Norvegia (cosa che in seguito accadde). 

L'alleanza con la Svezia fu decisiva per la Russia. Poco dopo, il 28 maggio 1812, la Russia firmò il Trattato di Bucarest con l'Impero Ottomano, che pose fine a una guerra durata sei anni. Anche gli Ottomani si impegnarono a ritirarsi dall'alleanza con la Francia. Il trattato, firmato dal comandante russo Mikhail Kutuzov, fu ratificato da Alessandro I di Russia 13 giorni prima dell'invasione di Napoleone.

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