Amava giocare a biliardo e spediva i propri avversari sconfitti sotto il tavolo per punzione. Una delle figure più controverse della storia sovietica, Joseph Stalin, è lodato da alcuni e odiato da altri. Fu un leader capace di cambiare il corso degli eventi con i nazisti, allo stesso tempo responsabile della morte di un numero incalcolabile di persone.
In Russia il dibattito sulla figura di Stalin è ancora oggi acceso e controverso; ma su di una cosa tutti si dicono d’accordo: la sua vita ha avuto una lunga influenza sugli eventi storici che hanno segnato l’intero paese. Ma cosa si sa della sua vita privata? Come amava trascorrere il tempo libero una delle figure più controverse della storia russa?
1/ La lettura
Stalin era un grande appassionato di libri fin da bambino, probabilmente grazie all’influenza ricevuta dai genitori. Una passione che lo ha accompagnato per tutta la vita. La sua libreria contava circa 40.000 volumi, 10.000 dei quali custoditi nella sua residenza principale a "Kuntsevo” (o Blizhnyaya), una dacia fuori Mosca. Era un lettore vorace, che spesso prendeva molti appunti ai margini. Da adolescente scriveva anche poesie, ma con l’ingresso nella vita politica non gli rimase più molto tempo da dedicare ai versi.
2/ Il cinema
Talvolta a Stalin piaceva prendersi una pausa dal lavoro e visitare il Teatro Bolshoj per seguire l’opera lirica, o la sua sala cinematografica privata al Cremlino. Come vi abbiamo raccontato qui, il leader sovietico adorava il cinema, e invitava spesso i suoi compagni di partito a proiezioni private, vestendo i panni di un super-distributore di film stranieri per l'industria cinematografica sovietica (molti di questi film non sono mai usciti dalla sala). Il dittatore stesso nominava e licenziava i pezzi grossi del cinema, supervisionava personalmente la produzione di film "importanti", leggeva le sceneggiature e guardava una per una tutte le immagini.
Si ritiene che uno dei suoi film sovietici preferiti fosse "Volga-Volga" (1938), una commedia musicale diretta da Grigorij Aleksandrov, che racconta la storia di un gruppo di artisti dilettanti che si recano a Mosca per partecipare a un concorso. Alcuni dicono che Stalin conoscesse a memoria tutti i dialoghi e le canzoni.
3/ Il buon cibo
Il leader sovietico aveva una grande passione per le lunghe riunioni “condite” da una infinita varietà di piatti e portate: prelibatezze perlopiù provenienti dalla cucina europea, russa e georgiana. I suoi incontri assomigliavano il più delle volte a una sorta di cena a buffet, con pane fatto in casa, bevande, antipasti, insalate, zuppe e piatti caldi. Il personale portava il cibo e poi lasciava la stanza: Stalin e i suoi ospiti si servivano da soli, senza l’aiuto dei camerieri. Queste cene potevano durare sei ore o più.
Quando era necessario, Stalin poteva fare affidamento su tre cuochi privati nella sua tenuta, più uno chef al Cremlino. Non tollerava che gli venisse servito cibo in scatola e nella sua tenuta aveva addirittura un acquario speciale dove veniva conservato il pesce vivo. Possedeva anche un impianto per la produzione del vino e cucinava personalmente per qualche occasione particolare: la sua specialità erano gli shashlyk, gli spiedini di carne.
4/ Scherzi e giochi di bevute
Così come ricordano molti suoi contemporanei, Stalin aveva uno strano senso dell'umorismo: le sue battute erano a volte piuttosto volgari e offensive. Inoltre non perdeva mai l'occasione di scherzare e prendere in giro i suoi ospiti, i colleghi o anche il personale domestico. Ad esempio, per distogliere la mente dalle questioni di Stato, parlava spesso con le sue guardie di sicurezza e a volte chiedeva loro quanti gradi ci fossero all'esterno. Le guardie e Stalin avanzavano delle previsioni, e poi controllavano la temperatura reale per vedere chi avesse ragione; all’arrivo degli ospiti, il leader li costringeva a bere tanti tanti bicchierini di vodka quanti erano i gradi fuori.
5/ Giocare a biliardo e a “gorodki”
Una delle attività preferite di Stalin era il biliardo. Era un buon giocatore, e non gli piaceva quando qualcuno perdeva intenzionalmente contro di lui. Le partite terminavano sempre nello stesso modo: chi perdeva doveva infilarsi sotto il tavolo da biliardo... Nikita Krusciov era spesso lì sotto!
Un altro gioco che gli piaceva molto era il "gorodki": l’obiettivo dei giocatori era quello di abbattere le “città” di legno lanciando manganelli in un campo da gioco. Il famoso ingegnere aeronautico Sergej Ilyushin ricorda nelle sue memorie di essere stato invitato nella tenuta di Stalin per partecipare a una certa discussione; quando la riunione si arenò, il leader invitò tutti i presenti a fare una pausa. "Stalin ascoltò senza dire una parola per quasi un'ora. Avendo capito che non si sarebbe giunti a soluzione, alla fine fermò la discussione e propose di ‘andare a giocare a gorodki’”.
6/ Le attività all'aperto
Il leader ci teneva a trascorrere molto tempo all'aperto: sulla sua terrazza in inverno o nel parco durante l'estate. Circondato da pace e tranquillità, sbrigava le sue faccende quotidiane, come firmare i decreti ufficiali... o le liste di esecuzione!
Inoltre, era attivamente coinvolto nella gestione quotidiana della sua tenuta: dava indicazioni su dove costruire un’altra aiuola o un sentiero, seguiva attentamente le novità agricole e sperimentava la coltivazione di vari tipi di frutta e verdura. Ad esempio, nell'autunno del 1948 alcuni negozi di Mosca iniziarono a vendere angurie: come si scoprì più tardi, provenivano dalla fattoria di Stalin, che quell'anno ne produsse 8 tonnellate!