Di recente, su un forum russo, un utente ha pubblicato una foto di una spilletta del McDonald’s con la bandiera dell’Urss. “Mio padre ha lavorato al primo McDonald’s nell’Unione Sovietica, e aveva un tale distintivo”, ha scritto.
In effetti, per un po’ più di un anno dall’apertura, avvenuta il 31 gennaio 1990, la falce e il martello sovietici potevano essere visti non solo sulle spillette dei dipendenti, ma anche sui souvenir e in generale sul logo del ristorante e sull’insegna che faceva bella mostra di sé sulla piazza Pushkin. Questo logo è durato poco, perché nel 1991 l’Unione Sovietica è crollata, e per questo ci sono pochissimi ricordi del periodo “sovietico” di McDonald’s.
La costruzione del ristorante in Piazza Pushkin iniziò nel 1988 e già il 31 gennaio 1990 era pronto a ricevere i suoi primi clienti. Sull’enorme logo della compagnia si vedeva anche la bandiera sovietica con falce e martello.
L’apertura del primo ristorante McDonald’s fece grande scalpore in Unione Sovietica. Questo non significa che i prezzi dei suoi panini fossero accessibili per il cittadino medio. Ad esempio, il “Big Mac” costava 3,75 rubli, il “Filet-O-Fish” 3,25 rubli, un hamburger 1,60 rubli.
Per fare un confronto: un abbonamento mensile per l’autobus a Mosca costava 3 rubli e un pranzo completo in una stolovaja 1 rublo. Eppure, la gente rimase in fila per diverse ore per provare l’hamburger “capitalista” e la Coca-Cola. I primi visitatori ricevettero quella spilletta e una bandierina.
Su Internet, a volte si trovano annunci per la vendita di tali spillette.
Alcuni hanno ancora un set regalo unico con quattro spillette in una scatola di legno. Secondo il proprietario, questo set era regalato principalmente agli ospiti stranieri nei primi giorni dopo l’apertura, ed è molto raro.
L’Urss divenne il 52° Paese in cui McDonald’s aprì (in Italia il primo era stato inaugurato il 15 ottobre 1985 a Bolzano, seguito, a marzo del 1986, da quello di Roma, in piazza di Spagna). Il ristorante di piazza Pushkin a Mosca era allora uno dei più grandi della rete mondiale: 700 persone potevano essere ospitate nelle sale, più altre 200 sulla terrazza estiva. Il primo giorno, più di 30 mila clienti gli dettero l’assalto, polverizzando il precedente record di McDonald’s, che era stato stabilito a Budapest (oltre 9 mila visitatori in un giorno).
Non appena nel 1988 fu firmato un accordo per la fondazione della società Moskva-McDonald’s, il giornale “Moskovskij Komsomolets” (che allora era l’organo ufficiale del Komsomolsk, l’Organizzazione della Gioventù comunista di Mosca) pubblicò un annuncio per reclutare i dipendenti. Era necessario compilare un questionario, allegare una foto, spedire e attendere. I candidati, per poco più di 600 posti, furono 25 mila. Una delle prime lavoratrici, Elena Vasilieva, ha raccontato come era il colloquio di lavoro: “Ad esempio, mi chiesero cosa avrei fatto se un cliente seduto a un tavolo che dovevo servire io fosse stato visibilmente di cattivo umore. Io risposi che avrei cercato di distrarlo, di fargli fare un sorriso. Mi hanno chiesto che cosa mi piaceva, quali libri leggevo… Guardarono poi come mi muovevo, e come sorridevo. Non da ultimo, valutarono la mia conoscenza dell’inglese e il fatto che fossi laureata. Mi chiesero dove avessi studiato. Risposi alla Facoltà di Meccanica e Matematica della Statale di Mosca, e di frequentare un dottorato di ricerca.” Dice di non essersi pentita di aver mollato la carriera scientifica per andare a lavorare come cameriera da McDonald’s, dove era ben pagata e gli orari le piacevano.
In effetti, la società era pronta a pagare 2 rubli all’ora, cioè al mese i dipendenti potevano percepire, bonus inclusi, circa 300 rubli, in quegli anni lo stipendio medio di uno specialista. Inoltre, i primi dipendenti vennero formati in Canada.
Sebbene il luogo di nascita di McDonald’s sia gli Stati Uniti, fu presentato come una catena canadese sulla stampa sovietica. Il fatto è che il primo ristorante moscovita, in effetti, era una società congiunta a capitale sovietico-canadese.
Sulla copertina della rivista “Junyj Tekhnik” (“Giovane Tecnico”) del maggio 1990 si afferma che si tratta di un ristorante canadese, ma si può vedere che il logo comprende la bandiera sovietica. E fu proprio grazie al fatto che era una società canadese, se il McDonald’s di Mosca ebbe la bandiera sovietica sul logo.
In che modo? Ma molto semplice. Il fatto è che il logo canadese di “McDonald’s” integrava la bandiera del Canada, e decisero di mantenere lo stesso stile per l’Urss.
A Mosca, la bandiera sovietica fu rimossa circa un anno dopo l’apertura per ovvie ragioni. Il secondo ristorante, quello in vicolo (pereulok) Gazetnyj, costruito nel 1993, presentava già il logo internazionale, senza bandiere.
Ecco come l’apertura del primo McDonald’s dell’Urss fece impazzire i russi
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