Questo è sicuramente il monumento più famoso dedicato al tema della Seconda guerra mondiale in Russia. “La Madre Patria chiama!” (in russo: “Rodina-Mat zovjot”), a Volgograd (la vecchia Stalingrado), è la statua più alta d’Europa (85 metri alla sommità della spada) e una delle più alte del mondo.
La statua fa parte del vasto complesso monumentale di Mamaev Kurgan, che copre le altezze sopra il fiume Volga. Qui, durante la Battaglia di Stalingrado, le truppe tedesche e dell’Armata Rossa ebbero scontri durissimi, che cambiarono il corso dell’intera guerra. Più di 35 mila soldati sovietici sono sepolti qui in una fossa comune.
In un campo aperto, 115 chilometri a ovest di Mosca, tra il villaggio di Dubosèkovo e quello di Nelidovo, si trova un complesso monumentale dedicato ai cosiddetti 28 eroi di Panfilov. Sei sculture alte 10 metri glorificano i soldati della 316ª Divisione di Fucilieri che prestavano servizio sotto il comando del generale Ivan Panfilov.
Il 16 novembre 1941, durante l’offensiva tedesca su Mosca, 28 soldati di questa unità misero fuori combattimento 18 carri armati nemici in quattro ore di fuoco intenso. Si ritiene che la famosa frase “La Russia è enorme, ma non c’è un centimetro per ritirarsi. Mosca è dietro di noi!” sia nata qui, pronunciata da uno dei soldati di Panfilov.
Il monumento ai Difensori dell’Artico sovietico durante la Grande Guerra Patriottica, meglio conosciuto come “Aljosha”, celebra la difesa di Murmansk durante la Seconda guerra mondiale. Come risultato dei lunghi ed estenuanti scontri del 1941-1942, le truppe sovietiche impedirono agli eserciti tedesco e finlandese di conquistare questa importante città portuale sovietica del nord.
La piazza con questo monumento alto 42 metri è amata tanto dalla gente del posto che dai visitatori della città, poiché da qui possono godere di una vista straordinaria su Murmansk.
Questo obelisco di 141,8 metri è il monumento più alto di tutta la Russia. Il numero non è casuale. La Grande guerra patriottica, come è chiamata la Seconda guerra mondiale in Russia, tra l’Unione Sovietica e la Germania nazista, è durata 1.418 giorni.
Sulla cima dell’obelisco si vede una scultura di Nike, la dea greca della vittoria, e due araldi, che annunciano la vittoria suonando la tromba.
Il Monumento della Vittoria fa parte dell’enorme complesso dedicato alla vittoria nella Seconda guerra mondiale sulla Collina Poklonnaja. Uno dei più grandi del mondo, contiene una chiesa, una moschea, una sinagoga, un museo, fontane e numerosi monumenti.
Dopo quasi 35 anni di lavori in corso, con molte revisioni del progetto iniziale del 1981, blocco dei cantieri, e persino il timore che l’opera fosse completamente cancellata, solo nel 2008 il grandioso monumento di 40 metri d’altezza ha visto la luce.
Il Monumento ai soldati e ai marinai celebra la liberazione di Sebastopoli e della Penisola di Crimea dalle truppe tedesche e romene nel 1944; una battaglia durante la quale l’Armata Rossa perse oltre 17 mila uomini.
Magnitogorsk, negli Urali meridionali, era lontana dalla linea del fronte durante la Seconda guerra mondiale, ma il suo potenziale industriale contribuì notevolmente alla vittoria. Il monumento, alto 15 metri, è dedicato a coloro che lavorarono per la vittoria dietro le quinte.
La figura dell’operaio nel monumento guarda verso la Fabbrica di ferro e acciaio di Magnitogorsk, mentre il soldato, che riceve una spada dalle sue mani, guarda verso il nemico a ovest.
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