1. La Rivoluzione bolscevica
“Non si può negare il fatto che l’ideale bolscevico abbia dietro di sé il sacrificio più puro di innumerevoli uomini e donne che hanno dato tutto per amor suo, e un ideale consacrato dai sacrifici di uomini della levatura spirituale di Lenin non può risultare vano; l’esempio nobile della loro rinuncia sarà emblematizzato per sempre, e col passare del tempo stimolerà e purificherà questo ideale”. A scrivere queste parole fu il Mahatma Gandhi.
L’importanza della rivoluzione che proclamò come suo fine ultimo la prosperità delle masse lavoratrici fu riconosciuta non solo da Gandhi. Si potrebbe ricordare il resoconto del giornalista americano John Reed “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”, scritto all’indomani della Rivoluzione dell’Ottobre 1917.
Gli effetti della rivoluzione ebbero una dimensione planetaria. “La minaccia del comunismo fu il fattore critico che costrinse il capitalismo a essere più accomodante con le esigenze della gente”, ha scritto Youssef El-Gingihy nel centenario della Rivoluzione. In questo modo lo stato sociale occidentale è stato notevolmente potenziato grazie agli eventi in Russia.
Anche il secondo effetto fu globale: la decolonizzazione. Secondo lo storico e attivista politico Tariq Ali, la rivoluzione russa “accelerò la decolonizzazione e ispirò le rivoluzioni in Vietnam, in Cina e a Cuba”. Per saperne di più sulla Rivoluzione d’Ottobre, leggete qui.
2. La vittoria nella Seconda guerra mondiale
La sconfitta del nazismo nella Grande Guerra Patriottica, come viene chiamata la Seconda guerra mondiale in Russia, è ovviamente molto importante e non ha bisogno di grossi chiarimenti. Ciò che non è sottolineato abbastanza spesso è il fatto che il sistema sociale, politico ed economico che riuscì a distruggere il fascismo è stato creato con la Rivoluzione del 1917. Tariq Ali collega direttamente i due fenomeni: la Rivoluzione e la vittoria nella guerra. “La creazione dell’Armata Rossa, sopravvissuta alle purghe di Stalin, ha potuto spezzare le ossa del Terzo Reich a Stalingrado e a Kursk”.
Lo storico sottolinea anche che “Il soldato Ivan, non il soldato Ryan, vinse la Seconda Guerra Mondiale. Questo non dovrebbe mai essere dimenticato”. In effetti, tre quarti delle perdite di guerra furono inflitte alla Germania dalla Russia sovietica. E, secondo alcune stime, il rapporto tra il numero di soldati americani e quelli sovietici uccisi combattendo i tedeschi è di uno a ottanta.
La vittoria nella guerra si ottenne pagando un prezzo pesante: 27 milioni di cittadini dell’Urss furono uccisi e gran parte del Paese rimase distrutto. “Quando volammo in Russia, nel 1945, non ho visto una sola casa in piedi tra i confini occidentali del Paese e l’area intorno a Mosca. Attraverso questa regione invasa, mi ha detto il maresciallo Zhukov, erano stati uccisi tanti civili (donne, bambini e vecchi) che il governo russo non sarebbe mai stato in grado di stimare il totale”, ha ricordato il generale Eisenhower qualche anno dopo.
3. Il volo nel cosmo di Gagarin
Il volo del primo cosmonauta del mondo, Jurij Gagarin, il 12 aprile del 1961, sbalordì il pianeta e “fissò un nuovo orizzonte per l’umanità”, così come si è detto in occasione del 50° anniversario.
“Tutta la mia vita ora sembra essere un unico momento felice. Tutto ciò che è stato vissuto e fatto prima è stato vissuto solo per questo momento”, disse Gagarin pochi minuti prima di entrare nella sua astronave. Il discorso fu trasmesso in tutta l’Unione Sovietica e ritrasmesso in tutto il mondo. Un po’ più tardi, quando il razzo stava decollando, il primo cosmonauta del mondo avrebbe detto invece “Poekhali!” (“Andiamo!”).
Nell’Urss, il volo nel cosmo di Gagarin fu accolto con euforia. Il cosmonauta fu trattato come un vero eroe quando tornò a Mosca. “Guardando la risposta dei moscoviti, che erano tutti per strada, sui tetti degli edifici e alle finestre, paragonerei questa celebrazione con il giorno della vittoria del 9 maggio [la fine della Seconda guerra mondiale per l’Unione Sovietica ]”, disse Sergej Khrushchev, figlio di Nikita, il leader sovietico dell’epoca.
Il volo di Gagarin, dopo lo choc del primo satellite artificiale in orbita, lo Sputnik, del 1957, mise sotto pressione la leadership degli Stati Uniti e aumentò il ritmo della corsa allo spazio, facendo sì che il presidente John F. Kennedy annunciasse i piani per mandare un americano sulla Luna. Ma perché sul satellite della Terra non ci sono arrivati prima i sovietici?
4. La Perestrojka
“Il primo socialista della storia, il primo a cercare una vita migliore per tutti, è stato Gesù Cristo”, disse nel 1992, durante una visita privata in Israele, l’ormai ex leader sovietico Mikhail Gorbachev, l’uomo che aveva lanciato la Perestrojka (“Ristrutturazione”) nell’Unione Sovietica degli anni Ottanta.
Qualunque cosa questo riferimento a Gesù Cristo significasse per Gorbachev, lui aveva iniziato il suo mandato, come molti altri politici, con l’obiettivo di ristrutturare l’economia. Spinse per riforme strutturali volte a creare un sistema economico in grado di combinare caratteristiche socialiste e di libero mercato. Tuttavia, i cambiamenti portarono il caos nell’economia del Paese, minarono la sua popolarità e alla fine portarono al collasso dell’Urss.
Gorbachev avviò anche la glasnost (“Trasparenza”, “Accessibilità”), ovvero un allentamento della censura e un maggior accesso alle informazioni, come strumento per affrontare i suoi oppositori politici conservatori, che da subito ostacolarono le sue politiche. In generale, glasnost significava principalmente maggiore libertà per i media.
Durante la Perestrojka, Gorbachev stabilì buone relazioni personali con i leader occidentali e firmò trattati che diminuirono notevolmente le tensioni tra l’Urss e l’Occidente, contribuendo così notevolmente alla fine della Guerra fredda.
Molto apprezzata all’estero, la Perestrojka è vissuta con molto più scetticismo nel contesto interno. Il 55% dei russi ritiene che le riforme di Gorbachev abbiano portato più effetti negativi che positivi.
Com’è cambiata l’ideologia russa nel corso dei secoli?