Questi sono i primi immigrati russi negli Stati Uniti. E cosa portarono con sé in America? Ma certo, la bevanda nazionale!
Questa invece è la prima fabbrica di vodka in America. Aprì nel 1934, subito dopo la fine del proibizionismo (1920-1933), a Bethel, nel Connecticut, al secondo piano di un edificio non molto spazioso. Gli affari non furono fiorenti. Anzi. Gli americani non bevevano vodka.
Questa è la salsa per carne “A1 Steak Souce”. Era il prodotto di punta della compagnia Heublein, che acquisì la fabbrica di vodka, che stava fallendo, e garantì un futuro alla vodka russa.
Così appariva una delle prime pubblicità della vodka russa in America. Dal fallimento la salvò il caso. Un commerciante di Columbia, capitale della Carolina del Sud, si ritrovò tra le mani una bottiglia della bevanda sconosciuta e, dopo un assaggio, inventò uno slogan a suo modo intrigante: “Un Whisky bianco incolore, inodore e insapore”.
Ed ecco il “Moscow mule”, che fu a lungo il più popolare tra i cocktail a base di vodka, e a quanto pare è nato nel 1941 al bar del Chatham Hotel di New York, anche se recentemente sono sorte anche altre ipotesi. Il barman unì la vodka con ginger beer e succo di lime. Il tutto va bevuto in una tazza di rame.
Questo è l’attore americano Broderick Crawford (1911-1986) , che fu uno dei primi a provare il “Moscow mule”. Gli piacque, e ne parlò ai colleghi di Hollywood.
Fu così che la vodka iniziò ad apparire nei film americani e nei camerini degli attori. Alla metà del XX secolo era ormai il superalcolico preferito dagli attori di Hollywood, proprio grazie all’assenza di colore e odore. Caratteristiche ideali, visto che nella gran parte dei contratti con le case di produzione era inserita una clausola sul divieto di consumo di alcolici nel corso delle riprese.
Fu invece Sean Connery, nei panni di James Bond, a insegnare all’America e al mondo a bere la vodka con il Martini. L’importante, come ripeteva nelle sue ordinazioni, è che il Vodka Martini sia “agitato, non mescolato”. In questo modo, 007 per decenni ha fatto pubblicità alla vodka.
Questo è il banchetto della Conferenza di Jalta. Il generale George Marshall brinda con vodka russa all’alleanza con l’Unione Sovietica e alla vittoria.
Negli anni Cinquanta, in uno dei momenti più virulenti della Guerra fredda, i barman americani proclamarono addirittura sciopero contro la moda del “Moscow mule” e della vodka (spesso bevuta per strada). La bevanda, infatti, veniva associata mentalmente all’Urss, e si riteneva che tramite essa i sovietici potessero minare i fondamenti della democrazia americana.
Ma la protesta non raccolse i frutti desiderati. Dopo lo sciopero anti vodka, la bevanda divenne ancora più desiderata e popolare. Tanti americani che prima non ne avevano neanche sentito parlare iniziarono a chiedere nei bar “cosa fosse quel cocktail proibito” e cosa si potesse ancora preparare “con quell’ingrediente russo vietato”.
Questa è una vodka prodotta in Siberia. Nel 2016 la vodka ha superato per la prima volta il whisky negli Stati Uniti. Praticamente una bottiglia di superalcolici su tre ordinata al bar è di vodka.
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