Quando il periodo di servizio di vagoni e locomotive finisce, si aprono per loro scenari diversi. La prima opzione è occupare un posto onorevole in un museo ferroviario. Tuttavia, questo è il destino fortunato di solo pochi esemplari interessanti e unici.
La seconda fine, più comune, è lo smantellamento. In impianti specializzati, le carrozze e le locomotrici vengono trasformate in rottami metallici, che sono spesso consegnati alle fabbriche che si occupano della costruzione di carrozze ferroviarie. Così, i vecchi vagoni diventano parte di quelli nuovi.
Il tempo impiegato per smantellare un vagone dipende dal tipo: un carro aperto può essere tagliato in un’ora, mentre un carro cisterna o uno refrigerato possono richiedere più tempo, fino a due giorni.
La terza via che si apre davanti ai vecchi treni, in Russia, al di là di musei e smantellamento, è quella di andare in uno dei numerosi impianti di stoccaggio dei treni, generalmente chiamati “cimiteri”, dove vengono raccolti rappresentanti di epoche e tempi diversi.
Durante l’era della guerra fredda, questi cimiteri ferroviari erano considerati di fondamentale importanza strategica. Si pensava che in caso di guerra nucleare, tutta l’elettricità sarebbe stata interrotta e le locomotive a vapore sarebbero diventate il trasporto principale e unico sulle ferrovie. I numerosi depositi di locomotive a vapore in tutto il Paese sono stati costantemente monitorati e altamente protetti.
Dopo il 1991, questa strategia nazionale ha perso parte della sua importanza. Oggigiorno, il monopolio statale delle ferrovie russe continua a considerare i cimiteri ferroviari come oggetti strategici, e cerca di mantenere le locomotive a vapore in condizioni di lavoro adeguate, ma non è nulla a confronto con l’epoca sovietica.
Lo standard di manutenzione delle locomotive varia da luogo a luogo. In alcune strutture di stoccaggio ricevono un trattamento regolare e possono essere messe in servizio in pochi giorni, se necessario. In altri, le locomotive sono in condizioni talmente cattive da non poter essere probabilmente più ripristinate.
Alcune locomotive non devono aspettare una guerra per lasciare il cimitero. Ad esempio, una locomotiva a vapore Mávag ungherese fabbricata nel 1936, che è stata per molti anni ospite di un cimitero dei treni del Territorio di Perm, è diventata l’orgoglio di uno dei musei degli Urali.
Nonostante i cimiteri ferroviari siano chiusi, in quanto zone strategiche, spesso diventano bersagli di predoni e ladri che rimuovono i fari, i rottami metallici e qualsiasi altra cosa su cui riescano a mettere le mani.
Sapevate che ci sono anche cimiteri di carri armati e veicolo da trasporto truppe in Russia? Qui potete scoprire come appaiono.