Il più grande disastro nucleare avvenuto nel territorio della Russia attuale si registrò il 29 settembre 1957. Con l’esplosione sparirono il fiume circostante e vari villaggi
L’incidente avvenne nell’impianto nucleare di Mayak adibito alla produzione di plutonio destinato alle armi nucleari. Lì venne commesso un errore nel sistema di refrigerazione di un serbatoio che conteneva rifiuti radioattivi. Questo luogo si trovava all’interno di una città chiusa conosciuta con il nome in codice di Chelyabinsk-40, situata a circa 1.500 km a est di Mosca
L’agenzia internazionale dell’Energia atomica definì il disastro di Kyshtym (fu proprio la zona di Kyshtym, nella regione di Chelyabinsk, la più colpita) come il terzo più grave al mondo, dopo Chernobyl e Fukushima
Oggi questa è una zona deserta dove si trovano solo una serie di edifici abbandonati da anni
Anche se nessuno morì direttamente a causa dell’esplosione, la nube radioattiva si diffuse nel raggio di migliaia di chilometri. Furono evacuate 8.000 persone che vivevano in quell’area
La gente del posto fu costretta di punto in bianco ad abbandonare le proprie case e i propri beni
La produzione di plutonio a Mayak veniva realizzata in gran segreto. Per questo, con l’incidente, il governo si ritrovò a far evacuare la popolazione dalle aree contaminate senza dare informazioni precise sulle cause del trasferimento. Le famiglie furono costrette a lasciare le proprie case senza saper nulla sui pericolosi effetti dell’incidente. I residenti di altri villaggi vicini invece rimasero nelle proprie case e non vennero informati sulle gravi conseguenze di ciò che era successo
Il fiume che attraversava il villaggio di Musliumovo venne utilizzato come discarica radioattiva. Ma nessuno informò i residenti che questo fiume era pericolosamente contaminato
Solo nel 2009 agli abitanti di Musliumovo venne proposto di essere nuovamente trasferiti in un villaggio di recente costruzione. Solo tre famiglie rifiutarono di andarsene e ancora oggi continuano a vivere all’interno dell’area contaminata
Sapete perché sul disastro di Chernobyl venne mantenuto il silenzio per vari giorni? Ce lo ha raccontato Nikolaj Ryzhkov, primo ministro dell’Unione Sovietica all'epoca della catástrofe
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