Nel 1962, l’Unione Sovietica prese la decisione cardine di migliorare la vita della sua gente, e fu emesso un decreto “Sul miglioramento della qualità delle merci nei settori dell’ingegneria meccanica e dell’industria leggera, implementando i metodi di progettazione.”
Questa è la traduzione letterale, ma probabilmente non è molto chiaro cosa significhi, giusto? Ve lo diciamo noi: si tratta della nascita del design industriale sovietico del dopoguerra!
E questo appello per una progettazione più moderna, non si rivolgeva tanto ad artisti e designer, ma fu presa in carico principalmente da istituti di ricerca scientifica e ingegneri. Ecco alcuni degli esempi più notevoli di progetti di design e ingegneria che sono entrati a far parte della vita sovietica. Altri, tuttavia, non sono mai usciti dal tavolo da disegno o non hanno superato la fase di prototipo.
- Sembra simile a un Mac, non è vero? Questa è l’avveniristica postazione pc sovietica “Sfinks” (“Sfinge”), progettata nel 1986. “La Sfinks aveva unità (per i floppy disk) dal design futuristico, un telecomando e piccoli monitor che potevano essere staccati, simili a moderni tablet”, ha detto la direttrice del Museo del Design di Mosca, Aleksandra Sankova. “Quello che abbiamo oggi, il touch pad, i telefoni cellulari, persino i display integrati negli occhiali, era stato immaginato già allora.” Ma erano gli ultimi anni dell’Urss, bisognava fare le file persino per le patate, e il progetto dei migliori designer e ingegneri sovietici non entrò mai in produzione.
- No, non è un veicolo spaziale di un film sovietico di fantascienza. Questo è un miracolo di ingegneria sovietica, il camion industriale, BelAZ-540 (delle industrie automobilistiche bielorusse), progettato da Valentin Kobylinskij nel 1965. Questo progetto venne ritenuto troppo innovativo e il camion messo in produzione alla fine fu un po’ diverso (ecco come). Ma che bellezza!
- Proprio come il progetto del computer “Sfinks”, di cui sopra, questo “Taxi del futuro” (1964) è uscito dall’Istituto di ricerca della tecnica estetica di tutta l’Unione, il Vniite, ma non è mai stato prodotto in serie.
- Lo Stato era il produttore di tutto, anche delle stoviglie. “Avevamo un’economia pianificata, regolata dallo Stato”, ricorda la Sankova. “C’erano solo tre tipi di macchine, tre tipi di cartoni per il latte e sei tipi di apparecchi telefonici.” Questa è un’illustrazione della rivista “Novye tovary” (“Nuove merci”), pubblicata nel 1962; una forma rudimentale di pubblicità sovietica.
- La moda era l’ultima delle preoccupazioni delle lavoratrici sovietiche. Così, lo Stato decise di aiutarle e iniziò a produrre nuovi vestiti. Molte donne avevano gli stessi abiti, cappotti e scarpe, che erano tuttavia difficili da acquistare a causa di prezzi elevati e deficit.
- Quali canzoni sovietiche conoscete? Mai sentito parlare di Edita Piekha? O forse nel vostro tempo libero vi piacerebbe ascoltare uno dei discorsi di Brezhnev? Divertitevi con un registratore Saigak! Questa è una versione portatile del 1987.
- Lo Stato sovietico dedicava molta attenzione ai giocattoli per i bambini. Oltre alla famosa bambola nevaljashka (la versione russa del misirizzi) e a vari tipi di articoli in gomma, c’erano auto giocattolo prodotte in una vera fabbrica automobilistica! Questa foto è stata scattata nel 1970 nel laboratorio per auto a pedali per bambini dell’Azlk di Mosca (fabbrica dove si produceva tra l’altro la vera auto Moskvich).
- La Repubblica socialista sovietica kazaka (l’attuale Kazakistan) aveva un’industria leggera avanzata. Ecco una foto del 1971 scattata in una fabbrica di giocattoli. Questa bambola può essere trovata letteralmente in ogni famiglia con bambine. Anni fa, senza braccia o gambe, giaceva in un mucchio di spazzatura, ed era il simbolo di un’infanzia passata.
- Alcuni oggetti sovietici sono riconoscibili in tutto il mondo, come la mascotte dei Giochi olimpici di Mosca 1980, l’orsetto Misha. Chi ricorda quell’anno non ha sicuramente dimenticato l’inno della cerimonia di chiusura, “Arrivederci, nostro tenero Misha”. Anche il cavallo a dondolo sulla sinistra era enormemente popolare in Russia.
- Mobili! Questo è uno dei simboli più diffusi dell’era sovietica che può ancora essere trovato oggi in molti appartamenti. I giovani li chiamano “i mobili della babushka”, “della nonna”. Oggi, gli antiquari (e gli hipster) amano collezionare mobili dell’era sovietica, restaurarli e trasformarli in eleganti oggetti d’arredamento.
La mostra sul design sovietico è in corso al Moscow Fashion & Design Center del Museo di Arte Decorativa Russa fino al 12 gennaio 2018. Per info.