1. Succo di pomodoro
Il succo di pomodoro era onnipresente nell’Urss. Te lo servivano nei teatri, al cinema, all’asilo, alla mensa aziendale… Apparve dopo che Anastas Mikojan, Commissario del popolo per l’industria alimentare rientrò da una visita negli Stati Uniti nel 1936. Il politico sovietico era rimasto colpito dal numero di hamburger mangiati dagli americani, dai loro grandi frigoriferi, ma la cosa che più lo lasciò di sasso fu che la gente bevesse tantissimo succo d’arancia a colazione. Le arance erano però molto difficili da trovare in Unione Sovietica e quindi si pensò di sostituirle con i pomodori.
I cittadini sovietici divennero voraci consumatori di succo di pomodoro, che di solito acquistavano in barattoli da tre litri, poi usati, una volta vuoti, per mettere sottaceto cetrioli e pomodori. La gente beveva il succo rosso anche nei “gastronom”, i negozi di alimentari, dove poteva anche essere servito con aggiunta di sale. Di solito lì veniva venduto al bicchiere.
Solo nei tardi anni Sessanta l’Unione Sovietica avviò la produzione di altri tipi di succo: al gusto uva, mirtillo rosso, mela, melograno, pera, prugna e ciliegia. E venne immessa sul mercato anche la bottiglia da 0,7 litri. Ah, che tempi!
2. Succo di betulla
Al secondo posto per popolarità, dopo quello di pomodoro, veniva il succo di betulla. Anche questo si poteva comprare in barattoli da tre litri. E a buon mercato (un bicchiere costava circa 8 copeche), così spesso i clienti pensavano che si trattasse di un succedaneo fraudolento: si può infatti facilmente imitare il succo di betulla aggiungendo all’acqua un po’ di zucchero e di acido citrico. Talvolta forse si trattava davvero di una frode, ma, in ogni caso, veniva comprato in grandi quantità in Bielorussia, Ucraina settentrionale e Russia centrale.
Un singolo bicchiere si poteva comprare ai chioschi chiamati “Soki-Vody“ (“Succhi-Acque”). Le prime confezioni di cartone con tanto di piccola cannuccia di plastica apparvero nell’Urss solo nel 1980, in occasione dei Giochi Olimpici di Mosca, in seguito all’importazione dalla Finlandia di grandi quantitativi di succo d’arancia.
3.Frullato
I frullati erano molto amati dai bambini sovietici e di solito si potevano trovare nei chioschi “Soki-Vody“. Spesso fuoriuscivano da un dispositivo a tre rubinetti, dove le altre due alternative erano, ovviamente, il succo di pomodoro e quello di betulla. Questi frullati erano bianchi, dolci e cremosi come la panna. Deliziosi!
Di solito la venditrice versava il latte in un capiente bicchiere metallico, aggiungeva un paio di palline di gelato e un po’ di sciroppo, alla mela o alla pera. Il contenitore veniva poi piazzato sotto un potente mixer che iniziava a ruggire. Ed ecco fatto. Che peccato non poter leccare l’interno del bicchiere! A volte invece il frullato veniva fatto con una speciale miscela, che andava solo mescolata. In questo modo poteva essere fatto anche a casa, ma purtroppo non risultava schiumoso come l’altro.
4. Acqua di Seltz
Chi, tra chi ha vissuto in Unione Sovietica, non ricorda le macchinette da strada per l’acqua frizzante, o i sifoni domestici? I miei genitori hanno ancora una bottiglia del Seltz a forma di pinguino…
L’acqua con le bollicine poteva essere comprata dalle macchinette automatiche o dai venditori per strada. Il prezzo al bicchiere era di una copeca, ma con sciroppo saliva a quattro dal venditore e tre all’automatico.
5. Limonata
In Unione Sovietica qualsiasi bevanda frizzante dolce in bottiglia con un tappo metallico veniva chiamata “lemonad”, “limonata”. C’era una vasta scelta di bevande gassate: Buratino, Sajany, Citro, Cream Soda, Baikal, Tarhun e altre ancora.
Nel grande Libro della cucina sovietica c'è una ricetta per la limonata fatta in casa: per una tazza di bevanda mescolare un cucchiaio di succo di limone con un cucchiaio e mezzo di zucchero e diluire con acqua gassata. Aggiungere una fetta di limone in ogni bicchiere e bere fredda.
La popolarità delle limonate sovietiche venne messa a dura priva durante i Giochi Olimpici del 1980, quando molti russi provarono per la prima volta la Fanta all’arancio d’importazione. Allora le arance non si trovavano nel Paese e fu un’assoluta novità.
6. Kvas
Con l’arrivo dell’estate le strade dell’Unione Sovietica si riempivano (e ancora oggi non mancano in quelle della Russia) di giganti botti gialle metalliche su ruote. Una donna sedeva vicino, spillando il kvas, la bevanda fermentata rinfrescante per eccellenza, che poteva essere comprato al bicchiere. Ma molti arrivavano portandosi da casa qualcosa da riempire.
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