Come la pensano i cosmonauti russi riguardo agli ufo e agli extraterrestri?

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Tutti quelli che sono stati nello Spazio hanno cercato di trovare risposte alle domande più importanti. E una di queste, ovviamente, riguarda la vita aliena

“Può darsi che sia stato un ufo. Di sicuro non è stata una visione, perché siamo stati in due a osservare il fenomeno”, Vladimir Kovaljonok

Nel maggio del 1981, a bordo della stazione spaziale Saljut-6, Vladimir Kovaljonok (1942-) vide attraverso l’oblò uno strano oggetto, della grandezza di un dito. “Sono rimasto sorpreso del fatto che stesse volando lungo l’orbita”, raccontò lui. Era qualcosa che aveva la forma di una navetta o di un melone. Sulla parte anteriore l’oggetto aveva un cono traslucido, simile a una custodia. Kovaljonok  chiamò il suo collega Viktor Savinykh (1940-), e lo vide anche lui. Non fecero però in tempo a fotografare l’oggetto non identificato: quando Savinykh andò a prendere la macchina fotografica, il “dito” esplose, lasciando dietro di sé nuvole di fumo.

“Si è diviso in due pezzi. Era qualcosa di simile a dei manubri. L’ho immediatamente segnalato alla Terra”, ricordò il cosmonauta.  Kovaljonok afferma di non poter dire con certezza se si trattasse di un ufo. “Ma non poteva essere qualcosa di sovrannaturale o una visione, perché ci sono state ben due persone ad osservare il fenomeno", diceva con sicurezza.

Al ritorno sulla Terra, il cosmonauta apprese “che quel giorno gli specialisti del centro che rileva le radiazioni avevano registrato un grande rilascio radioattivo”.

“Alcune comete non sono altro che navi da ricognizione provenienti da altri sistemi solari”, Aleksej Leonov 

Aleksej Leonov (1934-2019), il celebre cosmonauta sovietico che, dopo Gagarin, fu uno dei primi ad andare in orbita, e il primo a fare una passeggiata spaziale, affermava che l’esistenza di una forma di vita extraterrestre è provata, almeno indirettamente, dall’esistenza delle comete.

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“Ogni volta che sono vicine al Sole, le comete consumano una parte significativa della loro materia per la formazione della coda. Pertanto, conoscendo la massa della cometa e la massa della coda, è facile calcolarne il tempo di vita. Durante questo periodo, la cometa deve bruciare se stessa. Ma la cometa, dopo essere scomparsa, riappare nel cielo ancora e ancora, infrangendo la logica. È evidente che mentre scompaiono per 100, 200, 300 anni, da qualche parte sulla strada spaziale le comete subiscono trasformazioni a noi sconosciute”, ragionò Aleksej Leonov.

Il cosmonauta si chiedeva da dove venissero esattamente. Se le comete fossero nate insieme al sistema solare (la cui età è di almeno 4,5 miliardi di anni), allora avrebbero dovuto bruciare molto tempo fa. Esistono diverse versioni scientifiche del motivo per cui ciò non accade, ma Leonov era convinto di un’altra: “Alcune comete non sono altro che navi da ricognizione provenienti da altri sistemi solari”.

“Io non ho visto gli alieni, però credo che esistano”, Anton Shkaplerov

Il cosmonauta Anton Shkaplerov (1972-) è stato sulla Stazione Spaziale Internazionale ben quattro volte, e tre volte ha fatto delle passeggiate spaziali. Crede che non sia possibile che siamo soli in uno spazio così illimitato come l’Universo, anche se non abbiamo ancora visto le “prove” di questo. 

“Non abbiamo visto il Signore Dio, ma siamo sicuri che ci vede, ci salvaguarda, questo è poco ma sicuro. Non ho visto gli alieni, anche se credo che esistano certamente. Non possiamo essere soli in uno spazio così sconfinato come l’Universo”, ha affermato Shkaplerov.

“Per quanto riguarda gli alieni, non lo so,  ma sicuramente riscontreremo tracce di altre civiltà”, Jurij Glazkov 

Un altro pioniere spaziale sovietico, Jurij Glazkov (1939-2008), diceva che gli alieni non solo esistono, ma hanno già lasciato una loro traccia nel nostro sistema solare, e questo è Plutone.

Lui credeva che 74 milioni d’anni fa tra Marte e Giove ci fosse stato un pianeta, che poi si distrusse. “Ciò è dimostrato dalla composizione dei meteoriti caduti sulla Terra”, affermava Glazkov. “C’è un’ipotesi che l’evoluzione su questo pianeta raggiunse le sue forme più progredite. Tuttavia, il pianeta esplose e la sua civiltà si dissolse per sempre nelle vaste distese dell’universo”. 

“Si può ipotizzare che esistano civiltà aliene? Certo che si può!”, Evgenij Khrunov

Pur essendo stato nello Spazio solo un giorno, Evgenij Khrunov (1933-2000), pilota di riserva di Aleksej Leonov, parlava con grande entusiasmo della vita extraterrestre.

“Si può ipotizzare che esistano civiltà aliene? Certo che si può. Fino a quando non sarà provata l’esclusività della Terra, tale ipotesi dovrebbe avere il diritto di esistere. Altrimenti, si dovrà credere in un piano soprannaturale. Per quanto riguarda gli ufo, non si possono negare; sono stati visti da migliaia di persone. Si può immaginare che siano causati da effetti ottici, ma alcune delle loro proprietà sono semplicemente sorprendenti. Ad esempio, la capacità di cambiare rotta a 90 gradi ad alta velocità”, ragionò il cosmonauta.


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