Gli scienziati russi hanno installato un impianto per la vista su una scimmia

Ufficio stampa di Sensor Tech
Servirà in futuro a ridare parzialmente la vista a chi l’ha persa o non l’ha mai avuta. Il progetto sta superando i test preclinici sugli animali e potrebbe essere utilizzato sull’uomo già nei prossimi anni

Alla fine di gennaio 2021, neurochirurghi e medici dell'Istituto di ricerca per la primatologia medica in Russia hanno installato con successo un impianto neurale nel cervello di un babbuino. Il dispositivo si chiama “ELVIS” (ne avevamo parlato qui) e mira a restituire la vista a persone cieche nella fascia di età tra i 24 e i 65 anni. Il dispositivo è stato pensato sia per chi ha perso la vista, sia per chi è nato senza (a condizione che si tratti di persone adulte e con il cervello completamente sviluppato). 

Lo strumento è in grado di restituire parzialmente la vista con l'aiuto di un impianto neurale che trasferisce i contorni degli oggetti direttamente nel cervello, catturandoli con una telecamera attaccata alla testa della persona (o di un babbuino, in questo caso). La telecamera è montata su una fascia che può essere indossata durante il giorno e tolta la sera prima di dormire. All'interno del dispositivo c'è un sensore che legge le immagini, e funzionando come un Wi-Fi, invia onde al cervello. 

L'invenzione sta superando i test preclinici sugli animali: gli scienziati hanno impiantato il sistema nel cervello di un primate e andranno avanti con la ricerca. “Abbiamo in programma una decina di test. Tutto inizia con l'identificazione di forme geometriche. Nel corso dei test, il primate dovrà usare la sua ritrovata visione per inserire alcuni oggetti (triangolo, sfera, cubo) negli spazi appropriati. Questa è la sfida più elementare che ci permetterà di determinare come l'impianto neurale si adatta al cervello della scimmia”, dice Denis Kuleshov, direttore del laboratorio Sensor Tech. 

La scelta è ricaduta sui primati perché, secondo gli sviluppatori, il loro cervello assomiglia strutturalmente al nostro ed è più adatto a questo tipo di test.  

“Non abbiamo accecato o traumatizzato l'animale in alcun modo! Gli abbiamo dato una seconda vista, computerizzata, che può essere attivata a distanza per permettergli di vedere i contorni delle forme nel buio totale”, spiega Kuleshov. 

Come appare la visione computerizzata 

La visione del computer è radicalmente diversa da quella a cui siamo abituati nella vita quotidiana. L'uomo è capace di distinguere i diversi colori e i dettagli degli oggetti. Ma l'impianto (in questa fase del suo sviluppo tecnologico) permetterà solo il trasferimento dei contorni delle forme nel nucleo del cervello. 

“Il mondo circostante sembra pieno, come se qualcuno lo avesse disegnato con un pennarello nero. Si vedono i contorni degli oggetti senza dettagli. In parole povere, vedi una persona di fronte a te, ma non sarai in grado di identificarla usando solo gli occhi”, spiega Kuleshov.  

Secondo lui, i contorni permettono ai ciechi di muoversi liberamente per le strade e usare i trasporti pubblici senza l'aiuto di cani guida, di amici o parenti. Il problema dei “dettagli” è un problema che l'azienda prevede di risolvere usando l'intelligenza artificiale. 

“Abbiamo aggiunto un assistente vocale, che aiuterà a identificare se davanti a voi c’è Elena o Mikhail. Il chip conterrà un database dei vostri amici e parenti, permettendo al computer di identificare la persona di fronte a voi”, ha aggiunto lo sviluppatore.  

Quando entrerà in commercio e quanto costerà? 

I test sui primi volontari inizieranno nel 2024. Dopo il superamento dei test e la certificazione, “ELVIS” entrerà nel mercato nazionale ed estero.  

Il ciclo clinico completo (installazione del dispositivo, chirurgia, riabilitazione, cura clinica) dovrebbe costare circa cinque milioni di rubli (circa 70.000 dollari). Nel mondo esistono già dispositivi analoghi, ma le procedure costano sostanzialmente di più rispetto alla proposta russa. 

“Chi ne ha bisogno in Russia potrà ricevere un preventivo sull'intervento e farlo eseguire a spese del governo. Lo stesso privilegio non è disponibile all'estero”, conclude Kuleshov.  

Chiunque in Russia o all'estero può partecipare al programma. La tecnologia Sensor Tech sarà disponibile tra la fine di questo decennio in Russia e l'inizio degli anni Trenta ovunque.  

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