La Russia ha fuso le due principali compagnie aeronautiche del Paese, Sukhoi e MiG, in un’unica grande holding. Rappresenterà la “Divisione unitaria dell’aviazione militare” all’interno di OAK (“Obedinjonnaja aviastrojtelnaja korporatsia”), il raggruppamento di aziende aeronautiche e aerospaziali russe creato nel 2006 (noto all’estero anche con il suo nome in inglese: United Aircraft Corporation).
Voci su una possibile fusione delle due società circolavano già da un bel po’ di tempo e si sono avverate nel marzo 2021.
Decenni di concorrenza commerciale tra le due società si sono conclusi con il licenziamento dell’amministratore delegato di Sukhoi Igor Ozar. Il suo posto come capo dell’azienda è stato preso dall’ad di MiG, Ilja Tarasenko.
Il caccia multiruolo stealth di 5ª generazione Su-57
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“Sukhoi era commercialmente più efficiente rispetto a MiG, ma sorprendentemente è stato licenziato il suo amministratore delegato. Potenzialmente, questo è il risultato della rivalità interna tra le élite russe”, afferma Dmitrij Litovkin, esperto militare della rivista di settore “Nezavisimoe Voennoe Obozrenie”.
Sotto la guida di Ozar, Sukhoi ha firmato e realizzato importanti contratti per la fornitura di bombardieri Su-34 e di caccia multiruolo Su-35. La società ha anche portato a termine il progetto del caccia multiruolo stealth di 5ª generazione Su-57, ed è pronta per la sua produzione in serie.
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Ozar era salito a capo di Sukhoi nel 2011 e, nel 2017, la società era diventata la più redditizia tra i produttori di aerei russi.
Nel 2018, i ricavi dell’azienda hanno raggiunto 114,5 miliardi di rubli (circa 1,29 miliardi di euro), generando un utile netto di 4,08 miliardi di rubli (circa 45,8 milioni di euro). In confronto, i ricavi di MiG nel 2018 sono stati di circa 89,5 miliardi di rubli (circa 1 miliardo di euro) e il suo utile netto è stato di circa 3,5 miliardi di rubli (circa 39,3 milioni di euro).
Il caccia multiruolo Su-35
Global Look Press“Il consolidamento delle capacità di ricerca e produzione dell’industria degli aerei militari consentirà alla Russia di implementare in modo più efficace i programmi esistenti e di sviluppare progetti promettenti”, ha affermato il servizio stampa della United Aircraft Corporation.
“La Russia attuale semplicemente non ha bisogno di tanti aerei da combattimento quanti in epoca sovietica. Quindi uno dei motivi principali della fusione è la necessità di ridurre le spese del Paese per l’aviazione militare e trasformare i progetti esistenti in progetti commercialmente attraenti per i mercati esteri”, ritiene Litovkin.
Nonostante tutto ciò, gli esperti russi non vedono cambiamenti drastici in arrivo per l’industria di velivoli militari del Paese.
“La nuova compagnia si concentrerà sul completamento dei progetti esistenti (come il drone da combattimento Sukhoi S-70 ‘Okhotnik’ e i caccia Su-57 e MiG-35 e il bombardiere strategico PAK DA) e continuerà a lavorare su un nuovo intercettore per sostituire il MiG-31. L’obiettivo oggi è aumentare i ricavi e proporre alla clientela estera offerte interessanti sul mercato dell’aviazione militare. Ci si concentrerà sui mercati del sud-est asiatico e dell’America Latina”, afferma Viktor Murahovskij, caporedattore della rivista “Arsenal Otechestva” (“L’Arsenale della Patria”).
Lo Yak-40
Rostislav Netisov/SputnikCome fa osservare, i primi risultati del lavoro saranno visti nel prossimo luglio, durante l’esibizione aerea MAKS-2021.
“La nuova compagnia”, ha concluso, “ha dichiarato di voler presentare all’airshow russo il primo aereo elettrico. Aspettiamo e vediamo cosa sta bollendo in pentola”.
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