Tutti i fatti noti sul sottomarino nucleare top secret russo coinvolto nella tragedia dell’Artico

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Per un incendio scoppiato a bordo, il 1º luglio sono morti quattordici membri dell’equipaggio

Il 1° luglio 2019 la flotta russa ha subito una tragedia: un incendio è scoppiato all’interno del sottomarino nucleare AS-12 “Losharik” nelle acque territoriali russe del Mare di Barents, uccidendo 14 uomini a bordo.

Secondo la dichiarazione del ministero della Difesa russo, tutti gli uomini sono morti per inalazione di fumi tossici.

Al momento l’intera storia è ancora sconosciuta e sarà investigata a fondo sotto la supervisione diretta del ministro della Difesa Sergej Shojgu.

Abbiamo messo in fila tutte le informazioni conosciute al momento sulla tragedia e ciò che è noto su questo sottomarino nucleare segreto e sulle sue operazioni nelle acque del Mar Glaciale Artico. 

Un sottomarino per la ricerca e le operazioni speciali 

Il sottomarino “Losharik” è stato varato nel 2003. È il solo sottomarino russo progettato per la ricerca, il soccorso e le operazioni militari speciali in grado di arrivare fino a 6.000 metri sotto la superficie acquatica. Per un confronto, i sommergibili militari ordinari operano a profondità di 100-200 metri e sparano i siluri quando si trovano a meno 50 metri.

“Tra le missioni del sottomarino Losharik ci sono quelle di monitorare il fondale marino e di intercettare o tagliare i cavi di telecomunicazione sottomarini che trasmettono informazioni sul movimento delle navi militari, le loro comunicazioni e i trasferimenti di informazioni. Ma la missione principale del Losharik era di esplorare il mare a profondità estrema per future estrazioni di minerali”, ha detto a Russia Beyond Dmitrij Safonov, analista militare. 

Secondo lui, la Russia sta lavorando allo sviluppo di sistemi robotici autonomi che consentiranno l’estrazione di minerali a profondità estreme.

“Ci sono già dispositivi e robot alimentati a energia nucleare che possono funzionare a un paio di migliaia di metri sotto la superficie marina senza l’aiuto umano”, ha affermato.

Secondo lui, il “Losharik” era usato anche per testare altre tecnologie. Per esempio il suo equipaggio era tra quelli che testavano le miscele aeree-liquide che permettono alle persone di respirare sott’acqua. 

Sette delle vittime erano capitani di primo rango e due di loro, Denis Dolonskij e Nikolaj Filin, erano Eroi della Federazione Russa, come dichiarato dal presidente Vladimir Putin.

“Questa era l’élite intellettuale della flotta russa. Conducevano missioni di massima importanza. Perdere queste persone è una tragedia immane. Ci vorranno anni per crescere nuove personalità di questo calibro”, ha osservato Safonov.

Le caratteristiche del sottomarino

Il Losharik è un sottomarino a propulsione nucleare con reattore atomico in grado di operare a grandi profondità. Il nome informale si ispirerebbe a un cartone animato sovietico.

Non ha armi a bordo, solo telecamere per il monitoraggio subacqueo, nonché vari sistemi per l’analisi del fondale, tra cui un artiglio robotizzato. 

Può muoversi sott’acqua a una velocità di 30 nodi (55,56 chilometri) all’ora. Dopo che il resto dell’equipaggio è riuscito eroicamente a spegnere l’incendio, il sottomarino è rientrato alla base di Severomorsk.

 

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