Il primo Mondiale con la Var: a voi piace la tecnologia che aiuta gli arbitri?

Frank Hoermann/Sven Simon/Global Look Press
In Italia ci siamo abituati già da un anno, ma alla Coppa del Mondo è una novità assoluta. I primi rigori sono stati fischiati grazie al Video Assistant Referee, ma non tutti i calciatori sono contenti

E così la Var (Video Assistant Referee), la tecnologia che aiuta gli arbitri durante le gare, è sbarcata al Mondiale. Per noi italiani non è una novità, visto che è stata testata per tutta la stagione appena conclusa proprio nella nostra serie A (così come nella Bundesliga tedesca e in FA Cup in Inghilterra), ma per molti altri campioni che giocano all’estero è qualcosa di inedito. Il debutto di peso al Mondiale c’è stato con la partita Francia-Australia del 16 giugno, quando proprio grazie alla tecnologia il direttore di gara, l’uruguaiano Andrés Cunha, ha assegnato un calcio di rigore ai transalpini, poi realizzato da Antoine Griezmann (per l’1-0; il match si è poi concluso sul 2-1 per i francesi).

Var decisiva pure in Svezia-Corea del Sud del 18 giugno. Anche in questo caso, grazie alla tecnologia, l’arbitro salvadoregno Joel Aguilar è ritornato sui suoi passi e ha concesso un penalty agli scandinavi, segnato da Andreas Granqvist (vecchia conoscenza dei tifosi del Genoa), grazie al quale la squadra si è imposta per 1-0.

Alla Var si è fatto ricorso anche in altre gare: per esempio per controllare la regolarità del gol del provvisorio 1-1 di Diego Costa in Portogallo-Spagna. L’attaccante dell’Atletico Madrid ha detto di non gradire la tecnologia: “Questa Var a me non piace, quando ho segnato non sapevo se esultare oppure no. Sarà sempre così, nei casi dubbiosi devi restare con la faccia da tonto e aspettare”. E ancora in Perù-Danimarca (anche qui era stato assegnato un rigore, ma il peruviano Cueva lo ha spedito alto, e i sudamericani hanno poi perso 1-0), e in Costa Rica-Serbia (due volte; una quando Prijovic ha mollato un ceffone da rosso ad Acosta, rimediando però solo un giallo).

La Var supporterà gli arbitri durante tutte le 64 partite della Coppa del Mondo 2018. Il sistema può essere utilizzato in quattro scenari: dopo che un goal è stato segnato, in caso di rigore dubbio, in caso di cartellino rosso o per confermare l’identità, ad esempio, se il giocatore sbagliato è stato sanzionato.

La tecnologia fornisce analisi video in tempo reale utilizzando una rete di 33 telecamere diverse, incluse due telecamere intelligenti specifiche progettate per rilevare quando un giocatore è in fuorigioco. La Fifa ha messo in piedi un unico centro operativo Var a Mosca, che è collegato a tutti gli stadi della Coppa del mondo attraverso una rete a fibre ottiche.
 
La maggior parte dei migliori arbitri è lieta della tecnologia. “La Var può essere il nostro migliore alleato, non è più possibile commettere errori determinanti”, ha detto l’arbitro olandese Björn Kuipers. Tuttavia, alcuni sono preoccupati che la Var possa indebolire i direttori di gara.

Secondo Sergej Khusainov, un arbitro russo, la nuova tecnologia è di grande aiuto ma potrebbe deteriorare la concentrazione durante la gara. “Quando viene presa la decisione di vedere il replay? Ciò accade quando l’arbitro è in ritardo”, ha detto Khusainov.

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