Non solo Kalashnikov: i tre migliori fucili d’assalto al mondo

Reuters
L’AK-12, che prosegue la gloriosa tradizione russa dell’AK-47, è protagonista, ma anche due armi di fabbricazione occidentale non sono niente male

Verso la metà del XX secolo, e in particolare nel corso della Seconda guerra mondiale, il volto della guerra fu drasticamente cambiato dall’apparizione dei primi fucili d’assalto. A rigor di termini si tratta di “fucili a fuoco selettivo che usano cartucce intermedie e caricatori estraibili”, ed entro la fine del secolo avevano già dimostrato di essere le armi più efficaci nelle mani dei soldati. Ecco i modelli di fucile d’assalto più importanti ed efficaci.
La serie AK 
“Kalashnikov” e “AK-47” sono per molte persone sinonimo di Russia. Senza dubbio si tratta di uno dei migliori fucili d’assalto al mondo, prodotto in oltre 100 milioni di esemplari in molti Paesi, e con un ruolo da protagonista in molte guerre, rivoluzioni e ribellioni.

La serie AK è nota per la sua potenza, nonché per la sua durata e affidabilità, ma anche per i bassi costi di produzione se comparati con i moderni fucili occidentali.
Ancora oggi gli appassionati di armi di tutto il mondo lodano i modelli AK per la loro caratteristica di funzionare senza problemi anche dopo essere stati in acqua o essere pieni di sporco, fango o sabbia.

Quasi niente può fermare un AK-47. Qualche tempo fa dei blogger americani hanno persino deciso di scoprire quante cartucce da 7,62 mm di fila hai bisogno di sparare per “far fuori” un fucile AK-47, facendolo scaldare fino al punto di fonderlo.

Risulta che avrete bisogno di quasi 900 proiettili di fila per danneggiarne la canna e i meccanismi principali. 
La maggior parte degli esperti militari e di armi reputa superiore il primo esemplare della serie, realizzato poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, il modello AK-47 (sigla che sta per “Avtomat Kalashnikova 1947”). 
Nel 1949 l’esercito sovietico ricevette il fucile d’assalto a gas più potente del mondo per quell’epoca, con cartucce dal 7,62 mm. Era un fucile facile da montare e facile da manutenere, i cui colpi riuscivano a penetrare attraverso i muri di mattoni. Eppure era piuttosto pesante (quasi 3,5 chili già senza caricatore) a causa del metallo pesante e delle parti in legno. Era anche criticato per la sua precisione. 

Tuttavia, questo fucile è considerato un’arma capolavoro e fa parte della collezione di quasi ogni appassionato di armi in giro per il globo.
Il modello successivo, l’AK-74 del 1974 mise a punto una serie di questioni di cui sopra.  
Considerando il problema del peso, il nuovo fucile fu progettato per cartucce da 5,45 mm, e le parti in legno furono sostituite da parti in plastica. Questi dettagli, insieme alla riduzione del rinculo, aumentavano l’efficacia del tiratore, anche se inesperto. 
Ora l’esercito attende la nuova creazione della serie AK, l’AK-12, il fucile progettato per diventare l’arma principale dei soldati russi nei prossimi decenni. 
H&K 416 
Questo è un fucile d’assalto tedesco del XXI secolo, basato su M-16 e G-36. Una volta apparsi nel 2005, gli H&K 416 (Heckler & Koch) furono immediatamente adottati dalle forze speciali in tutto il mondo (in Italia, per esempio, dal Comsubin, dal Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri e dai paracadutisti del 185º RRAO). E sono stati persino utilizzati dalla squadra di marines d’elite statunitensi durante l’operazione di eliminazione di Osama Bin Laden in Pakistan nel 2011. 
Gli H&K 416 sono equipaggiati con proiettili Nato da 5,56 mm. Il sistema è facile da usare, poco impegnativo e possiede caratteristiche tattiche altamente efficaci. Ergonomicamente gli H&K 416 sono abbastanza simili agli M-16 e agli M-4. L’H&K 416 usa il principio di funzionamento modulare: nel caso qualcosa non funzioni, richiede solo la sostituzione del modulo guasto. 

È possibile installare manualmente diversi tipi di canna a seconda delle operazioni. Ad esempio, il soldato utilizza una canna più lunga per ottenere una traiettoria dei proiettili piatta in campi aperti, mentre usa la canna più corta per gli spazi di combattimento ravvicinato nelle aree urbane. Ciò aumenta notevolmente la flessibilità e consente di adattare l’arma alla specifica missione in corso. 
I fucili hanno anche slitte Picatinny che consentono di installare una varietà di accessori sulle armi: bipodi, lanciagranate, mirino collimatore, diverse torce elettriche, visori notturni e così via. Tuttavia. questi fucili sono piuttosto pesanti e hanno un forte rinculo. Eppure si sono dimostrati degni nelle mani dei gruppi di forze speciali di mezzo mondo. 
FN SCAR 
Un’altra brillante aggiunta al mercato è stato il belga FN SCAR, un fucile d’ordinanza a fuoco selettivo sviluppato dalla Fabrique National d’Herstal su commissione americana. È costruito per essere estremamente modulare, compresa la canna. Ad esempio, può essere facilmente commutato dal calibro 5,56 a quello 7,62 (gli standard della Nato). 
Il fucile ha un breve pistone a gas e un campo di tiro effettivo di 700 metri. Il lato forte di questo fucile è la sua modularità. Qualsiasi parte dell’arma può essere facilmente riparata semplicemente cambiando il pezzo rotto con uno nuovo. Ed è noto per essere molto efficiente in qualsiasi condizione meteorologica, inceppandosi molto raramente anche in caso di sabbia. 
Come arma per i corpi speciali, ha una slitta Picatinny lungo tutta la parte superiore ed altre tre disposte lungo i due lati e sotto la canna, per torce e lanciagranate. 

Utilizza un tipo di sistema a gas chiuso a recupero, simile alla carabina M1, mentre il carrello dell’otturatore assomiglia allo Stoner 63 o all’Heckler & Koch G36. 
Il lato forte del fucile è che può essere facilmente ‘personalizzato’. Il lato debole è che costa molto di più rispetto alle sue controparti della stessa classe.

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