I nostri gadget, inclusi smartphone e tablet, non sono per niente vicini al massimo delle loro potenzialità. La sfida più grande è il touchscreen, soprattutto quando si parla di frequenza di aggiornamento, tempo di risposta e consumo energetico.
Il mercato globale dell’“interfaccia aptica” – la tecnologia associata al senso del tatto – dovrebbe raggiungere i 20,4 miliardi di dollari entro il 2025, e i nuovi dispositivi necessitano di nuove soluzioni.
Un gruppo di scienziati dell’Istituto Skolkovo di Scienza e Tecnologia (Skoltech) di Mosca ritiene che i semiconduttori realizzati con nanotubi di carbonio a parete singola possano sostituire i loro equivalenti di ossido di metallo nell’elettronica.
Le pellicole conduttive trasparenti (PCT) di ossido di metallo attualmente utilizzate nell’industria presentano diversi inconvenienti per quanto riguarda la riflessione, la fragilità e l’alto costo delle materie prime. Rispetto alle pellicole di ossido di metallo, quelle in carbonio a parete singola sono flessibili, resistenti e chimicamente stabili.
Le caratteristiche opto-elettriche delle pellicole di nanotubi di carbonio, tuttavia, devono essere migliorate. A tal fine, il team di Skoltech ha usato una sorta di “doping”, rivestendone la superficie con un liquido denso, per modificare le proprietà elettriche e ottiche del materiale.
“Abbiamo usato il cloruro d’oro come doping più efficace per le pellicole di nanotubi di carbonio a parete singola”, ha detto il dottorando di Skoltech Aleksej Tsapenko, autore principale dello studio. “Siamo stati in grado di migliorare le proprietà opto-elettriche dei film ottimizzando il solvente e le condizioni di trattamento.”
Gli scienziati hanno sviluppato con successo pellicole di nanotubi di carbonio a parete singola che corrispondono alle caratteristiche opto-elettriche delle loro controparti di ossido di metallo. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Carbon.
Skoltech funziona anche come incubatore di start up. Volete sapere quali sono le più promettenti. Leggete qui.
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