Riciclare attrezzature militari ormai obsolete è un compito importante per le forze armate russe. E non è semplice stabilire se questo compito venga svolto con successo. Molti depositi, infatti, vengono costantemente aggiornati con nuovi esemplari di vecchie armi e carri armati
Spesso questi “cimiteri” sono del tutto incustoditi. Ci sono stati casi in cui alcuni raccoglitori di funghi, durante le loro scampagnate, hanno rinvenuto vecchi missili S-200 SAM abbandonati nella regione di Mosca
Tra gli espedienti utilizzati dal Ministero della Difesa per smaltire attrezzature obsolete c’è l’organizzazione di aste speciali dove vecchi veicoli, ad esempio, possono essere acquistati da singoli individui o da organizzazioni di vario tipo
Prima della vendita le attrezzature militari passano attraverso un processo di “demilitarizzazione”, che prevede la rimozione delle armi e di vari dispositivi
Capita anche che un carro armato o un veicolo militare vengano scartati ancora prima di entrare in servizio e che non abbiano accumulato nemmeno chilometro percorso
Le attrezzature vendute vengono quindi riconvertite per scopi civili. I vecchi carri armati possono essere impiegati come veicoli anti-incendi adatti a intervenire in condizioni difficili
Altre attrezzature vengono invece trasferite in apposite strutture e qui private di alcune parti. I pezzi ancora funzionanti vengono riutilizzati, mentre il resto viene scartato
Un’altra alternativa è quella di destinare le vecchie attrezzature a veri e propri “cimiteri” per le armi, dove le carcasse restano in attesa di essere riciclate o vengono semplicemente lasciate marcire sotto la pioggia e la neve
Tuttavia la Russia non è l’unico Paese che si ritrova ad affrontare il problema dell’attrezzatura militare da smaltire. Simili cimiteri si possono trovare ovunque, anche a Vercelli, in Italia
Il Ministero russo della Difesa però non è intenzionato a ripetere gli errori del passato e oggi sta concordando con i fabbricanti di armi prodotti più duraturi, così come nuove tecniche che consentano il loro riciclo e lo smaltimento. Si spera infatti che queste misure possano, in futuro, ridurre il numero di cimiteri militari