Oblast di Vologda, villaggio di Kiriki-Ulita. Un uomo durante l’immersione rituale, in occasione della festa di Kreshchenie, nell’acqua della sorgente Sokolovskij, sacra a San Nicola Taumaturgo
Valentina Pevtsova/TASS“Kreshchenie Gospodne”, il “Battesimo di Gesù” è una festa cristiana istituita in onore del racconto evangelico del battesimo di Gesù Cristo nel fiume Giordano da parte di Giovanni Battista. Nella Chiesa ortodossa la festa si celebra il 6 gennaio del calendario giuliano, ma per il calendario civile (gregoriano), in uso in Russia dal 1918, cade il 19 di gennaio. Ma perché era stata scelta la data del 6 gennaio?
“Il Battesimo di Cristo”, dipinto del 1515 circa di Joachim Patinir (anche Patinier o Patiner; 1483-1524), pittore fiammingo, attivo soprattutto ad Anversa
Dominio pubblicoL’“Enciclopedia ortodossa” riporta due tesi principali. Secondo la prima, le festività del Natale e del Battesimo di Gesù erano un tempo un’unica festa, che sostituiva l’antica festa pagana del solstizio: il 25 dicembre per il vecchio calendario mobile e il 6 gennaio del calendario giuliano. Per la seconda ipotesi, il 6 gennaio era stato calcolato per mezzo di complessi studi cronologici ed era collegato alle date della morte di Cristo e della Pasqua ebraica.
Mentre nella Chiesa ortodossa russa si celebra il “Battesimo di Gesù”, nella stessa data (6 gennaio) nella Chiesa cattolica romana e in altre Chiese orientali si celebra l’“Epifania” (in russo: “Bogojavlenie”), festa dedicata all’evento dell’adorazione dei Magi, non al battesimo di Gesù nel fiume Giordano. In ogni caso, la festa di “Kreshchenie” viene spesso tradotta come “Epifania ortodossa”, anche se non è molto corretto.
Secondo il Vangelo, quando Gesù si presentò a Giovanni che stava battezzando la gente al fiume Giordano, il Battista rimase sorpreso e disse: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. Al che Gesù rispose: “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”, e si fece battezzare da Giovanni. Durante il battesimo, secondo il Vangelo, lo Spirito Santo discese su Gesù dal cielo sotto forma di colomba e una voce dal cielo disse: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.
In questo modo Gesù dette l’esempio a tutti i suoi seguaci. Come scrive il teologo Aleksandr Moiseenkov, “il rito viene compiuto per sottolineare il legame tra lui e coloro che credono in lui”: chiunque abbia effettuato il rito del battesimo è legato a Dio attraverso di esso.
Il battesimo nel cristianesimo non è solo una celebrazione, ma un sacramento, che lega il battezzato a Cristo. Durante il sacramento il sacerdote usa l’acqua santa: immerge la persona da battezzare in essa per tre volte (se si tratta di un neonato) o la asperge con l’acqua santa se è un adulto.
Un sacerdote ortodosso esegue il rito della consacrazione dell’acqua in occasione della festa di Kreshchenie nella città di Berdsk, nella oblast di Novosibirsk, in Siberia
Aleksandr Kryazhev/SputnikL’acqua santa (aghiasma) è un’acqua santificata con una preghiera speciale e un rito di consacrazione. Questa tradizione nel cristianesimo è nota fin dal II-III secolo. Giovanni Crisostomo nel suo sermone del 387 disse: “A mezzanotte in occasione di questa festa tutti, dopo aver raccolto l’acqua, la portano a casa e la conservano per un anno intero… La qualità di quest’acqua non si deteriora con il passare del tempo; al contrario, l’acqua raccolta oggi rimane intatta e fresca per un anno intero, e spesso per due o tre”.
La consacrazione dell’acqua nell’Ortodossia può essere “Velikoe” (“Grande”), nel giorno di Kreshchenie, e“Maloe” (“Piccola”), in diversi giorni dell’anno, durante le preghiere di santificazione dell’acqua in chiesa. Per Kreshchenie l’acqua viene santificata con una solenne processione verso i bacini idrici, nota come “khod na Iordan”; “processione al Giordano”. L’acqua viene consacrata per due giorni: alla vigilia di Kreshchenie, il 18 gennaio, e il giorno stesso della festa, il 19. L’acqua consacrata secondo il rito “Grande” può essere bevuta solo a stomaco vuoto e dopo una speciale preghiera.
I teologi cristiani sono unanimi: i bagni di Kreshchenie non sono una tradizione cristiana. E certo non “lavano i peccati”, come comunemente si crede a livello popolare. Già nel 1892, lo scrittore spirituale russo Sergej Bulgakov osservava: “A immergersi sono soprattutto quelli che nei giorni degli Svjatki hanno esagerato con i travestimenti, hanno divinato il futuro e fatto altre cose di questo tipo, e ora attribuiscono superstiziosamente a questo bagno il potere di ripulirli dai peccati”.
San Pietroburgo. Un ragazzo si immerge per Kreshchenie nelle acque del fiume Neva, vicino alla Fortezza di Pietro e Paolo. Il buco nel ghiaccio, normalmente detto “prorub”, in occasione di questa festa viene anche chiamato “Iordan”, cioè “Giordano”, come il fiume dove avvenne il battesimo di Cristo
Aleksandr Demyanchuk/TASSBisogna poi notare che a San Pietroburgo, durante la benedizione dell’acqua nei pressi del Palazzo d’Inverno, a cui partecipava la famiglia reale, l’acqua consacrata veniva bevuta direttamente dalla Neva, ma nessuno faceva il bagno.
Gli storici moderni ritengono che questi bagni siano probabilmente un retaggio di una più antica festa pagana dell’acqua associata al solstizio d’inverno.
Nel villaggio russo, la festa di Kreshchenie era associata a molte tradizioni forti, probabilmente precristiane. Il nome popolare della festa era “Vodokreshchi” e l’acqua (in russo “vodá”) santa vi giocava un ruolo centrale. Veniva spruzzata sulle case, sulle persone, sul cortile, sul bestiame, sugli alveari, sugli orti, versata nel pozzo, aggiunta al foraggio del bestiame, messa nelle botti di vino…
Per i contadini l’immersione nel buco scavato nel ghiaccio era obbligatoria, e lo stesso buco (“prorub”) e tutto ciò che lo circondava era considerato “santo”: ad esempio, entro 12 giorni dalla santificazione dell’acqua non si poteva fare il bucato in quella zona. Si riteneva che l’acqua del buco nel ghiaccio avrebbe guarito i malati e purificato dai peccati i sani. L’acqua era anche associata alle preghiere contro gli incendi, che venivano solitamente recitate nel giorno di Kreshchenie: “I santi mi hanno seguito, portando una ciotola d’acqua. Se c’è un incendio, i santi lo spegneranno”.
Processione durante le celebrazioni di Kreshchenie nel villaggio di Orlino, oblast di Leningrado
Aleksej Danichev/SputnikIl giorno di Kreshchenie si eseguivano anche rituali di purificazione in casa, “scacciando i demoni” con il rumore dei piatti, lo schiocco delle fruste o semplicemente con forti grida. Allo stesso tempo, questa festa inaugurava il breve periodo invernale in cui si poteva mangiare la carne, compreso tra i due stretti digiuni, quello natalizio e quello pasquale, il Velikij Post. La carne e gli altri derivati animali si potevano consumare fino alla Maslenitsa.
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