Le nonne russe, e forse anche le bisnonne, li adoravano. Venduti in una tipica confezione di colore rosso, i biscotti si potevano trovare praticamente in ogni casa dell’Urss. Oggi i biscotti vengono prodotti secondo la ricetta classica della fabbrica dolciaria “Bolshevik”.
Ma perché si chiamano “Jubilejnoe”? Piccolo spoiler: l’anniversario (jubilej) della Rivoluzione d’Ottobre non c’entra!
La storia del biscotto è molto più lunga di quanto si potrebbe supporre. La ricetta originale sarebbe stata creata come regalo alla famiglia imperiale da parte dei pasticcieri della casa commerciale francese “Siou fils et Cie”, fornitore ufficiale della corte imperiale, che aveva una fabbrica in Russia. Dopo la Rivoluzione, questa fabbrica, una tra le più note del Paese, fu nazionalizzata e rinominata “Bolshevik”.
1983
Viktor Budan/TASSI primi biscotti erano di forma ovale e si vendevano in una scatola che riportava i ritratti dei membri della famiglia imperiale, visto che furono lanciati in concomitanza con i 300 anni di regno della dinastia Romanov, nel 1913. La ricetta originale piaceva a tutti, pertanto anche i bolscevichi decisero di continuare la produzione.
In seguito, anche la Rivoluzione d’ottobre avrebbe lasciato la sua impronta nella storia dei biscotti: nel 1967, in occasione del 50° anniversario della Rivoluzione, fu lanciata una confezione con rombi rosso-bianchi che richiamavano l’arte dell’avanguardia russa.
LEGGI ANCHE: Come, quando e quanto i russi bevono il tè
Cari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email