Dieci memorabili frasi che gli insegnanti delle scuole russe ripetono spesso

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ELEONORA GOLDMAN
Sapete cosa si intende in Russia per “Kamchatka” quando ci si riferisce alla classe? E cosa vorrà dire “foresta di mani” o “mettere un due a matita”?

Pare che, in Russia, tutti i ragazzi, da Sakhalin a Kaliningrad, abbiano sentito queste frasi dai loro insegnanti. Ecco le più memorabili.

1 / “E la testa non te la sei scordata a casa?

I ragazzi, come si sa, spesso dimenticano a casa libri, quaderni, penne… Scordano anche di fare i compiti… In questi casi questa frase non può mancare.

2 / “Una foresta di mani”

“Chi viene a farsi interrogare? Ho capito… vedo una foresta di mani”. “Chi sa la differenza tra seno e coseno? Un’altra foresta di mani”. Vuol dire che volontari non ce ne sono. E dato che nessuno vuole rispondere, il docente apre il registro e comincia a scegliere dall’elenco in ordine alfabetico chi chiamare alla lavagna. 

3 / “La campanella è per l’insegnante”

La campanella informa il docente che la lezione è finita, e non è un “libera tutti” immediato per i ragazzi, che, finché non avranno segnato i compiti a casa e ottenuto il permesso di alzarsi, devono starsene al loro posto. Questo è quanto intende dire l’insegnante, quando pronuncia questa frase.

4 / “Vieni a sederti al mio posto, e io vado al tuo”

Vi piacerebbe provare a fare l’insegnante? Talvolta ai ragazzi si offre anche questa opzione, specie se cominciano a far troppo baccano o fanno domande non attinenti al tema della lezione. In realtà, però, questo scambio dei ruoli non lo vuole nessuno. 

5 / “Esci e rientra come si deve”

Arrivi a scuola in ritardo? Non puoi semplicemente entrare in classe, devi farlo “come si deve”, cioè, devi bussare alla porta, scusarti con il docente e con i tuoi compagni di classe e poi, quando ti danno il consenso, entrare e andare al tuo posto.

6 / “E ora divido questa dolce coppietta!”

Di solito, lo si dice ai ragazzi che, durante la lezione, non fanno altro che ridere e chiacchierare per i fatti loro. Succede abbastanza spesso, perché è molto più divertente che studiare il secondo principio della termodinamica… Interessante notare che l’espressione “dolce coppietta” (“sladkaja parochka”) è entrata in uso dalla pubblicità televisiva della merendina “Twix”, popolarissima negli anni Novanta.

7 / “Per ora, il 2 te lo metto a matita”

Prima di tutto occorre spiegare che in Russia i voti scolastici vanno da 1 (gravemente insufficiente) a 5 (eccellente), quindi il 2 equivale a “insufficiente”. Quando viene detta la frase di cui sopra, lo studente ha tempo fino al giorno successivo per imparare la materia, perché altrimenti l’insegnante potrebbe prendere una biro e disegnare il 2 con inchiostro indelebile. In questo caso la pagella finale non sarebbe più pienamente soddisfacente. Questo però succederà domani, mentre oggi si può far finta di niente.

8 / “E voi in Kamchatka, cosa ridete? Ditelo a tutti, ridiamo insieme”

Non si sa precisamente perché, ma gli ultimi banchi della classe sono stati ribattezzati in Russia “Kamchatka” e non con il nome di qualche altra regione remota della Russia. Di solito, la “Kamchatka” è il posto preferito dal “dvoechnik” (dalla parola “2”; ossia coloro che regolarmene prendono voti insufficienti) e da quelli che vengono a scuola senza aver studiato: credono che stando più lontano dall’insegnante, saranno meno visibili…

9 / “E ora cosa faccio? Divido il voto tra voi due?”

Avete mai copiato i compiti da un vostro compagno di classe? Chi l’ha fatto, sicuramente avrà sentito queste parole.

10 / “Domani porta a scuola i genitori!”

Frase usata soltanto nei casi estremi, quando le cose si sono messe veramente male. Prima i genitori parlano con l’insegnante. Se ciò non aiuta, vengono convocati dal preside. Da evitare, assolutamente.

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