Sei fatti da conoscere sulle foche di San Pietroburgo

Legion Media
Nel Mar Baltico e nel Lago Ladoga vivono due sottospecie di foca degli anelli, e spesso non resistono alla tentazione di farsi una nuotata fino in centro città. A volte per semplice curiosità, a volte perché spinte dai problemi legati al surriscaldamento globale. Ma per fortuna ora c’è chi può aiutarle

Attorno alla metà di luglio 2022 sui social di San Pietroburgo hanno spopolato i video della foca che si è arrampicata sulle scale del lungofiume per godersi il panorama della città di sera, senza temere gli umani che si trovano a pochi metri di distanza. “Bellissima!”, “Magnifica!” e persino “Da mettere sullo stemma della città!” - commentavano gli utenti. Trattasi di foca botnica, sottospecie delle foche dagli anelli che vivono  nel golfo di Finlandia. È un animale molto raro.

1 / Le foche nel “Libro rosso” delle specie a rischio

Nel golfo di Finlandia vivono 200-300 esemplari di “Pusa hispida botnica”, una sottospecie della foca dagli anelli, La maggior parte vive nelle acque territoriali russe e soltanto un piccolo numero nelle acque di Estonia e Finlandia. Il loro numero è fortemente diminuito alla fine del XX secolo, pertanto l’animale è stato iscritto sul “Libro rosso di San Pietroburgo delle specie a rischio”.

Le cause esatte di questo dramma finora non sono state accertate: alcuni dicono che sia dovuto all’attività dell’uomo, altri accusano i cambiamenti climatici che comportano alte temperature invernali e poca neve. Per partorire e allattare il cucciolo alla foca serve un banco di ghiaccio che essa deve poter continuare a usare per almeno due mesi, ma l’aumento delle temperature spesso non consente la formazione di tali banchi resistenti. 

I cuccioli di foca, piccolissimi e esausti, vengono regolarmente ritrovati sulle rive del golfo di Finlandia da pescatori e turisti. Fino a poco tempo fa, nessuno sapeva che cosa fare con questi animali. Soltanto nei primi anni Duemila due volontari – Vjaceslav Alekseev e Elena Andrievskaja – hanno deciso di dedicarsi al salvataggio e alla riabilitazione delle foche. Nel 2014 a San Pietroburgo i due hanno presentato la loro Fondazione “Amici della foca botnica”. Le autorità hanno assegnato alla Fondazione un’area a Repino (località di villeggiatura vicino a S.Pietroburgo) per allestire un centro di riabilitazione. È in questo Centro che i cuccioli che perdono la madre vengono preparati alla vita in libertà. Fino a oggi il Centro ha salvato ben 130 foche. 

2 / Navigatrici coraggiose

San Pietroburgo sorge sul fiume Neva che collega il Lago Ladoga al Golfo di Finlandia. La città è piena di canali, che le hanno procurato l’appellativo di “Venezia del Nord, e sorge su ben 33 isole. È attraverso questi canali che le foche arrivano in città. Così, nel novembre 2022 una donna che abita in quella zona ha filmato una foca che andava a caccia di pesci nel fiume vicino alla stazione Narvskaja della metropolitana di San Pietroburgo.

Le foche sono state avvistate anche nel centro della città, in particolare nel canale Griboedov e vicino alla Fortezza di Pietro e Paolo, ma anche sui lungofiumi in varie altre parti della metropoli. Molti abitanti ormai sanno che se la foca ha un aspetto sano ed è ben nutrita, non conviene dare l’allarme: l’animale potrebbe aver deciso semplicemente di ammirare il tramonto in città per poi proseguire la sua vita abituale. Se, invece, sta male, occorre comunicarlo urgentemente agli zoologi. 

Le foche “urbane” non sono numerose. Di solito preferiscono evitare gli incontri con l’uomo e si tengono al largo della parte occidentale dell’isola di Kotlin. 

3 / Corpacciute e tondeggianti

Normalmente, le dimensioni della foca non sono molto grandi. Tuttavia quelle del Baltico sono  tra le più grandi della specie: lunghe fino a 1,5 metri, possono pesare 120-130 kg. Il grasso sottocutaneo è indispensabile per poter sopravvivere nelle fredde acque del mar Baltico. 

Quello che suscita una simpatia particolare sono gli anelli sulla pelliccia scura di questo animale (da qui il nome; foca dagli anelli) e i suoi occhi enormi e senza fondo, capaci di intenerire anche i cuori più duri.

Lo sguardo assai espressivo della foca è dovuto alla lunga permanenza fuori acqua, quando apposite ghiandole cominciano a secernere liquido per proteggere gli occhi dell’animale. 

4 / Attenzione: è un predatore!

Malgrado l’aspetto grazioso, la foche, come tutti i pinnipedi, sono innanzitutto predatori. Litigano tra di loro, anche se amano riposare tutte insieme sulle rocce, perché così è più facile accorgersi di eventuali pericoli.

La dentatura della foca le permette di afferrare pesci molto grossi, quindi potrebbe mordere anche l’uomo ferendolo gravemente. Insomma, è meglio non toccare l’animale. 

5 / Hanno orari prestabiliti

Nel 2017 alcuni zoologi russi hanno effettuato un monitoraggio con l’aiuto di fototrappole, scoprendo che le foche botniche vivono secondo orari prestabiliti.

Vanno a caccia alle 7.30 del mattino e tornano sulle loro rocce preferite dopo le 15.30. È interessante che partono tutte insieme, ma ritornano una ad una. È stato notato anche che alla sera il numero di foche aumentava. Ciò significa che alcune di loro erano in realtà partite prima dell’alba. 

6 / A volte preferiscono vivere con l’uomo

La foca botnica ha una parente molto stretta, la foca del Ladoga (Pusa hispida ladogensis), che vive nell’omonimo lago. È leggermente più piccola rispetto alla foca marina, ma comunque graziosa e socievole. Proprio a questa sottospecie appartengono le due foche più conosciute di San Pietroburgo – Kroshik e Shlissik, che alcuni anni fa sono state salvate dagli abitanti locali e affidate alla Fondazione Amici della foca botnica. 

Sono stati intrapresi diversi tentativi di rimetterle in libertà, ma tutte le volte ritornavano. Alla fine è stato deciso di lasciarle nella piscina del centro di riabilitazione, cosa che hanno gradito moltissimo. Gli specialisti del centro hanno poi spiegato che la loro riluttanza a tornare in libertà potrebbe essere dovuta al fatto che entrambe le foche sono state affidate al centro quando erano piccolissime. 

Guardate! Guardate come corrono per avere la loro colazione!

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