Quali squadre di calcio estere sono di proprietà di uomini d’affari russi?

Roman Abramovich

Roman Abramovich

Clive Rose / Getty Images
Per alcuni è solo business, per altri una vera passione. Il primo è stato Roman Abramovich con il Chelsea, ma chi ha seguito le sue orme e con quali risultati?

1 / Román Abramóvich – Chelsea FC

Il proprietario del Chelsea FC, Roman Abramovich festeggia la vittoria della Champions League dopo la finale di UEFA Champions League tra Manchester City e Chelsea FC, 29 maggio 2021 a Porto, Portogallo

“Fin dall’inizio ho capito che il club con lui sarebbe molto cresciuto. Come mai? Perché ci metteva dentro una parte di sé”, ha detto José Mourinho, oggi allenatore della Roma e in passato grande trionfatore nell’Inter del Triplete, che ha allenato il Chelsea di Abramovich dal 2004 al 2007 e poi dal 2013 al 2015.

Abramovich è stato l’iniziatore della moda, tra gli oligarchi russi, di acquisire club calcistici stranieri: lui lo ha fatto nel 2003 e quello per i Blues è stato il suo grande amore per 19 anni. Prima dell’arrivo di Abramovich, il Chelsea era spesso in posizioni alte della classifica, ma non vinceva mai. I giocatori si lamentavano, sostenendo che nel club regnasse il caos. Tutto è cambiato con il nuovo proprietario: ha creato un sistema Chelsea, e non ha risparmiato soldi per gli acquisti di giocatori importanti e di allenatori di primo piano, tra cui moltissimi italiani. Di conseguenza, il Chelsea è fiorito ed è diventato uno dei top club europei: cinque vittorie nella Premier League inglese (l’unica volta in cui si era laureato campione d’Inghilterra risaliva al 1954-55), di cui una conquistata da Carlo Ancelotti e una da Antonio Conte, due Champions League (la prima, storica, con in panchina Roberto Di Matteo), e poi varie League Cup, FA Cup, Community Shield, senza dimenticare due Europa League (una alzata da Maurizio Sarri), una Supercoppa Uefa e una Coppa del mondo per club. Insomma, i ragazzi di Stamford Bridge sono diventati tra i più vincenti in Europa.

Nel 2022, Abramovich ha annunciato la cessione del club per evitare possibili sanzioni in relazione al conflitto russo-ucraino, e ha anche condonato al club un debito di 1,5 miliardi di sterline. Ha già promesso di trasferire tutto il ricavato della vendita del club alla fondazione Chelsea , che dal 2010 è impegnata in progetti di beneficenza e sociali.

2 / Dmitrij Rybolóvlev – AS Monaco FC

Il presidente dell'AS Monaco Dmitrij Rybolovlev assiste con Vadim Vasilyev alla partita di finale di Coppa di Lega tra Paris Saint-Germain (PSG) e AS Monaco a Bordeaux, in Francia, 31 marzo 2018

L’oligarca ex proprietario di Uralkalij (azienda russa produttrice ed esportatrice di potassio), oggi classificato al 27º posto nella classifica degli uomini d’affari più ricchi della Russia secondo “Forbes”, è arrivato al grande calcio, ispirato, a quanto ha raccontato, dall’esempio del proprietario del Chelsea, Roman Abramovich. Nel 2011 ha venduto il pacchetto di maggioranza di Uralkalij, si è trasferito a Monte Carlo ed è diventato il principale proprietario del club locale, l’Association Sportive de Monaco Football Club.

Il Monaco in quel momento stava attraversando uno dei suoi periodi peggiori, con addirittura la retrocessione in Ligue 2 (la serie B), e aveva un disperato bisogno di un investitore, e Rybolovlev non badò a spese. Investì più di 100 milioni di euro per acquistare giocatori (superato solo dal club parigino del Psg, che è di proprietà degli sceicchi del Qatar), e dopo una stagione e mezzo dall’arrivo della nuova proprietà i monegaschi sono tornati nell’élite del calcio francese, grazie alla promozione conquistata con sulla panchina Claudio Ranieri. Nella stagione 2016/17, il club si è poi addirittura laureato campione di Francia!

Una volta Rybolovlev ha ammesso che gestire una squadra di calcio è più difficile che essere a capo di un colosso come Uralkali, e negli anni le ambizioni dell’oligarca sono in qualche modo diminuite. Ora dichiara pubblicamente obiettivi modesti: provare a vincere qualcosa in Francia e non fare brutte figure nelle competizioni europee. “Non siamo il Chelsea o il Real Madrid e non saremo mai un super club che lotta ogni anno per il campionato e per la finale di Champions League”, ammette.

3 / Maksím Djómin – AFC Bournemouth

Jamie Redknapp (a sinistra) e Maksim Demin, proprietario dell'AFC Bournemouth, prima della partita di Premier League tra AFC Bournemouth e Arsenal, Inghilterra, 14 gennaio 2018

Nel 2011, la squadra di calcio dell’Athletic Football Club Bournemouth, dell’omonima cittadina inglese sul Canale della Manica, viveva un’esistenza miserabile ed era sulla soglia che porta fuori dal calcio professionistico. Il club è stato salvato da debiti e creditori dal finanziere e commerciante di petrolio russo Maksim Djomin (spesso traslitterato Demin), che, insieme alla sua famiglia, si è trasferito dalla Russia proprio a Bournemouth. Dopo aver prestato soldi al club in un momento critico, non li ha mai recuperati. Ma dopo aver pagato 450.000 £, il russo è diventato proprietario del 50% delle azioni del club e due anni lo ha rilevato al 100%.

Amici e partner di Demin lo presero in giro, dicendo che la squadra era “una valigia senza manico”. C’è infatti una espressione russa (“он как чемодан без ручки: нести тяжело, а бросить жалко”; “è come una valigia senza manico: da tenere è difficile, ma buttarla via dispiace”). Insomma, ritenevano che l’acquisto fosse stato un giocattolo inutile e costoso. Ma tutto andò diversamente: il proprietario russo fece una rivoluzione a Bournemouth, che in seguito fu chiamata il “miracolo russo”. Nel corso di tre stagioni, iniettò più di 25 milioni di sterline nel club, ha trovato un allenatore in grado di affrontare obiettivi ambiziosi, ha iniziato a comprare giovani giocatori locali da far “crescere”. Di conseguenza, il Bournemouth ha fatto il decollo più incredibile nella storia di tutti i campionati inglesi: da squadra sempre in bilico tra League One e League Two (corrispondenti alla Serie C e Serie D italiane) è arrivata alla Premier League inglese e ha ottenuto il miglior risultato in tutti i suoi 116 anni di storia. La storica promozione è avvenuta nel 2015 e i “Cherries” sono rimasti nella massima serie per 5 stagioni (con un eccezionale nono posto nel 2016/17). Ora il club del russo gioca in Championship, la serie B inglese, ma lotta per tornare tra le grandi.

4 / Davíd Traktovénko – Sydney FC

 Il proprietario del Sydney FC David Traktovenko

La squadra di calcio australiana del Sydney Football Club ha attirato l’attenzione del banchiere russo David Traktovenko dopo che sua figlia Alina ha sposato l’uomo d’affari australiano Scott Barlow. Nel 2006, Traktovenko ha acquistato il 22% del club e due anni dopo ha ampliato la quota al 90%.

Sapeva per certo cosa doveva fare con un una compagine non molto vincente come il Sydney FC: lo stesso che aveva fatto con lo Zenit di San Pietroburgo, un tempo squadra outsider, diventata con lui alla presidenza del consiglio di amministrazione la più forte della Russia. Ha davvero ripetuto il successo: sotto di lui, il Sydney è diventato per la prima volta campione d’Australia. E, poi lo fatto per cinque volte. Traktovenko ha portato a giocare tra i canguri anche campioni del calibro di Alex Del Piero che, con 47 presenze e 24 gol tra il 2012 e il 2014, è rimasto nei cuori dei tifosi.

5 / Antón Zingarévich – PFK Botev Plovdiv

Anton Zingarevich (a destra) e Boris Zingarevich, membro del consiglio di amministrazione della

Figlio del multimiliardario russo Boris Zingarevich, Anton è meglio conosciuto nel mondo del calcio come ex proprietario della squadra di calcio inglese del Reading FC. Lo ha acquistato nel 2012 per 25 milioni £, si è interessato poco o nulla al club, e lo ha venduto a un gruppo di investitori thailandesi due anni dopo al prezzo simbolico di una sterlina. I nuovi proprietari si fecero carico di tutti i debiti del club, che erano molti, e ricevettero il Reading in uno stato deplorevole: sotto Zingarevich, il club non era riuscito a rimanere in Premier League, e non era in grado di lottare per tornare nella massima serie.

Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti e Zingarevich Jr. è riuscito a finire pure nella lista dei ricercati federale russa con l’accusa di appropriazione indebita per un valore di 2,5 miliardi di rubli. Il caso è stato chiuso nel 2019 e lui è rimasto una delle persone più ricche del Paese. Secondo i media bulgari, la fortuna di famiglia di entrambi gli Zingarevich nel 2018 ha superato il miliardo di dollari, le loro aziende lavorano nella produzione di carta, cellulosa, edilizia ed energia. Si ritiene inoltre che Anton Zingarevich e i suoi partner posseggano i cartellini di circa duemila calciatori in tutto il mondo (principalmente africani e sudamericani). Due anni fa, è apparsa l’informazione che Zingarevich aveva di nuovo nel mirino l’acquisto di una squadra di calcio. La scelta è caduta sul club bulgaro della città di Plovdiv, il Profesionalen Futbolen Klub Botev, acquisito dall’imprenditore nel luglio 2021.


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