L’unico matrimonio nello Spazio: quando è avvenuto e perché non ce ne sono stati altri?

James Nielsen/Getty Images/AFP
Nel 2003 il cosmonauta russo Jurij Malenchenko prese in sposa a distanza una cittadina statunitense, mentre si trovava in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale. Ma la cosa non piacque a tutti, e ha avuto conseguenze sia per lui che per tutti quelli che sognavano di ripetere nozze tanto particolari

Una bella ragazza bruna, alta di statura, indossa un classico abito da sposa realizzato nel salone più prestigioso di Houston. Entra nella sala, dove sono riuniti circa 200 ospiti, accompagnata dalla canzone di David Bowie “Absolute Beginners” e sfodera un sorriso a trentadue denti allo sposo, attraverso il monitor della teleconferenza. Lui si trova 402 km sopra di lei, nello Spazio. La ragazza si mette da sola l’anello al dito e manda un bacio. Lui fa lo stesso.

Era il 10 agosto 2003, quando Ekaterina Dmitrieva, una cittadina statunitense di origine russa, tramite video satellitare, si sposò, dal quartier generale della Nasa a Houston, con il cosmonauta russo Jurij Malenchenko. Lui era sulla Stazione Spaziale Internazionale, nella sua uniforme standard, alla quale aveva aggiunto solo un farfallino al collo.

Il primo matrimonio nello Spazio per ora è l’unico nel suo genere. E le sue conseguenze si fecero sentire anni dopo.

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Posizione molto scomoda

Jurij Malenchenko, nato nel 1961, ha effettuato cinque voli spaziali durante la sua carriera e ha trascorso in totale più di due anni in orbita. È il secondo nella classifica dei cosmonauti in termini di durata totale dei voli: 827 giorni e 9 ore. Gli è stato anche conferito il titolo di Eroe della Russia, il più alto riconoscimento del Paese. Ma non è stato questo a portargli una popolarità diffusa, bensì il suo matrimonio spaziale.

Aveva 41 anni quando conobbe la ventisettenne Ekaterina a Houston, a una festa in onore dell’anniversario del primo volo spaziale con equipaggio, quello di Jurij Gagarin del 1961. Ekaterina era emigrata negli Stati Uniti dall’Urss con i suoi genitori quando aveva 4 anni. Sua madre ha lavorato alla Nasa come specialista in programmi orbitali, suo padre insegnava in una delle università del Texas. A quel tempo, Jurij si stava addestrando a Houston come comandante dell’equipaggio prima del suo terzo volo, e quattro mesi prima del decollo fece la sua proposta di matrimonio a Ekaterina.

Le nozze erano previste per agosto, dopo il ritorno di Jurij sulla Terra, ma la missione fu prorogata fino alla fine di ottobre. Il cosmonauta lo apprese quando era già in orbita. Non si parlò neppure di rimandare la cerimonia: quella del cosmonauta è una professione pericolosa, e tutto può succedere prima del ritorno a terra, tanto più che meno di sei mesi prima c’era stato il disastro della navetta americana Columbia (tutti i 7 membri dell’equipaggio sono morti 16 minuti prima atterrare a terra).

Fu presa la decisione di un matrimonio spaziale, che non piacque però alla parte russa. La reazione di Rosaviakosmos e del Centro di controllo missione russo fu dura. “Purtroppo Jura ci ha messo in una posizione molto scomoda. Non ci ha affatto avvertito. Se la sua fidanzata ha chiesto il permesso alle autorità e si è ufficialmente rivolta alla Nasa, Jurij invece no. Non ha detto nulla prima del volo, ma, mettendosi in contatto dall’orbita, ci ha messi di fronte al fatto compiuto”, disse il segretario stampa di Rosaviakosmos Sergej Gorbunov.

Jurij Malenchenko e sua moglie Ekaterina Dmitrieva

“Non gli abbiamo proibito di sposarsi, ma lui dovrebbe comportarsi come un cosmonauta, non come una star del cinema”, dichiarò il colonnello generale Vladimir Mikhailov, comandante dell’aeronautica russa. I problema principale era che un ufficiale russo in attività, con accesso ai segreti di Stato, avrebbe dovuto ottenere un permesso preventivo per poter sposare un cittadino di un altro Stato, e comunque avrebbe dovuto farlo sulla Terra.

Uno sposo di cartone

La coppia venne invece pienamente supportata dalla dirigenza della Nasa. Secondo la legge del Texas, il matrimonio a distanza è consentito se lo sposo non può essere presente per un motivo valido. Furono persino autorizzati a tenere la cerimonia presso la sede Nasa di Houston.

Per questo, il giorno del matrimonio, venne organizzata una teleconferenza con la Stazione spaziale internazionale, classificata ufficialmente come conferenza familiare privata e dunque non trasmessa pubblicamente sulla televisione della Nasa. In precedenza, erano arrivati sulla Stazione Spaziale Internazionale, in un pacco speciale sulla navetta cargo Progress, un papillon e una fede nuziale, uguale a quella di Ekaterina: ossia tempestata di pietre preziose con la forma dei pianeti, del Sole e della stessa Stazione Spaziale Internazionale.

L’intera cerimonia durò 25 minuti. “Circa un terzo degli ospiti parlava russo”, disse uno degli addetti. Al posto di Malenchenko, firmò i documenti il suo avvocato, che aveva la delega. L’astronauta americano Edward Lu, il secondo membro della spedizione sulla ISS, fece da testimone dello sposo, eseguendo persino nello Spazio, con un sintetizzatore portatile, la celebre marcia nuziale di Mendelssohn.

“Per quanto Jurij fosse lontanissimo, lo sentivo vicino a me”, disse  Ekaterina Dmitrieva al “New York Times”, quel giorno.

Dopo la cerimonia, Ekaterina e i suoi ospiti andarono al ristorante italiano “Villa Capri” a Clear Lake, vicino a Houston, dove li stava aspettando un cartonato a figura intera di Malenchenko.

Quel giorno, il Centro di controllo del volo russo non entrò mai in contatto con lo sposo, sostenendo che il matrimonio era affar suo e che per questo non possono essere spese risorse statali. “Non terremo conferenze stampa o fuochi d’artificio in questa occasione”, disse, stizzito, Sergej Gorbunov.

Niente più matrimoni in orbita

Jurij Malenchenko tornò sulla Terra due mesi dopo, Ekaterina lo attendeva all’aeroporto per il bacio non a distanza. Lei si è poi trasferita a vivere in Russia, ma non ha mai rinunciato alla cittadinanza statunitense. Nel giugno successivo si risposarono in una piccola chiesa di Jaroslavl, una città a nord di Mosca. Nel 2006 è nata la loro figlia Kamilla.

Ekaterina Dmitrieva attende l'arrivo dell'equipaggio della capsula Soyuz TMA-2 con Jurij Malenchenko

Molti esperti preconizzarono per Malenchenko la fine della carriera, visto che, con quelle nozze, era andato contro la dirigenza, ma in seguito il cosmonauta ha lavorato sulla Stazione Spaziale Internazionale altre due volte: nel 2007 e nel 2012.

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Tuttavia, il matrimonio spaziale non è passato senza lasciar tracce. Successivamente, nei contratti firmati dai cosmonauti, è apparsa una clausola che vieta espressamente cerimonie nuziali in orbita.

La principale conseguenza personale per Malenchenko si è verificata invece nel 2019. A quel tempo era già stato congedato nella riserva delle Forze Armate e non faceva già più parte del corpo dei cosmonauti attivi, e ricopriva un incarico amministrativo presso il Centro di Addestramento dei Cosmonauti. Ma lì gli è stata negata la promozione a un alto incarico: quello di vicedirettore del Centro. Secondo fonti dell’industria missilistica e spaziale, il “njet” è arrivato a causa della moglie americana. La candidatura di Malenchenko non è stata approvata dal servizio di sicurezza di Roskosmos, visto che la posizione di vice implica l’ammissione a informazioni riservate.


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