Konstantin Chaykin (1975-) è un orologiaio russo indipendente che ha già al suo attivo decine di invenzioni. Le sue creazioni ottengono da tempo riconoscimenti prestigiosi a livello mondiale: per quattro anni (fino al 2019) è stato il primo e unico russo mai stato a capo della più prestigiosa associazione di orologiai indipendenti al mondo, l’Académie Horlogère des Créateurs Indépendants (AHCI). Nell’aprile 2021, la Wipo, l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, gli ha conferito una medaglia d’oro, che viene assegnata per meriti nello sviluppo di un particolare settore. Anche in questo caso, è l’unico russo ad averla ricevuta nella storia. E, in generale, nel mondo dell’orologeria, solo pochissimi hanno tali medaglie. Gli orologi creati dalla manifattura Chaykin conquistano puntualmente i primi posti nelle principali mostre mondiali, ma il nostro Pianeta è poco per questo ambizioso maestro orologiaio: l’ultimo suo sviluppo, l’orologio da polso “Mars Conqueror 3”, sincronizza l’ora terrestre e quella marziana ed è destinato ai pionieri che esploreranno lo Spazio.
Mars Conqueror 3
Konstantin ChaykinChaykin è arrivato nel settore dell’orologeria quasi per caso. “Non ho nessuna tradizione familiare”, racconta a Russia Beyond. “A meno di non considerare il fatto che mia nonna lavorava allo sportello clienti di un’officina di riparazione di orologi, al civico 23 della prospettiva Nevskij, nell’allora Leningrado”. Da bambino, ereditando l’hobby da suo padre, Konstantin si interessò alla radiotecnica. All’inizio in uno dei circoli del campo dei Pionieri (“Un’esperienza unica! Con l’aiuto del codice Morse e una stazione amatoriale, noi ragazzi sovietici potevamo comunicare con il mondo intero!”), poi in un club al doposcuola e, infine, in una scuola tecnica specializzata. Il romanticismo del mondo della meccanica, che spinge sempre più in là i confini della realtà conosciuta, catturò il giovane di talento. “Anche se il servizio militare (da radiotelegrafista, prima in Carelia, poi in Ossezia del Sud) mi ha fatto passare la passione rapidamente”, dice.
Alla fine della naja, negli anni Novanta, ha fatto diversi lavori, dall’idraulico al rappresentante, fino a quando ha iniziato a vendere orologi. “Io e il mio partner abbiamo avviato rapidamente un’attività che non richiedeva molto tempo. Io avevo il desiderio di capire cosa ci fosse all’interno degli orologi, di approfondire, di capirne il principio”, racconta Chaykin. Fu così che iniziò a smontare e studiare orologi moderni e antichi, impadronendosi da solo dei rudimenti del mestiere. “All’epoca non esisteva YouTube, e internet non era certo come oggi”, afferma. Pertanto, studiavo sui libri. Ma non è nemmeno la cosa che mi ha aiutato di più. Ho imparato grazie a tentativi ed errori, e penso che questo abbia gettato le basi per la mia percezione della specialità come una costante ricerca creativa. Non mi interessa ripetere, mi interessa soprattutto inventare, fare quello che nessuno ha mai fatto prima”.
Konstantin ora non ha certo più bisogno di guardare dentro i meccanismi degli altri. Tutte le strade sono percorse, quello che è venuto prima di lui è stato studiato. La collezione di orologi raccolta si è trasformata nel capitale iniziale della sua attività, quando nel 2003 Chaykin ha deciso di aprire la propria manifattura. Un’esperienza di successo che ha portato riconoscimenti e commissioni è stata quella del primo tourbillon creato da un orologiaio russo. Prima di Chaykin, nessuno lo aveva fatto negli ultimi 175 anni. Il tourbillon è una parte speciale di un orologio che smorza la gravità e consente quindi al movimento di funzionare senza intoppi.
Tourbillon
Konstantin Chaykin“A quel tempo era qualcosa di molto complesso, proveniente dal mondo dell’alta orologeria, cosa che nessuno nel nostro Paese faceva”, afferma Konstantin. Chaykin realizzò, letteralmente pezzo per pezzo, il primo orologio da tavolo con un tourbillon. Riviste specializzate iniziarono a scrivere dell’ambiziosa novità dell’ingegnoso orologiaio autodidatta venuto fuori dal nulla e, come si suol dire, si risvegliò famoso.
Cinema
Konstantin ChaykinIn seguito, la complessità dei suoi orologi è solo aumentata. “Il mio primo orologio da polso (2008) era solo un orologio meccanico con una riserva di carica di dieci giorni. Volevo un movimento ‘di lunga durata’”. Poi ci sono stati modelli unici che Konstantin considera tra i più complessi della sua collezione. Questi sono l’orologio da polso “Decalog” con indicazione dell’ora ebraica in helek (un diciottesimo di minuto) e rega; l’orologio “Cinema” con un dispositivo in miniatura che funziona come un proiettore cinematografico montato al suo interno, che mostra immagini in movimento; l’orologio “Lunokhod” con un’indicazione unica delle fasi lunari a forma di sfera nel cuore del quadrante e, infine, la collezione marziana.
Decalog
Konstantin ChaykinLunokhod
Konstantin ChaykinMa la serie più popolare e conosciuta in tutto il mondo è “Wristmons”, orologi da polso con indicazione dell’ora in modo “antropomorfo”. Ha avuto inizio con il già leggendario orologio “Joker” del 2017, che ha raccolto tutti i premi possibili e che fino a oggi fa la parte del leone negli ordini della manifattura. Il quadrante di questo orologio raffigura il volto del personaggio della saga di Batman con il suo caratteristico sorriso (con cui mostra le fasi lunari), mentre le solite lancette sostituiscono le pupille degli occhi, muovendosi sulle “cavità oculari” smaltate. L’espressione fisiognomica del quadrante cambia quindi continuamente; “fa 20.000 smorfie diverse”, ha contato l’orologiaio.
Wristmons
Konstantin ChaykinCome parte di questa serie per la prestigiosa asta mondiale di orologi Christie’s Only Watch a Ginevra nel 2019, Konstantin ha persino inventato il primo orologio da polso autoritratto al mondo, conferendo al “volto” del quadrante le sue caratteristiche. Partendo da una base di 18.000-24.000 franchi svizzeri, questo orologio è stato venduto per 70.000 franchi. All’interno della serie, che è in costante crescita con nuove idee, c’è, ad esempio, il modello “Dracula”, che di notte… vede crescere i canini.
Dracula
Konstantin ChaykinGli orologi da tavolo sono un’altra direzione degli esperimenti di Chaykin. Pertanto, il suo orologio “Moskovskaja Paskhalija” è incluso nel Russian Book of Records come il più complesso mai prodotto nel Paese: ha ben 2.506 pezzi che permettono 27 diverse funzioni. “Una volta volevo risolvere un compito non banale che non era mai stato affrontato prima di me: creare un orologio che facesse il conto alla rovescia e mostrasse la data della Pasqua ortodossa (è noto che cambia di anno in anno)”, dice il maestro. “Tutto è cominciato da lì. Abbiamo realizzato uno dei primi modelli di questa serie come regalo al patriarca”. È stato questo meccanismo ultracomplesso e rivoluzionario, presentato all’esposizione internazionale di Basilea nel 2007, a diventare per Chaykin un pass per l’élite dell’arte orologiera mondiale.
Moscow Computus
Konstantin ChaykinKonstantin progetta tutti i suoi modelli da solo. Le maestranze della manifattura (il personale è ridotto: solo 20 persone) aiutano poi a dar loro vita. Chi lavora impara il mestiere direttamente in azienda, perché non c’è una scuola specializzata nel Paese. Producono circa 150 orologi all’anno (quest’anno, cercando di recuperare il tempo perduto per la pandemia di Covid-19 nel 2020, si prevede di raggiungere i 200 pezzi). Il costo dell’orologio è di 10.000 $. Ogni orologio è realizzato a mano, con lo studio più attento di tutti i dettagli sotto la supervisione personale di Chaykin.
“L’orologiaio è un mestiere che combina fino a 20 diverse professioni”, afferma lui. È arcidifficile. Ecco perché siamo così soli in Russia. Naturalmente, ci sono grandi fabbriche rimaste dai tempi sovietici o fatte rivivere in seguito. Ma la manifattura di orologi, che produce costosi meccanismi esclusivi per l’orologeria di fascia alta, è ancora una sola. A proposito, quanto a ricavi superiamo qualsiasi fabbrica”.
Parlando del futuro degli orologi da polso, Chaykin, grande appassionato di fantascienza, prevede che gli orologi meccanici, simili a quelli che produce nella sua manifattura, finiranno nei musei. A mostrarci il tempo ci saranno invece bioprotesi basate su chip impiantati nella mano o in un occhio.
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