Lo shashlyk (spiedini di carne) è un piatto della tradizione caucasica, entrato a far parte della cucina russa alla fine del XIX secolo. In epoca sovietica, è diventato sinonimo di “week end estivi” e “gite fuori porta”.

Sergej Prokudin-Gorskij
Cucinare gli shashlyk all’aperto (il moderno barbecue) era un’usanza molto popolare durante le feste di maggio (già in epoca sovietica si celebrava la Festa dei Lavoratori il 1° maggio, e il Giorno della Vittoria il 9 maggio). Impossibile immaginare la prima settimana di maggio senza una bella grigliata all’aria aperta!

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I sovietici organizzavano grigliate con amici e parenti letteralmente ovunque: in dacia, nei cortili dei palazzi residenziali, lungo le rive dei fiumi e sulle spiagge.

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Preparare gli shashlyk era considerato un "lavoro da uomini", come abbiamo raccontato qui: ogni uomo sovietico marinava la carne a modo suo, convinto che non esistesse alternativa migliore! Di solito, la carne veniva marinata con sale, pepe, limone e aceto o acqua frizzante Borjomi. Alcuni aggiungevano "ingredienti segreti" come kefir, spezie orientali o menta.
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Il più delle volte, per gli shashlyk i sovietici usavano collo di maiale, carne di agnello o cosce di pollo. La carne non doveva essere troppo magra, altrimenti il piatto sarebbe risultato “asciutto”.
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In epoca sovietica, la preparazione degli shashlyk era una sorta di “team building”: se c’erano degli stranieri in visita, venivano immediatamente coinvolti nella preparazione della grigliata.
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Cucinare gli shashlyk era una cosa che univa le persone di tutte le età e nazionalità. Nemmeno i politici e i diplomatici dei circoli più alti si tiravano indietro!
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Tutto quello che serviva per preparare gli shashlyk lo si poteva comprare nel negozio più vicino: una griglia portatile, alcuni spiedini e carboni per il fuoco.
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Lo shashlyk era anche uno dei cibi di strada più popolari in tutta l'Unione Sovietica: lo si poteva ordinare dai paesi Baltici all'Estremo Oriente.
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Per coloro che non potevano uscire di casa, l'industria sovietica aveva creato un piccolo grigliatore elettrico da usare in terrazza. Oggi una legge, adottata nel 2019, vieta di fare il barbecue sul balcone di un appartamento.
Edmond Keosayan/Mosfilm, 1975