Le sorelle Averina, le regine della ginnastica ritmica che sognano le Olimpiadi

Global Look Press
A soli 22 anni, Dina e Arina vantano un palmarès pieno di ori mondiali. E, nonostante la pandemia, continuano a coltivare il sogno dei Giochi

“Come si passa il tempo in quarantena? Si fa qualche puzzle, un collage, dei disegni colorati fino a quando non si scaricano i pennarelli (...). Ah, e abbiamo piantato un alberello!”. Ecco com’è la vita quando lo sport viene messo in pausa per le gemelle Dina e Arina Averina, 22 anni, campionesse di ginnastica ritmica.

Le ginnaste Dina e Arina Averina si esibiscono nel VII spettacolo di Capodanno dei campioni olimpici

La pandemia ha chiuso in casa anche loro. Ma, nonostante la serrata di primavera, le ragazze a conti fatti hanno avuto pochi giorni liberi: hanno continuano ad allenarsi, seguendo una rigida routine. 

“Ti alzi, ti lavi la faccia, ti sottoponi a un controllo medico e vai al palazzetto dello sport - ha raccontato Dina, svelando la loro routine in un documentario realizzato da Match TV -. Si ripassa la coreografia e ci si allena, giorno dopo giorno. In altre parole, non abbiamo cambiato di una sola virgola il nostro programma”.  

D’altronde le giovani campionesse sono abituate agli addestramenti estenuanti: è così che sono riuscite a fare incetta di medaglie (13 ori per Dina, 4 per Arina). 

Nate a Zavolzhye, una piccola città nella regione di Nizhnij Novgorod (369 km da Mosca), si sono avvicinate alla ginnastica ancor prima di iniziare la scuola.

Arina Averina durante la Coppa del Mondo di Ginnastica Ritmica FIG, Pesaro 2019

Inizialmente univano gli studi allo sport, ma al compimento dei 14 anni si sono trasferite a Mosca per allenarsi con Vera Shatalina, allenastrice olimpica che lavorava anche con Alina Kabaeva

“Per il primo training camp siamo andate direttamente in Croazia, dove ci siamo allenate con le stelle della ginnastica (...). Eravamo stordite, perché per noi si trattava di un’opportunità unica”, ha raccontato Arina.

Pochi anni dopo hanno iniziato a raccogliere i primi frutti: prima Dina, che ha vinto il Campionato di Mosca nel 2014; lo stesso anno, poi, le sorelle hanno partecipato al Grand Prix di Holon, e lì è stata Arina a salire sul gradino più alto del podio. Nel 2017 hanno portato a casa entrambe l’oro ai Mondiali, in diverse discipline.

Così come hanno confessato più volte, hanno sempre cercato di tirare fuori il meglio l’una dall’altra, fin dall’inizio della loro carriera.

“Per Dina è stata dura quando io sono arrivata prima e lei seconda: si è arrabbiata molto, ha addirittura pianto”, ha detto Arina. 

Crescendo, le sorelle sono riuscite a mettere da parte rivalità e gelosie, e oggi rappresentano un bell’esempio di sana competizione e sostegno reciproco. 

Ognuna riesce a ottenere grandi risultati nella propria disciplina: Dina, infatti, se la cava magistralmente con il cerchio e le clavette, Arina con la palla e il nastro, così come hanno spiegato nel talk show di Ivan Urgant in onda sul Prima Canale della Russia. Differiscono anche in termini di personalità, ma questo non impedisce loro di essere amiche e di passare tutto il loro tempo libero insieme. “Io ho un carattere forte e serio, Arisha [Arina] è più gentile, più morbida. (...) Ma condividiamo gli stessi gusti e interessi, quindi ci troviamo sempre d'accordo. Non ci annoiamo mai e stiamo sempre insieme; possiamo chiacchierare all'infinito e raccontarci tutti i nostri segreti e problemi, e nessuno ne verrà mai a conoscenza”, dice Dina. 

Dina Averina

Nel febbraio 2020, Dina si è infortunata alla schiena, ma ha comunque partecipato ai campionati russi. 

“Il dolore era atroce. Non avevo mai provato niente del genere prima”, ha detto Dina. Qualche mese dopo, guarita dall’infortunio, ha partecipato a un’altra competizione internazionale, organizzata in formato digitale a causa della pandemia. “All'inizio ero spaventata. Mi dicevo: cosa sta succedendo? E il mio stato d'animo non era per niente facilitato dal fatto che mi ero fatta male proprio in quella stessa sala (...) Tremavo un po’... Ma quando sono uscita e ho visto i giudici e il tappeto mi sono tranquillizzata”, racconta Dina.

Le sorelle stavano già sognando le Olimpiadi di Tokyo 2020, messe però in pausa a seguito della pandemia. 

“Stavamo facendo allenamento quando abbiamo saputo che i Giochi Olimpici sarebbero saltati. Ci siamo guardate, e ci siamo sedute… Perché preoccuparsi tanto con tutti questi allenamenti, adesso? (...) Poi, tutto è diventato più facile: ora non mi alleno per le Olimpiadi, ma semplicemente perché mi piace”, spiega Dina. 

Dina Averina durante la Coppa del Mondo di Ginnastica Ritmica FIG a Pesaro, 2019

Il sogno dei Giochi però non tramonta, e le giovani campionesse sperano che si possa avverare presto. “Resta da vedere chi verrà selezionato per la squadra russa, perché abbiamo una grande riserva di talenti e tutti meritano una chance alle Olimpiadi”, dice Arina.

“Non si può abbassare la guardia, non si può perdere la propria posizione: bisogna allenarsi ogni giorno e dare il massimo”, conclude Dina.

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