1° febbraio 1980, presentazione di una nuova collezione di moda nello showroom della Casa per Modelle di Tyumen
TASSGruppo di visitatrici nella Galleria Tretyakov di Mosca
Yurij Sadovnikov/MAMM/MDFIn molte fotografie scattate verso la fine dell’Unione Sovietica e in Russia negli anni Novanta, si possono vedere donne all’interno di edifici, senza cappotto o abiti pesanti ma con enormi cappelli di pelliccia. Avevano tutte freddo alla testa? O si trattava del ritorno di usanze pre-rivoluzionarie, quando la donna doveva sempre coprirsi il capo? No, niente di tutto questo.
Museo Pushkin di Mosca, 1972
V. Shiyanovskij/SputnikAlcuni decenni fa, un cappello di pelliccia non serviva solo per far caldo (sebbene fosse la sua funzione principale), ma era anche uno status symbol. E se oggi i giovani fanno la fila per gli smartphone dell’ultimo modello, prima le donne facevano la fila per cappelli lussuosi (e di cui c’era penuria nei negozi) in visone e volpe. Tuttavia, c’erano anche modelli più economici in lapin (pelliccia di coniglio) e persino sintetici.
Museo Pushkin di Mosca, 1978
Sergej Guneev/SputnikIl copricapo era così prezioso che lasciarlo al guardaroba metteva ansia. Inoltre, di solito c’erano avvertimenti del tipo “il locale non è responsabile della sicurezza o di eventuale furti”.
Ristorante Slavyanskij Bazar, Mosca, 1968
Yurij Artamonov/SputnikE sembra che le donne non fossero turbate dal dover portare il loro cappello in testa al cinema, al ristorante o al museo. Anzi, era un’opportunità ulteriore di mostrare in pubblico un oggetto alla moda e costoso. Inoltre, secondo le regole dell’etichetta russa, le donne non possono togliersi il cappello in casa.
Ingegnere al lavoro, 1982
Vadim Kachan“A quel tempo, parliamo del 1997, tutte le donne indossavano lunghe pellicce e cappelli di pelliccia. Se avevi sia una pelliccia che un cappello, allora facevi parte del segmento lusso”, ricordano alcuni russi online. “Anche mia madre voleva apparire come una donna in carriera, nonostante avesse un reddito piuttosto basso. E per questo, all’interno degli edifici raramente si toglieva il suo cappello di pelliccia preferito. Adesso capisco perché. Un giorno d’inverno siamo andati a teatro. Seduta in terza fila, mia madre alla fine si è tolta il cappello di modo che anche i bambini seduti dietro di noi potessero godersi lo spettacolo. È stato un errore madornale: gliel’hanno rubato”.
Inaugurazione del primo McDonald's di tutta la Russia. Mosca, 1990
Yurij Abramochkin/SputnikNaturalmente, un cappello del genere diventava spesso vittima dei ladri anche per strada e, per evitare che venisse loro strappato via in un vicolo buio, le donne cucivano elastici per fermarselo sul mento.
Serata di poesie, Mosca, 1976
Valentin Mastyukov, Vladimir Savostyanov/TASSInoltre, sotto un cappello del genere, l’acconciatura era molto rovinata: bouffant e riccioli alla moda venivano schiacciati e perdevano immediatamente volume. Inoltre i capelli si sporcavano molto più velocemente, e senza cappello, non facevano una bella figura.
Fabbrica Rostokino, Mosca, 1987
Valerij Khristoforov/TASSNel tempo, i cappelli di pelliccia hanno smesso di scarseggiare nei negozi e sono passati di moda, e lo status è ora mostrato con costosi accessori e abiti firmati di famosi marchi internazionali.
Sei capi d’abbigliamento tipicamente russi, e come indossarli correttamente
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