Perché in Russia è così diffusa l’usanza di deporre fiori ai piedi delle statue?

Inaugurazione di un monumento per il 100° anniversario del Teatro Vakhtangov, Mosca

Inaugurazione di un monumento per il 100° anniversario del Teatro Vakhtangov, Mosca

Sofja Sandurskaja/Moskva agency
Mazzi di rose o garofani appoggiati ai piedi dei monumenti, per ricordare uno scrittore, un poeta, uno scienziato: un’usanza diffusa in tutto il paese e in ogni epoca dell'anno, e che trae origine dal periodo sovietico

Nel centro di Mosca svetta la statua di uno dei più grandi poeti della letteratura russa e mondiale: Aleksandr Pushkin. Ai suoi piedi, giacciono ogni giorno mazzi di fiori colorati. Ufficialmente gli omaggi floreali vengono depositati nei giorni di festa nazionale; ma si possono notare rose e crisantemi praticamente tutto l’anno.  

La statua di Pushkin in Piazza Pushkin a Mosca

In Russia, infatti, vi è l’usanza di deporre dei fiori ai piedi dei monumenti dei grandi poeti e musicisti, e vicino ai memoriali ai caduti. Da dove nasce questa tradizione? 

La scelta del mazzo

Il rito di depositare fiori recisi vicino alle tombe e ai monumenti commemorativi accomuna molti paesi. E la Russia non fa eccezione. Nella tradizione cristiana, i fiori sono simbolo di speranza per la vita eterna e ricordano ai vivi i cari scomparsi. 

Coppia di sposi lascia un mazzo di fiori ai piedi del monumento a Pushkin, Mosca

Nei cimiteri meno frequentati, invece, si trovano perlopiù fiori finti, che non richiedono troppe cure. 

In Russia è consuetudine portare ai defunti un numero pari di fiori, poiché si ritiene che sia un’allegoria della fine della vita. La varietà, poi, dipende dal caro estinto: alle giovani donne si portano gigli chiari; agli amici, dei crisantemi; alle persone scomparse di morte tragica, delle rose bordò; ai militari, dei garofani. Spesso vicino alle tombe si pianta un albero, perlopiù abeti, pini o ginepri. 

Una tradizione sovietica 

L’usanza di deporre regolarmente dei fiori ai piedi dei monumenti cittadini si è diffusa in epoca sovietica. In concomitanza delle feste, si offrivano dei bouquet alle statue commemorative del leader della Rivoluzione, in segno di ringraziamento per la speranza nei confronti di un radioso futuro. Ancora oggi questi monumenti si possono trovare praticamente in tutte le città post-sovietiche. 

Fiori per il leader del Comunismo al Museo centrale

Dopo la Grande guerra patriottica (così come viene chiamata la Seconda guerra mondiale in Russia) iniziano a proliferare i monumenti commemorativi ai soldati; e con essi, anche l’usanza di depositare fiori in memoria degli uomini e delle donne che hanno difeso la Patria. 

Tra i mazzi di fiori più diffusi spiccano quelli dai colori rosso o bordò, a simboleggiare il sangue versato. E mentre le combinazioni di fiori rossi e bianchi sono accettate, si evitano invece quelle rosa e arancione per i defunti. 

Fiori rossi vicino al Monumento al Milite Ignoto nei Giardini di Alessandro a Mosca

L’usanza di deporre dei mazzi di fiori ai piedi delle statue si è diffusa non solo in occasione delle feste nazionali, ma anche in concomitanza delle cerimonie ufficiali: ad esempio, quando una delegazione straniera arriva in una città russa, si concede sempre una visita a un monumento commemorativo, lasciando in dono dei fiori.

La statua dedicata al cantante Dmitrij Khvorostovskij, Krasnoyarsk

Spesso anche le giovani coppie di sposi, dopo le nozze, si recano a deporre dei fiori ai piedi del monumento cittadino in memoria ai soldati. 

Foto ricordo vicino alla statua dedicata ai Santi Pietro e Fevronia di Murom, Omsk

A Mosca, i luoghi di commemorazione più frequentati sono le Colline dei Passeri, la statua di Pushkin, i Giardini di Alessandro e l’Arbat.

Foto di gruppo sulla Collina Poklonnaya di Mosca

Ma ogni città ha le proprie tradizioni: nelle regioni russe, oltre a rendere omaggio ai monumenti ai caduti, si fa spesso visita alle statue che ricordano i personaggi famosi nati o vissuti in quel luogo. Quest’usanza è molto diffusa ancora oggi. 

Fiori ai piedi della statua di Yurij Gagarin, eretta a 200 metri dal punto in cui atterrò il cosmonauta sovietico

Nel Caucaso

Nelle regioni russe dove la maggior parte della popolazione professa l’Islam è consuetudine non solo portare fiori alle tombe, ma costruire anche monumenti alle singole persone. 

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov depone fiori al monumento eretto in ricordo del primo presidente della Repubblica cecena, Ahmat Kadyrov, Grozny

Durante le principali feste si depositano sempre dei fiori ai piedi dei complessi commemorativi sia in Caucaso, sia in Tatarstan che in Baschiria: così come spiega il collaboratore scientifico senior dell’Istituto di Studi orientali della RAN, Mikhail Roschin, si tratta di una tradizione nata in epoca sovietica e tenuta viva fino ad oggi. 

“Il periodo sovietico ha portato con sé molti cambiamenti, e alla fine del XX secolo l’Islam è passato in secondo piano. Tuttavia la tradizione di deporre fiori ai piedi delle statue ha preso piede anche nel Caucaso del nord”, ha concluso Roschin, precisando che con ogni probabilità questa usanza sovietica sarà dura a morire.

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